L'UCI cancella le gare nei paesi a rischio

Finalmente oggi si è mossa anche l'UCI (Union Cycliste Internationale), lo ha fatto perchè continua a ricevere dagli organizzatori mail con le quali annunciano cancellazione e rinvii dei loro eventi e perchè anche a Aigle si rendono conto che la situazione sta diventando critica.

 

 

Sulla base della valutazione effettuata dalla OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) in merito all'emergenza sanitaria mondiale causata dall'epidemia di COVID-19, viste le misure restrittive adottate da un certo numero di paesi in Europa l'Union Cycliste Internationale (UCI) ha annunciato una serie di misure che ha preso per garantire la sicurezza sanitaria a tutte le persone che lavorano nel mondo del ciclismo e anche per evitare di contribuire alla diffusione del virus.

 

Questa riguarda i calendari: 

 

- Poiché la sicurezza degli atleti è un obiettivo prioritario per l'UCI, agli organizzatori viene espressamente richiesto di annullare qualsiasi evento ciclistico sul calendario internazionale dell'UCI in territori identificati a rischio dall'OMS. Come riferimento temporale viene indicato dal 15 marzo almeno fino al 3 aprile.

 

Per quanto riguarda le richieste di posticipare l'evento, l'UCI comunicherà in una fase successiva l'eventuale riallocazione di nuove date, in base alle possibilità offerte dal Calendario internazionale UCI ma senza alcuna garanzia.

 

L'UCI ha anche deciso di chiudere la sede di Aigle e di fare lavorare i 120 dipendenti dalle loro case (home office work).

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