Il tracciato XCO di Andorra è uno dei più esigenti dell'intero calendario di Coppa del Mondo. Non solo per la tecnicità del terreno, ma soprattutto per l'altitudine: siamo infatti a circa 2000 metri sul livello del mare, una quota che rende ogni salita ancora più intensa e ogni discesa più rischiosa per via del recupero ridotto. Lo dice anche Puck Pieterse, mentre prova il circuito: "Il mio cuore andrà a mille anche senza spingere troppo", circuito che però nel 2024 le ha regalato la vittoria mondiale.
Proprio per questo motivo, molti atleti - tra cui Puck - hanno programmato un altitude training camp in zona, già dopo la tappa di Val di Sole. Allenarsi e dormire in quota aiuta ad acclimatarsi e a migliorare la capacità respiratoria, fondamentale in un contesto simile, specie se - come Puck - si è olandesi e si vive sotto il livello del mare.
IL NUOVO LAYOUT: MENO FLOW, PIÙ GAMBA
Rispetto al 2024, il tracciato ha subito alcune modifiche sostanziali. Uno dei cambiamenti principali riguarda un tratto in discesa poco dopo la partenza: "L'anno scorso si andava giù in dual lane, ora si entra subito in una discesa più corta seguita da una ripida salita". Questo significa che il ritmo cambia subito, senza tempo per prendere fiato.
Tanti settori sono stati resi più "punchy", ovvero con strappi brevi ma molto ripidi che costringono a continue variazioni di ritmo. Anche nel giro di short track ci sono tratti modificati, con ingressi più diretti nelle sezioni tecniche, senza sezioni di lancio.
@pal arinsal
SEZIONI CHIAVE: TECNICA E SCELTE DI LINEA
Una delle parti più tecniche è quella che Puck definisce: "la main technical section". Qui si trova un tratto dove lei stessa ha avuto problemi in passato: "Una volta sono caduta lì al primo giro e ho bloccato tutto il gruppo dietro di me".
Il percorso propone anche un rock garden rinnovato: si può affrontare sia da sinistra che da destra, ma ogni linea presenta rischi. Pieterse racconta: "Se entri bene, puoi essere molto veloce, ma se sbagli c'è una buona probabilità di finire oltre il manubrio".
Le curve in contropendenza sono un altro elemento che mette alla prova: "Sono super scivolose", commenta Puck, che per l'occasione gira con 0,8 bar all'anteriore e 0,9 bar al posteriore, con mousse inserita solo nella ruota posteriore. Un setup che bilancia grip e sicurezza in un tracciato dove non puoi permetterti errori.
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SALITE SENZA TREGUA E ZERO ZONE DI RESPIRO
Nel corso del giro, emerge chiaramente come le salite siano spezzagambe: ripide, corte e con poco margine per rilanciare. Alcune sono precedute da discese tecniche che impediscono di arrivare con velocità sufficiente per alleggerire lo sforzo. In certi punti si pedala già in salita prima ancora di iniziare a spingere.
Come dice Puck: "Sembra che la salita sia finita ancora prima di iniziarla", un po' per la velocità con cui cambia il ritmo, un po' per l'effetto dell'altitudine che limita l'ossigeno disponibile.
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UN PERCORSO DA MANUALE XCO MODERNO
Andorra 2025 è un esempio perfetto di XCO moderno: dinamico, fisico, tecnico e imprevedibile. Ogni giro mette alla prova non solo le gambe, ma anche la testa: scegliere la linea giusta, dosare lo sforzo, evitare rischi inutili e adattarsi alle condizioni (che spesso cambiano in fretta, soprattutto con pioggia).
Come chiude Puck Pieterse nel video: "Nessuno si sentirà bene qui. Sarà dura per tutti". Ed è proprio questo che rende questa tappa una delle più attese e temute dell'intero calendario.
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