SAM GAZE SI LAUREA CAMPIONE DEL MONDO MARATHON. APRE IL GAS NELL'ULTIMO GIRO

120 km percorsi alla Fast & Furious, media finale di 28 km orari. Dopo due giri davanti erano in 21 ma nell'ultimo giro quando il neozelandese ha aperto il gas ha spaccato il gruppo. Grande rimonta del tedesco Andreas Seewald che l'ha ripreso. Rabensteiner e Mensi che erano nel gruppo di testa ha ceduto nell'ultimo giro

Questa mattina, sabato 17 settembre, in una fredda Haderslev, c'erano 13° e il cielo coperto, per la ventesima volta nella storia si è corso il campionato del mondo marathon in mountain bike. Dopo Lillehammer 2005 per la seconda volta la sfida iridata si è svolta su un territorio un tempo abitato da vichinghi, con la differenza che in Norvegia ci sono le montagne mentre in Danimarca il punto più alto è a soli 200 metri sopra il livello del mare.

 

 

Proprio per queste caratteristiche morfologiche alle 8:30 ai nastri di partenza tra i 142 uomini, c'erano tanti corridori della Coppa del Mondo cross country che puntavano al colpo grosso. L'anno scorso a Capoliveri ci aveva provato senza successo Nino Schurter ed aveva vinto Andreas Seewald.

 

IL PERCORSO FAST & FURIOUS

La gara iniziava dal centro di Haderslev, si spostava verso la foresta di Pamhule e passava una zona dove c'erano quattro laghi che ogni tanto venivano incrociati dai corridori. Il giro era lungo 40 chilometri e presentava un dislivello di 500 metri, gli uomini dovevano ripeterlo per tre volte. 

 

 

Gli azzurri alla vigilia avevano descritto il giro così: veloce ma con la strada che passava da larga ad improvvisamente stretta in tantissimi punti, questo voleva dire che chi ambiva al podio doveva stare davanti fin dal primo chilometro. E c'erano tantissimi rilanci, quando si usciva dai single track e la strada si riallargava. La parte più veloce era quella finale, qui secondo Rabensteiner sarebbe stata controproducente una fuga solitaria. Probabile un arrivo in volata.

 


GIRO 1 MASCHILE, IN 15 DAVANTI, FABIAN RABENSTEINER C'È

Il nostro C.T. Mirko Celestino non si era sbagliato di molto aveva detto che se non avesse piovuto secondo lui si sarebbe tenuto una media di 28 km/orari, così è stato (27,60 km/h) al termine dei primi 40 chilometri quando è passato il gruppo guidato dal tedesco Georg Egger e composto da ben quindici rider.

 

 

Sette germanici, compreso il campione del mondo in carica Andreas Seewald, due padroni di casa Sebastian Fini Castersen e Simon Andreassen, il neozelandese Sam Gaze, l'estone Peeter Pruus che noi italiani conosciamo molto bene, un'altro cross counstrista, il lettone Blums, lo svizzero Stutzmann un francese poco conosciuto Axel Cortinat.

 

 

Il quindicesimo vestiva la maglia azzurra ed era quello che doveva stare sempre davanti, il campione d'Europa Fabian Rabensteiner. Il secondo italiano a passare è stato Daniele Mensi che pedalava in 27ª posizione (+53'') insieme a un portoghese e ad un austriaco. Dietro avevano Jordan Sarrou. Veniva segnalato il ritiro di Jacob Dorigoni per un guasto meccanico.

 

 

GIRO 2, DIVENTA COME UNA GARA SU STRADA, DA DIETRO RIENTRANO IN CINQUE COMPRESO DANIELE MENSI.

