Doping tecnologico, a Lenzerheide l'UCI controlla le bici di Schurter, Avancini e Van der Poel

In televisione non se ne accorge nessuno, solo gli addetti ai lavori presenti alle gare lo sanno. Dopo la foto della bici di Van der Poel in Val di Sole con i sigilli, in Svizzera abbiamo approfondito l'argomento.

Mercoledì avevamo pubblicato la fotografia della Canyon Lux CF SLX di Mathieu Van der Poel con il sigillo dell'UCI, messo dall'UCI a Commezzadura in occasione della prova di Coppa del Mondo corsa in Val di Sole. 

 

 

Ieri, venerdì 9 agosto a Lenzerheide, dove con la prova dello Short Track è iniziata la penultima tappa della UCI MTB World Cup, abbiamo approfondito l'argomento. Le operazioni di controllo sulle bici da parte dell'UCI che abbiamo visto sono state tre.

 

1 - CONTROLLO DIMENSIONI COPERTONI

Nella gara del venerdì, quella dello Short Track (XCC), come da regolamento le gomme devono avere una larghezza minima di 45mm. Un giudice affettua il controllo attraverso un apposito tool.

 

 

Se non vedi il video, clicca QUI.

 

2 - SIGILLO SU TUTTE LE BICICLETTE

In base al regolamento della Coppa del Mondo, la bicicletta utilizzata il venerdì nello Short Track (XCC), deve essere obbligatoriamente la stessa usata nella successiva prova cross country (XCO). Per questo motivo i giudici dell'UCI mettono sull'orizzontale del telaio una etichetta colorata. Verde con la sigla VDS (Val di Sole) la scorsa settimana a Commezzadura, gialla con scritto LEN questo fine settimana in Svizzera.

 

 

Questa è la bici della canadese Catharine Pendrel, si vede che dopo aver corso in Val di Sole si è dimenticata di togliere l'etichetta verde.

 

GUARDA IL VIDEO, VENGONO MESSE LE ETICHETTE

 

3 - SIGILLO SULLE BICI CHE HANNO VINTO LO SHORT TRACK, PER CONTROLLO CON IL RADAR

Venerdì appena hanno terminato la gara dello Short Track abbiamo visto che l'UCI ha preso le bici dei primi 3 assoluti, ossia Mathieu Van der Poel (Canyon Lux), Henrique Avancini (Cannondale Scalpel) e Nino Schurter (Scott Spark) e i loro tecnici hanno messo il sigillo rosso con un numero di serie, che vi avevamo segnalato mercoledì.

 

 

 

 

 

 

I tre top rider sono andati alle premiazioni mentre le tre bici sigillate, sono state portate dai meccanici delle squadre (Yanick per lo Scott SRAM Racing team) presso una tenda, all'interno della quale c'era un tecnico dell'UCI.

 

 

GUARDA IL VIDEO, LE BICI VERSO IL CONTROLLO

 

A quando parte all'interno c'è un grosso scanner che scansiona la bici e il tecnico dell'UCI davanti al suo portatile ne controlla l'esito. (Non vengono più fatti i controlli con il tablet). Lo fanno per evitare il doping tecnologico, ossia che qualcuno nasconda all'interno del telaio dei motorini.

 

 

Per fortuna nella mountain bike (forse perchè girano meno soldi), almeno in apparenza, il problema sembra preoccupare relativamente poco a differenza di quello che succede su strada dove l'incubo doping tecnologico è sempre dietro l'angolo.

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