Leo Paez è ancora Campione del mondo marathon. L'Italia sfiora il bronzo

Le maglie iridate sono state decise su un percorso scandaloso per un mondiale. Zero difficoltà tecnica, niente single track, una strada a due corsie perfetta per gravel bike e cicloturisti. Percorso dove c'era solo da pedalare, non servivano abilità tecniche, questo non vuol dire che non fosse durissimo a livello fisico. Vittoria strameritata del colombiano che concede il bis, quarto Juri Ragnoli. Argento al Portogallo, bronzo alla Repubblica Ceca.

Distretto di Sakarya (Turchia): Oggi c'era molta attesa in Italia per l'ultimo grande appuntamento di questo 2020, il campionato del mondo marathon di mountain bike. Un evento che è stato a rischio perchè fino a metà settimana parte del percorso era impraticabile a causa del fango, poi però gli organizzatori turchi sono intervenuti con mezzi pesanti, escavatori e rulli compressori.

 

LO "STRANO MONDIALE" A CAUSA DEL PERCORSO

 

Gli azzurri (Ragnoli e Porro) alla vigilia l'avevano definito uno "strano" mondiale proprio a causa del percorso. Un anello di 29,1 chilometri che doveva essere ripetuto per 3 volte dagli uomini e due dalle donne. Prima c'erano dieci chilometri di lancio, quindi complessivamente gli uomini dovevano pedalare per 110 km, mentre le donne per 80,9 km.

 

 

Dal punto di vista tecnico un tracciato con fondo liscio e scorrevole (parecchio asfalto), senza nessun single track, quasi sempre su doppia corsia, con salite ripide nella parte centrale ma lunghe al massimo 10/12 minuti (al massimo si arrivava a quota 360 metri), adatto a passisti potenti.

 

Un giro tanto semplice che anche un cicloturista alle prime armi, e completamente digiuno di tecnica di guida, avrebbe potuto portarlo a termine. Solo un giro ovviamente non tutta la gara perchè 110 chilometri sono devastanti a livello fisico, anche per i top riders. Ragnoli l'aveva definito così: "Credo che dal punto di vista tecnico non ci sia mai stato un percorso così banale nella storia della mountain bike".

 

GLI AZZURRI

 

La nazionale azzurra, formata principalmente da scalatori non si trovava di sicuro nel suo terreno di caccia preferito, gli azzurri schierati da Mirko Celestino erano sei: Porro, Ragnoli, Rabensteiner, Longo, Chiarini e Billi. Elena Gaddoni, ha dovuto rinunciare alla trasferta per problemi famigliari. I detentori del titolo conquistato l'anno scorso in Svizzera erano il colombiano Leonardo Paez e Pauline Prevot Ferrand (assente).

 

 

IL MONDIALE É PARTITO

 

La gara maschile è partita alle ore 12:00 locali, le 10:00 in Italia mentre le donne sono scattate dopo mezz'ora. La nazionale azzurra ha perso subito Samuele Porro (bronzo l'anno scorso a Grachen) messo fuori dai giochi da una foratura mentre anche Tony Longo ha avuto problemi meccanici, pare al cambio.

 

 

Dopo 39 chilometri, alla conclusione del primo giro, in testa al mondiale c'erano una quindicina di rider, comprese le maglie azzurre di Ragnoli, Rabensteiner e Chiarini, mentre a brevissima distanza erano inseguiti da un altro gruppo comprendente anche Billi. 

 

NEL SECONDO GIRO SI É DECISO IL MONDIALE

 

Nel corso del secondo giro è iniziata una prima selezione, davanti sono rimasti il nostro Ragnoli, il portoghese Ferreira, il colombiano Paez, i due cechi Hynek e Stosek e lo spagnolo Valero che poi all'inizio del terzo giro è stato il primo a staccarsi.

 

In salita c'è stata poi una ulteriore scrematura dovuta ad un allungo del campione del mondo in carica, all'inizio sono riusciti a seguirlo Stosek e Ferreira ma poi anche loro non ce l'hanno fatta a tenere il passo del condor colombiano.

