Questa mattina, domenica 22 settembre negli Stati Uniti, il primo pomeriggio in Italia (+6 ore di fuso orario), con il sole e il cielo azzurro si è corso il campionato del mondo marathon di mountain bike. Una edizione speciale questa perchè dopo Pietermaritzburg (Sudafrica) 2014 è stata la seconda volta che la rassegna iridata è stata corsa lontano dal vecchio continente.
Ad ospitare la manifestazione ci ha pensato il resort di Snowshoe in West Virginia dove l'anno scorso si era corsa la Coppa del Mondo Marathon, una test del mondiale corso oggi. Il percorso (109 km) era quasi uguale, tranne un nuovo piccolo anello introdotto nella prima parte. Quella che dal resort portava in direzione di Cheat Bridge, il tratto più impegnativo con single track molto lenti e con poca salita mentre nel ritorno dall'altro lato del fiume Shavers fork che attraversa la vallata c'erano strade larghe in stile gravel dove si poteva fare velocità e le salite non erano durissime.
©UCI MTB
C'era grandissima attenzione su questo evento perché oggi in griglia c'erano diversi rider del cross country come ad esempio Koretzky, Blevins, Andreassen, Batten, Frei, Stigger e Neff (non si è presentata la Rissveds che risultava iscritta), tutti in America per le ultime due prove della Coppa del Mondo XCO (Lake Placid, Mont-Sainte-Anne). Naturalmente c'era anche l'austriaca Mona Mitterwallner campionessa del mondo in carica dopo il successo dell'anno scorso a Glasgow.
©Canyon SIDI
A tal proposito venerdì l'azzurro Samuele Porro ci aveva detto «Che dire, la loro presenza è sicuramente stimolante, ci sono qua quelli veri, quelli forti. Sarà molto interessante vederli in azione insieme a noi.» Con il comasco oggi erano vestiti d'azzurro Gioele De Cosmo, Fabian Rabensteiner, Nicolas Samparisi, Claudia Peretti e Debora Piana Debora.
Non erano però gli unici italiani, infatti grazie al nuovo regolamento UCI che premia i migliori piazzati nelle prove di Coppa del Mondo, a Snowshoe c'erano sia Dario Cherchi sia Lorenzo Samparisi che vedremo anche la settima prossima a Lake Placid.
LA GARA
Alle 8:30 locali, le 14:30 in Italia i primi a partire sono stati gli 84 uomini, nella mischia c'erano anche 4 brasiliani ma non il campione del mondo in carica Henrique Avancini che l'anno scorso ha smesso di correre dopo Glasgow. Le 45 donne sono scattate dopo venti minuti. Sul sito dell'UCI quasi nessuno è riuscito ad accedere al live timing che durante la gara ha avuto più di un problema.
©Speed Company Racing
Al primo passaggio sul tappetino in località Mauer Track, dopo 53 km, c'era un uomo solo al comando ed era Victor Koretzky, il francese dello Specialized Factory Racing, la medaglia d'argento a Parigi 2024. È passato con 48 secondi di vantaggio sul passistone tedesco Georg Egger, mentre un gruppo di otto rider pedalava a un minuto e dieci secondi dal fuggitivo.
Dentro c'erano gli yankee Blevins e Paton, i tedeschi Seewald e Hartmann, il danese Andreassen, il ceco Stoser, lo svizzero Stutzmann e il canadese Fincham. In sostanza nella top 10 c'erano cinque top rider dell'XCO. Dopo dieci secondi è passato un quartetto, dentro c'era l'unico italiano che sembrava ancora in gara, Fabian Rabensteiner. Pedalava circondato da tre tedeschi. Il gruppone era dietro a quasi due minuti, dentro c'erano Porro, Nicolas Samparisi e Cherchi.
