Alla fine della Marathon del Bike Festival di Riva del Garda, uno degli appuntamenti più importanti del calendario granfondistico italiano, a molti è mancato qualcosa. Non parliamo di fettucce o ristori, ma di una tradizione semplice, quasi banale nella sua ritualità: la premiazione sul palco delle categorie amatoriali.
©Garda Dolomiti - Patrick Wasshuber
IL REGOLAMENTO
Le premiazioni delle categorie amatoriali non erano previste, una scelta chiara, nero su bianco nel regolamento della manifestazione, quindi pienamente legittima da parte dell'organizzazione.
- Ronda Extrema primi 10 Open* uomini e donne, 3 Hobby** uomini e donne
- Ronda Grande primi 5 Open* e Junior uomini e donne, 3 Hobby** uomini e donne
- Ronda Grande primi 5 Junior uomini e donne
- Ronda Piccola primi 3 Hobby** e Under 17 sia uomini, sia donne
*(sia agonisti sia master); **Non tesserati
©Garda Dolomiti - Chris Gollhofer
GLI AMATORI, IL CUORE PULSANTE DI GRANFONDO E MARATHON
Eppure, nonostante la trasparenza, questa decisione lascia addosso una sensazione amara. Perché, diciamolo senza troppi giri di parole: il cuore pulsante delle Marathon, oggi più che mai, è rappresentato dai master, dai cosiddetti weekend warriors, da chi dedica le proprie energie, il proprio tempo e spesso anche le proprie vacanze per essere al via delle grandi manifestazioni.
Sappiamo che organizzare un evento come quello di Riva del Garda è uno sforzo gigantesco, che ogni minuto ha un peso specifico enorme e che ogni momento sul palco richiede logistica, gestione e coordinamento. Ma proprio perché la fatica è tanta, forse bisognerebbe chiedersi: cosa resta davvero nella memoria di chi partecipa?
©Garda Dolomiti - Patrick Wasshuber
Per molti amatori, la foto sul podio, anche solo un attimo sotto i riflettori e la famiglia ad applaudire sotto il palco, è la sintesi perfetta dell'intero fine settimana. Un riconoscimento simbolico, certo, ma che vale più di mille pacchi gara. Ancora di più se il palco è quello di Riva, che per storia e visibilità rappresenta uno dei contesti più iconici della scena off-road italiana.
Non è questione di premi, né di gareggiare per il pacco gara più ricco. È questione di sentirsi parte di qualcosa, di vivere un momento di celebrazione. E, forse, anche di motivazione. Perché non è un segreto che molte manifestazioni stiano vedendo un calo nelle iscrizioni, specie tra gli amatori. Episodi come questo, potrebbero contribuire all'allontanamento di una fetta importante di partecipanti.
©Garda Dolomiti - Patrick Wasshuber
IL CONTESTO INTERNAZIONALE DI RIVA
La Bike Marathon di Riva è quasi un unicum in Italia. L'amatore o il cicloturista che vi partecipa lo fa in un contesto veramente internazionale. Sente parlare in tedesco (Germania, Austria, Svizzera), polacco, ungherese, croato, danese, olandese. Sono gli stranieri la maggior parte dei partecipanti e l'altra particolarità di questo evento è che i tesserati sono una minoranza, visto che quest'anno gli Hobby (non tesserati) erano 558 sul 967 partenti.
- Partenti: 967
- Classificati: 863 di cui 292 italiani (33,8%)
- Classificati solo amatori con tessera: 188 di cui italiani 149 (79,25%)
- Classificati solo Hobby (non tesserati): 558 di sui italiani 89 (16%)
È la magia di Riva e del Lago di Garda.
©Garda Dolomiti - Patrick Wasshuber
IL SUGGERIMENTO
Chi scrive non è esente da critiche e riconosce il valore e la complessità del lavoro degli organizzatori. Non si tratta di puntare il dito, ma di aprire una riflessione. La Marathon di Riva resta un evento di prim'ordine, con il plus di aver al via tantissimi stranieri, ma anche una scelta come quella di non prevedere le premiazioni amatoriali sul percorso Extreme può diventare sintomo di un cambiamento più ampio, e non sempre positivo, nell'attenzione verso il mondo master.
©Garda Dolomiti - Patrick Wasshuber
A Riva c'erano 3 categorie:
- Agonisti,
- Amatori,
- Non tesserati
Gli unici a non essere premiati nella Ronda Extrema sono stati proprio gli amatori (in teoria potevano esserlo, ma avrebbero dovuto classificarsi nella top10 con gli agonisti e per salire sul palco arrivare nella top3). Hanno visto salire sul podio i primi 3 amatori della Ronda Grande e anche i Non tesserati che hanno partecipato alla Ronda Piccola.
©Garda Dolomiti - Patrick Wasshuber
Non basterebbe certo una foto sul palco a risollevare il movimento. Ci sono altre tematiche urgenti da affrontare - a partire dalla questione delle categorie - come abbiamo avuto modo di scrivere anche in passato. Ma forse, ricominciare da gesti semplici, quasi simbolici, potrebbe essere un modo per ricostruire un legame che si sta pian piano allentando.
Senza cambiare la logica della Bike Marathon che premia solo l'assoluta, per equità di trattamento con le altre 2 categorie di partecipanti (agonisti, non tesserati) basterebbe prevedere la premiazione sulla Ronda Extrema anche degli amatori, quelli che Datasport chiama Licence (non professional). Un piccolo gesto che permetterebbe di far salire sul palco nel magico contesto del Bike Festival anche i primi tre amatori.
©Garda Dolomiti - Patrick Wasshuber
IL SOGNO VALE ANCORA TANTO
Nella Mountain-bike il podio è solo per chi vince, ma lo è anche per chi sogna e chi si ritaglia ore importanti per allenarsi tra lavoro, famiglia e vita vera. E tra gli amatori, quel sogno vale ancora tanto.