 

 

Paez in sella alla sua hardtail, nonostante non sia un passista possente, sugli strappi duri nella seconda metà del percorso aveva un'altro passo e in quei punti ha incrementato il suo vantaggio. Dopo 82 chilometri aveva accumulato 1' e 40'' su Stosek che poi è stato ripreso da Ferreira.

 

LE DONNE SONO STATE LE PRIME MEDAGLIATE

Ramona Forchini campionessa del mondo marathon

 

Le prime a concludere la gara sono state le donne. Dopo che l'Ucraina Yana Belomoyna non era stata in grado di tenere il passo della testa della gara, la maglia di campionessa del mondo se la sono giocata la 26enne svizzera Ramona Forchini e la 36enne veterana polacca Maja Wloszczovska. Oro alla Forchini (3:43:40) che prima di entrare nello stadio è riuscita a prendere qualche metro di vantaggio su Maja e ciò le ha permesso di evitare l'arrivo in volata. Sul podio con la medaglia di bronzo una seconda rossocrociata, Arianne Luthi (+1' 22'').

 

 

ORDINE D'ARRIVO FEMMINILE UFFICIOSO

1. FORCHINI Ramona | SVIZZERA 3:42:18

2. WLOSZCZOWSKA Maja | POLONIA +00:01

3. LUTHI Arianne | SVIZZERA +1' 22''

4. DE GROOT Robyn | SUDAFRICA +1' 51''

5. BELOMOYNA Yana | UCRAINA +5' 45''

6. DOHRN Stefanie | GERMANIA +7' 33''

7. SHORT Isla | GRAN BRETAGNA +7' 05''

8. TANOVIC Lejla | BOSNIA +8' 43''

9. PINTARIC Blaza | SLOVENIA +9' 32''

10. MORATH Adelheid | GERMANIA +13' 18''

 

DNF SOSNA Katazina

 

LEO PAEZ CONCEDE IL BIS

Leonardo Paez campione del mondo marathon 2020

 

Dopo pochi minuti, sorpassando diverse donne, è arrivato anche Leonardo Paez che per il secondo anno consecutivo si è laureato campione del mondo marathon. Una vittoria meritatissima, ha completato i 110 chilometri in 4 ore 19 minuti e 50 secondi. E percorso semplice o no, tutte le gare sono dure. Onore al Condor colombiano.

 

Leonardo Paez campione del mondo marathon 2020

 

Lontanissimi il secondo e il terzo, argento al Portogallo con Tiago Ferreira (+2' 20'') arrivato al traguardo 15 secondi prima del ceco Martin Stosek.

 

Juri Ragnoli al mondiale marathon 2020

 

Quarto posto per l'Italia con Juri Ragnoli (+4' 52'') che ha fatto l'ultima parte della gara da solo, quinto lo spilungone spagnolo David Valero. Appena fuori dalla top ten due riders che in Italia conosciamo molto bene: 11° l'estone Pruus, 12° il colombiano Arias Cuervo.

 

Dopo quella di Ragnoli altre tre maglie azzurre hanno poi tagliato il traguardo: 16° Fabian Rabensteiner, 18° Jacopo Billi, 19° Riccardo Chiarini. Ritirati Tony Longo e Samuele Porro.

 

QUI IL COMMENTO DEGLI AZZURRI E DEL CT.

 

ORDINE D'ARRIVO MASCHILE UFFICIOSO

 

1. PAEZ LEON Hector Leonardo | COLOMBIA 4:19:50

2. FERREIRA Tiago | PORTOGALLO +2' 20''

3. STOSEK Martin | REPUBBLICA CECA +2' 35''

4. RAGNOLI Juri | ITALIA +4' 52''

5. VALERO SERRANO David | SPAGNA +6' 19''

6. HYNEK Kristian | REPUBBLICA CECA +9' 39''

7. THOMAS Ben | GRAN BRETAGNA +10' 29''

8. CLAES Frans | BELGIO +10' 38''

9. MANTECON Sergio | SPAGNA +11' 46''

10. GEISMAYR Daniel | AUSTRIA +11' 49''

 

16. RABENSTEINER Fabian 4:36:15

18. BILLI Jacopo 4:38:20

19. CHIARINI Riccardo 4:38:44

 

DNF Tony Longo, Samuele Porro, Alexey Medvedev.

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