Tra le donne invece sembrava una parata delle rider della specialità olimpica, davanti in quattro. Tre Specialized ed una Trek, le austriache Laura Stigger e Mona Mitterwallner con loro due rossocrociate, Jolanda Neff e Sina Frei. Da sola ad inseguire a cinquanta secondi la padrona di casa Haley Batten. In sostanza 4 delle prime cinque erano dello SFR. Le altre pedalavano a 7 minuti, la prima azzurra era Claudia Peretti che passava in decima posizione. Debora Piana era due posizioni dietro. Tra le due c'erano una estone e una svedese.
La corsa iridata proseguiva in direzione di Cheat Bridge punto dal quale iniziava il ritorno verso il resort di Snowshoe e quindi in traguardo, era la parte dove la traccia cambiava, diventava larga e si potevano fare alte velocità. Per quelli del cross country c'era l'incognita della tenuta fino alla fine in una gara di 4 ore.
©Specialized Factory
Il secondo rilevamento cronometrato era in località Bald Knob, situata a -18 km dal traguardo, quando i rider avevano già nelle gambe 91 chilometri. Lo Specialized Factory Racing puntava alla doppietta, la squadra di Benno Willeit (team manager altoatesino), voleva l'oro sia tra gli uomini sia tra le donne. Non importava con quale nazionalità (Francia, Austria, USA, Svizzera), quello che contava era il metallo più prezioso. Qui si era in grado di capire se il sogno poteva tramutarsi in una realtà.
©Michele Mondini - CFR
Colpo di scena, dopo 3 ore e 50 minuti di mondiale finiva la fuga di Koretzky che passava in un gruppone di sette. Il francese era insieme a Blevins, loro sono due Specialized, poi c'erano 3 Canyon SIDI (Seewald, Stosek, Stutzmann), Andreassen e sorpresa Gioele De Cosmo che non era stato rilevato al primo punto di controllo cronometrato. Dietro a due minuti e venti altro gruppo con dentro 11 rider compresi i nostri Porro e Samparisi come pure il colombiano Paez e lo svizzero South che corrono in Italia.
Anche tra le donne i piani della Specialized sembravano andare a rotoli, al comando Mitterwalner, Frei e la sudafricana Lill, staccate sia Neff sia Stigger
©Specialized Factory
Nel finale il gruppo al comando andava in pezzi e dopo 109 chilometri il primo a presentarsi al resort di Snowshoe è stato il danese Simon Andreassen che ha fermato il cronometro sul tempo finale di 4 ore 33 minuti ed 8 secondi.
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Argento per i padroni di casa grazie a Christopher Blevins che ha preso 10 secondi, bronzo alla Spagna con David Valero arrivato alle spalle dell'americano. Come De Cosmo, anche lui deve aver avuto problema con il chip perché l'hanno rilevato solo al traguardo. Dunque podio monopolizzato dai rider del cross country.
©Specialized Factory
Legno per la Germania con Andreas Seewald (+18'') primo degli specialisti delle long distance, quinto un deluso Viktor Koretzky. Due azzurri nella top 10, settimo Gioele De Cosmo (+4' 25''), decimo Samuele Porro (+4' 34'').
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IL COMMENTO DI DE COSMO E PORRO
«È stata una gara molto strana, la prima parte tecnica. - ci ha raccontato De Cosmo - All'inizio c'è stata un po' di confusione perché non avevamo grossi riferimenti, poi dopo un'ora e mezza di single track siamo usciti finalmente su una strada larga e io ero proprio nel primo gruppo. In quel momento Koretzky era in fuga da solo. Poi abbiamo accelerato fino ad arrivare al punto più lontano da quel momento è iniziata la piana di rientro. Nel gruppo come crosscountry c'erano Blevins, Valero e Andreassen mentre noi del marathon eravamo io, Stosek, Seewald e Stutzmann. Poi siamo rientrati sul fuggitivo e in quel momento era una gara tra 4 rider XCO contro 4 XCM. Io purtroppo nell'ultima mezz'ora ho perso la loro ruota. Ho tenuto duro fino all'arrivo riuscendo a sorpassare Stutzmann».
