FINGERCROSS: A "SPORTELLATE" CON IL PRORIDER

Un amatore proprio come molti di noi (con molti watt nelle gambe) non avrebbe mai pensato di partecipare all’evento di Fonzie, invece si e divertito come un matto e ci racconta la sua esperienza.

Matteo Dellabiancia è un amatore di quelli veri, di quelli che spingono watt allenandosi tutti i giorni e anche mentre lavorano tutti i giorni. Lo abbiamo conosciuto ad Appenninica MTB Stage Race e subito abbiamo capito che con lui c'era da divertirsi.

 

 

Eppure quando lo abbiamo visto alla Fingercross di Marco Aurelio Fontana ci siamo sorpresi, più che altro perchè non sembrava l'evento per lui... gli abbiamo scritto e la sua risposta e stata: "Neanche io avrei mai pensato di andare a un evento del genere, ma ora sono davvero contento di esserci stato... una FIGATA!"

 

BEH...CE LA SIAMO FATTA RACCONTARE

"Io non sapevo nulla sulla Fingercross, avevo visto qualche post e qualche video dell'edizione dello scorso anno, ma senza farci troppo caso, soprattutto non avrei mai pensato troppo ad essere presente, un po' perché sono già concentrato sulla preparazione 2020 e un po' perché pensavo fosse un evento da "cerchia chiusa" con tutti i top rider che stavano tra di loro tagliando fuori chi arrivava lì da parvenu.

 

 

Poi un amico comune con Fontana parlando mi ha detto: "vacci perché e un evento pazzesco" e così ho preso un giorno di ferie (lavoro nella ristorazione e le domeniche di dicembre sono periodo di punta) e mi sono presentato al via... con la mia full suspension, che poi è la mia unica mtb.

 

I pregiudizi che avevo prima di arrivare sono caduti in un attimo, Fontana accoglie tutti come fossero suoi amici da sempre e ti metteva a tuo agio facendo battute mentre ti consegna la pettorina stile gara di sci.

 

 

La indossi e ti trovi fianco a fianco con Luca e Daniele Braidot, ci scambi due parole e poi ti ritrovi a ridere con Zaccaria Toccoli e Greta Seiwald del FSA Santa Cruz, passa poco e parli di settaggi con i Lupato, insomma sei davvero dentro la creme dell'offroad italiano, ma l'atmosfera è quella di una festa di paese dove tutti si divertono e aspettano solo la partenza per divertirsi ancora di più. Un'atmosfera davvero particolare, diversa da tutte le altre gare a cui ho partecipato.

 


Poi una gara è sempre gara, quando si ha un numero la tranquillità, tra partenza ed arrivo viene dimenticata. Nella prima parte in asfalto si era tutti insieme, si rideva scherzava, i Prof erano goliardici e hanno creato davvero una bella atmosfera.

 

 

Poi è arrivata la prima P.S. e abbiamo trovato il delirio: fango neve, pioggia... insomma se mi avessero dato 100 euro per fare una cosa del genere a dicembre nel prato dietro casa avrei rifiutato, ma invece Marco, in sella alla sua bici da CX (Focus Mares 9.8) con jeans e maglione natalizio è riuscito a creare un'atmosfera che ti faceva ridere a crepapelle anche in queste condizioni orrende, mi è sembrata la giornata più bella in assoluto.

 

 

Come si dice dalle mie parti: "Ci siamo divertiti da bestia!"

 

Quando siamo entrati nella seconda P.S. ero li davanti con tutti quelli forti. Io non resistevo e volevo fare la gara, perché il richiamo del vuoto la davanti era forte, però vedevo che anche i Prof erano belli caldi e vogliosi di dare il 100%.

 

Quindi c'e stata bagarre vera. Ad un certo punto Toccoli mi è rientrato e mi ha passato dietro, lui era in sella a una gravel Santa Cruz (Stigmata), poi in pianura mi ha preso Fontana e non mi sembrava vero di stare pedalando a ruota di Marco e posso assicurarvi che spingeva sui pedali, il Ragazzo. Io ero a tutta, completamente fuorigiri, gli tenevo la ruota perché conosceva il tracciato e quindi era un bel vantaggio averlo come guida.

 

 

Davanti vedevamo i Lupato che sfiammavano ad ogni rilancio. Siamo arrivati a uno strappone in salita, durissimo, quasi impedalabile, io ero con una full e ho dato davvero tutto per riuscire a rimanere in sella e staccare Fonzie (col ciclocross), quindi quando ho scollinato con un po' di gap su Fontana dentro di me ho gioito, non capita mica tutti i giorni di lasciarsi alle spalle uno che ha vinto un bronzo alle Olimpiadi, in più in cima c'erano i Braidot Twins che guardavano e incitavano.

 

In discesa ho tenuto di nuovo la ruota di Marco. Io che giocavo jolly su jolly e lui che guidava da paura divertendosi sempre di traverso. Nell'ultimo tratto in pianura ho messo davanti la mia ruota e, incredibile, ho tagliato il traguardo davanti a Marco Aurelio Fontana.

 

 

È stato davvero un evento bellissimo, tutto all'insegna solo del divertimento puro: il prima, il dopo, il durante, le premiazioni, non mi sono annoiato un attimo. Fontana è davvero un ospite incredibile e ha creato un qualcosa che è unico in Italia e a cui vale la pena partecipare perché capisci che il divertimento arriva in tanti modi diversi, non solo dall'agonismo sfrenato cui siamo abituati, ma anche da giornate goliardiche come questa.


Poi, ciliegina sulla torta, i ragazzi di Santa Cruz mi hanno anche offerto il pranzo (...un toast) che per un possessore di Blur come me è stato davvero un grande gesto".

 

 

PS: Da dietro le quinte ci hanno riferito che Matteo ha mangiato il Toast ma ha rifiutato la birra, ha preferito una Coca Cola Zero. É già pronto per la nuova stagione agonistica, come un vero Pro..

 

 

Photo ©Enrico Andrini - Wok Photography

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