L'undicesima prova di Coppa del Mondo di ciclocross a Hulst è la terza occasione dopo Anversa e Gavere in cui i tre extraterrestri si ritrovano per la sfida più attesa. Nelle prime due delle tre occasioni Mathieu Van der Poel non ha lasciato scampo a nessuno cannibalizzando le classifiche di entrambe le gare, a Hulst (Olanda) le caratteristiche del percorso cambiano ancora, non c'è il fango di Gavere ma ci sono muri di terra battuta e lunghi rettilinei su fondo compatto. Per i tre assi del ciclocross però l'avvio è completamente falsato.
DISASTRO PIDCOCK ALLA PRIMA CURVA
La partenza di Hulst è su un cortissimo rettilineo in asfalto che porta i crossisti attraverso una curva ampia a sinistra su sterrato, il gruppo è compatto (ovviamente) e Tom Pidcock è l'unico a fare le spese di questa condizione, il connazionale Cameron Mason si appoggia su di lui con la spalla spingendolo dal lato opposto, il contatto genera la caduta.
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Pidders rimane sotto a due altri crossisti e quando si rialza non trova soltanto il manubrio storto ma anche il cambio, la botta di adrenalina lo spinge a intervenire manualmente, ma proprio il deragliatore gli rimane in mano. Sguardo al cielo, Pidders si vuole ritirare, poi ci ripensa, mette la bici in spalla e comincia a correre nel senso di marcia verso la prima area tecnica.
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DAVANTI NON ASPETTANO
Lollo Sweeck, l'uomo della sabbia, ha fame e porta via un gruppo folto, troppo folto, più di 10 atleti inizialmente che si accalcano in ogni frangente, in questo gruppo sono presenti sia Van Aert che Van der Poel ma non riescono a portarsi immediatamente davanti per fare la differenza e Van Aert in una curva a destra che introduce sulla contropendenza più spietata del percorso giunge a un contatto con Rohnhaar, il rinoceronte della Jumbo Visma cade a terra perdendo diversi secondi nel sistemare la catena.
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Pidders è imbottigliato (71° al 2° giro), deve tentare una gara come quella di Albstadt in Coppa del Mondo XCO del 2021. Wout nel ripartire dall'area tecnica dopo il cambio bici si trova in 17ª posizione, seguito da un incendiato Bertolini (18° al 3° giro).
MVDP PROSEGUE DA SOLO
L'imperatore Van der Poel riprende a leggere il copione delle gare di cross passate, prende il comando delle operazioni al 3° giro, dopo poco più di 15 minuti di gara, vuole tornare a scegliere le linee in autonomia dalla prima posizione. Ciò che non può fare Van Aert che a metà gara accusa un ritardo pesante nei confronti di VDP con cui ci si aspettava potesse finalmente lottare alla pari, il traffico ha relegato il belga a più di un minuto di svantaggio.
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Dietro Van der Poel si forma un terzetto di crossisti Baloise con Van der Haar, Ronhaar e Nieuwenhuis, l'unico tra i più immediati inseguitori a prendere 4" di ritardo sul tempo sul giro di VDP. Wout torna all'interno della top10 di Hulst a due giri dalla fine gara, lo fa staccando un tempo di 7'19" sul quinto giro passando 7° al 7° giro, la sua condizione è nettamente in crescita in questa prova di Coppa del Mondo in cui ha trovato un ritmo elevato molto prima rispetto agli altri scontri diretti, ma limitato solamente da un incidente.
Al penultimo giro non transita invece Eli Iserbyt, la sua giornata no lo spinge al ritiro e comporta una riapertura della classifica generale in cui è inseguito da Ronhaar.
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Van der Poel conquista la sua sesta vittoria in questa stagione, questa volta davanti al pubblico olandese, ma con le stesse modalità, un ritmo impossibile da contrastare per nessuno, una gestione chirurgica di ogni momento di gara, aprendo il gas a inizio gara e gestendo il finale.
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Rimonta da incorniciare quella di Van Aert che ha chiuso 5° assoluto dietro al terzetto della squadra Baloise, per il belga, sempre più in condizione, ci si aspettano fuoco e fiamme nei prossimi scontri.
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Bene Gioele Bertolini che cresce in condizione e chiude 18° assoluto dopo essere rimasto sempre nei primi 20 di gara. Gli altri: 50° Filippo Agostinacchio +6'16''; 52° Samuele Leone a 1 giro, 57° Federico Ceolin a 1 giro, 59° Marco Pavan a 1 giro, 84° Nicola Parenti, 88° Filippo Cecchi.
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COSA HA DETTO
Dichiarazioni di Van der Poel: «Non è mai facile vincere, nei primi due giri ero un po' indietro e continuavo a fare un po' troppi errori perché non vedevo bene le linee e mi sono voluto portare davanti per gestire tutto al meglio la gara». In olandese Van der Poel ha commentato anche ciò che è successo all'ultima tornata, ripetutamente offeso da uno spettatore si è risentito e ha risposto in malo modo.
ORDINE D'ARRIVO
1 Mathieu VAN DER POEL (ALPECIN-DECEUNINCK) - 59:52
2 Joris NIEUWENHUIS (BALOISE TREK LIONS) - 1:00:04 (+12)
3 Lars VAN DER HAAR (BALOISE TREK LIONS) - 1:00:12 (+20)
4 Pim RONHAAR (BALOISE TREK LIONS) - 1:00:22 (+30)
5 Wout VAN AERT (JUMBO-VISMA) - 1:00:35 (+43)
6 Laurens SWEECK (CRELAN-CORENDON) - 1:00:45 (+53)
7 Niels VANDEPUTTE (ALPECIN-DECEUNINCK) - 1:00:50 (+58)
8 Ryan KAMP (PAUWELS SAUZEN - BINGOAL) - 1:00:56 (+1:04)
9 Michael VANTHOURENHOUT (PAUWELS SAUZEN - BINGOAL) - 1:01:07 (+1:15)
10 Tibor DEL GROSSO (ALPECIN-DECEUNINCK) - 1:01:17 (+1:25)