«Ho avuto un piccolo inconveniente al giro di lancio che mi ha tagliato fuori dalla gara. Ho continuato a crederci per onorare la maglia, alla fine un discreto 10 posto». Questo invece il commento di Porro arrivato nel gruppo che era dietro a De Cosmo.
ORDINE D'ARRIVO MASCHILE UFFICIOSO
1 ANDREASSEN, Simon | Danimarca 04:33:08 -
2 BLEVINS, Christopher | USA 04:33:18 10
3 VALERO SERRANO, David | Spagna 04:33:20 12
4 SEEWALD, Andreas | Germania 04:33:26 18
5 KORETZKY, Victor | Francia 04:34:18 +1:10
6 STOŠEK, Martin | Repubblica Ceca 04:36:22 +3:14
7 DE COSMO, Gioele | Italia 04:37:33 +4:25
8 STIEBJAHN, Simon | Germania 04:37:38 +4:30
9 PATON, Cole | USA 04:37:39 +4:31
10 PORRO, Samuele | Italia 04:37:42 +4:34
11 SOUTH, Casey | Svizzera 04:37:45 +4:37
12 PAEZ LEON, Hector Leonardo | Colombia 04:37:46 +4:38
13 SAMPARISI, Nicolas | Italia 04:37:49 +4:41
21 RABENSTEINER, Fabian | Italia 04:43:50 +10:42
23 CHERCHI, Dario | Italia 04:45:37 +12:29
55 SAMPARISI Lorenzo | Italia 05:09:28 +36:20
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Nella gara femminile è arrivato il secondo colpo di cannone del Cannondale Factory team che con due soli rider portati a Snowshoe ha messo al tappeto gli Specialized presenti ad organico completo. Mona Mitterwallner a soli 22 anni conferma il titolo conquistato l'anno passato con la maglia dell'Austria in Scozia e mette in bacheca la terza maglia iridata negli ultimi quattro anni. Aveva iniziato nel 2021 vincendo in Italia a Capoliveri.
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Argento alla Svizzera grazie a Sina Frei (+26''), bronzo al Sudafrica con Candice Lill (+1' 09''). Le due azzurre che sono rimaste in sella per quasi sei ore chiudono una dietro l'altra, 12ª Claudia Peretti, 13ª Debora Piana.
©FCI
ORDINE D'ARRIVO FEMMINILE UFFICIOSO
1 MITTERWALLNER, Mona | Austria 05:15:06
2 FREI, Sina | Svizzera 05:15:32
3 LILL, Candice | Sud Africa 05:16:16
4 NEFF, Jolanda | Svizzera 05:20:16
5 STIGGER, Laura | Austria 05:26:19
6 GOMEZ VILLAFANE, Sofia | Argentina 05:31:03
7 LOSER, Vera | Namibia 05:31:35
8 KORTEKAAS, Tessa | Olanda 5:31:37
9. SKARDA, Alexis | USA 5:36:07
10. VAN DOORN, Rosa | Olanda 5:36:29
12. PERETTI, Claudia | Italia 5:43:41
13. PIANA, Debora | Italia 5:45:16
SCALPEL PREPARATE DA UN MECCANICO ITALIANO
Pochi lo sanno ma le due bici Cannondale Scalpel di Simon e Mona sono state preparate dal meccanico italiano Valentino Negri. La sua provincia di Bologna l'ha sempre frequentata poco, sempre in giro per il mondo. Prima del mondo dorato ed ipercompetitivo della MotoGP prima alla Ducati e poi come meccanico di Jorge Lorenzo nel team Yamaha con il quale ha vinto i mondiali del 2010 e 2012, ora gira sempre nel mondo delle due ruote ma quelle senza il rombo del motore. Ha iniziato prima con la squadra di Absalon, poi è stato con Santa Cruz ed ora è nel Cannondale Factory Racing.
©Michele Mondini - CFR