Ci eravamo chiesti a lungo perché il campione europeo XC in carica Florian Vogel negli ultimi tempi si dedicasse a lunghissime uscite di allenamento su strada, poi qualche giorni fa abbiamo visto questo post sul profilo Instagram del Focus XC Team e abbiamo capito...
Florian Vogel e Markus Schulte-Lünzum hanno voluto percorrere la mitica TransAlp in meno di 36 ore, una sfida che ha messo alla prova non solo i due biker, ma anche i mezzi su cui hanno pedalato: una coppia di Focus Project Y, prototipi di hardtail in carbonio che la casa tedesca definisce come il primo esempio di e-bike XC racing. Di sicuro da quello che abbiamo potuto vedere questi prototipi hanno una linea davvero incredibile, tanto che alla prima occhiata abbiamo fatto fatica a renderci conto di essere di fronte a delle e-bike. (Dovrebbero essere l'evoluzione del prototipo super leggero visto l'anno scorso). Se volevano spingerle oltre i loro limiti credo che con la Focus Transalp36 ci siano riusciti davvero e sicuramente hanno raccolto dati preziosi che siamo sicuri presto vedremo presentate al pubblico. Ma non perdiamoci in elucubrazioni tecniche e andiamo al sodo, ai due pedalatori pronti a partire come moderni Annibale.
Due giorni in poche ore
L'avventura di Vogel e Schulte ha preso il via alle 5:36 del 25 settembre da Oberstdorf cittadina tedesca posta sul confine con l'Austria, da li in poi oltre 16.000 metri di dislivello per attraversare le Alpi e arrivare nella culla del ciclismo italo-tedesco: Riva del Garda.
Partenza con cielo terso e grandi sorrisi, i due biker sono partiti subito forte, la prima asperità di giornata il Schrofenpass li ha subito messi alla prova e, nonostante le e-bike con 250w di potenza, sono stati costretti a qualche tratto a piedi.
L'Austria li ha accolti con paesaggi magnifici e senza quasi rendersene conto la prima tappa della TransAlp, quella che normalmente viene percorsa in una giornata era volata via in una manciata di ore. Vogel e Schulte-Lünzum in tarda mattinata entravano trionfanti in terra Elvetica. Florian assaporava il dolce profumo di casa.
Il meteo "sembrava" ottimo
Con l'arrivo in Svizzera è arrivato anche il primo pit-stop tecnico. Serviva un bel pieno di energia sia per i biker, che si sono avventati su un bel piatto di pasta integrale al sugo, ma anche per le Focus Project Y che le mani esperte dei meccanici del Focus XC Team hanno controllato e lavato, ma nelle batterie c'era ancora vita, il cambio sarebbe avvenuto più in là.
Intanto sulle cime delle montagne iniziava ad apparire la neve e ancora peggio si stavano accumulando all'orizzonte delle nuvole tutt'altro che simpatiche. I due biker del Focus XC Team in sella alle loro Project Y non sembravano però per nulla stanchi o preoccupati. L'avventura continuava a pieno regime, anzi a pieni watt.
Dopo aver affrontato lo Scaletta Pass ed aver così lasciato le terre di lingua tedesca hanno iniziato a salire di quota, sotto le loro ruote sempre meno terra e sempre più neve, tanto per la seconda volta sono stati costretti a mettersi la bici in spalla (segno che il peso è davvero basso) e proseguire a piedi. Prima di sera Florian e Markus sono arrivati a Livigno giusto in tempo per un caffè.
Il "Piccolo Tibet" è stato anche il luogo dove sono state messe batterie nuove e completamente cariche alle Focus Project Y (dalla "diretta" Instagram non abbiamo capito se sono state sostituite anche in precedenza, se così non fosse la durata è davvero straordinaria). Non solo elettricità per le bici, ma anche per i biker che qui hanno montato luci Lupine su manubrio e casco, per loro la notte non portava riposo, ma pioggia e neve. Infatti da Bormio e fin su in cima al passo Gavia sono incappati in una bufera di neve che ha reso il viaggio davvero epico.
Crocedomini, Tremalzo e poi picchiata su Riva
Incuranti del freddo e del maltempo i due biker marchiati Focus hanno proseguito la loro cavalcata attraverso le Alpi affrontando in piena notte prima il Passo Crocedomini e in seguito il Tremalzo arrivando in cima ad esso proprio alle prime luci dell'alba.
Meno di 36 ore... è record!
Alla fine il contachilometri reciterà esattamente 395 km 15.000 metri di dislivello coperti in 27 ore e 20 minuti 01 (con un tempo in movimento di 21:50:25), contando che normalmente la TransAlp viene coperta in 5 giorni e che l'obiettivo fissato da questa sfida era quello di chiudere il tracciato in 36 ore, possiamo senza dubbio parlare di un nuovo record, ma soprattutto sappiamo di essere di fronte a un nuovo concetto di utilizzo delle e-bike: andare più lontano, più in fretta e con più divertimento.
Sicuramente una prova di forza per i due atleti perché rimanere in sella per 27 ore non è certo un gioco da ragazzi, superare passi alpini, sfidare la neve e la pioggia, giungere al traguardo con un anticipo di quasi 10 ore non è solo merito della pedalata assistita, ma di una determinazione che solo i ciclisti, quelli veri, hanno dentro di sé.
Record dentro al record: Markus dice di aver mangiato più di 20 mega-biscotti al cioccolato durante la sua Foscus Transalp36! Secondo noi se li è meritati davvero tutti.