Nel corso del secondo giro evidentemente il gruppo ha leggermente rallentato l'andatura perchè da dietro in sei sono rientrati ingrossando il serpentone. In quel momento, dopo 80 chilometri e 2 ore e 52 minuti in sella pedalati ai 27,33 km/h, le maglie azzurre erano due, Rabensteiner era stato raggiunto da Mensi autore di una grande rimonta visto che ha recuperato un gap di 53 secondi. Non è stato l'unico, c'erano anche il ceco Martin Stosek, l'olandese Hans Becking e il francese Hugo Drechou oltre a un polacco. Fuori dai giochi i due colombiani Paez e Arias che pedalavano affiancati con un gap di quasi due minuti.

 

 

 

GIRO FINALE, ATTACCO DI GAZE, RIMONTA DI SEEWALD

All'inizio del secondo giro c'è stato l'improvviso attacco dello spilungone neozelandese Sam Gaze che con la sua azione ha spaccato il gruppo. La corsa mondiale ha avuto una svolta, dopo 97 chilometri, i primi 17 dei 40 finali, il fuggitivo aveva 27 secondi di vantaggio su un quintetto comprendente i tedeschi Baum e Weber, i danesi Andreassen e Carstersen e l'olandese Becking. Gli altri erano lì dietro, purtroppo i nostri Rabensteiner e Mensi erano rimbalzati indietro.

 

 

Non sappiamo come ha fatto ma con una rimonta in apnea, il campione del mondo Seewald è riuscito a riprendere Gaze, i due ai -9 km dal traguardo di Haderslev avevano un vantaggio di 55 secondi su un sestetto che si giocava la medaglia di bronzo. Negli ultimi chilometri Sam Gaze ha riaperto il gas e si è presentato da solo e dopo 4 ore 15 e 37 secondi ha tagliato trionfalmente il traguardo. È lui il nuovo campione del mondo marathon.

 

 

Gli uomini come le donne, nell'ultimo giro sono andati più veloci che nel primo, media finale di 27,58 km/orari. Gaze a 26 anni si porta a casa la seconda maglia iridata dopo quella d'agosto a Les Gets nello Short Track ed ha rischiato di non correre perchè in Francia era caduto rovinosamente nel cross country rompendosi clavicola e costole.

 

 

Argento per la Germania con Andreas Seewald che dopo un'anno lascia la maglia iridata al neozelandese. Dopo 120 chilometri il distacco tra i due è stato di 16 secondi. Dietro in sei si sono giocati la medaglia di bronzo e per la gioia dei padroni di casa, il primo a sbucare dalla curva che portava sul rettilineo finale aveva la maglia rossa con la croce bianca, quella della Danimarca e la indossava Simon Andreassen che dopo 57 secondi chiudeva in terza posizione. Dietro la sua ruota aveva due tedeschi (Frey, Weber), un lettone (Blums) e un altro tedesco (Baum).

 

 

GLI AZZURRI: A RABENSTEINER MANCANO 50 WATT

Siamo stati in gara per 80 chilometri con Fabian Rabensteiner e anche Daniele Mensi ma poi nell'ultimo giro il motore dei due azzurri non girava come quello dei primi.

 

 

Lo ha confermato il campione d'Europa Rabensteiner: «Sugli strappi mi mancavano un po' di cavalli. Su ogni strappo ero sempre sopra i 500 watt e non bastavano. Me ne servivano altri 30/50 che però il mio motore non aveva. - ha detto Rabensteiner che ha chiuso 14° a 3' 53'' - Così mi staccavano, e poi spendevo tante energie per rientrare. Nell'ultimo giro questi sforzi si sono fatti sentire. Mi sentivo bene, quello che dovevo fare l'ho fatto, più di così su questo percorso oggi non riuscivo a fare». Mensi invece ha chiuso al 21° posto.

 

 

Daniele Mensi (21°): «Vista la mia condizione mi aspettavo un risultato migliore ma su un percorso così non ci si inventa nulla. Non siamo abituati a correre su determinati percorsi. Oggi servivano tanta potenza e esplosività. Io sono rimasto nel gruppo degli inseguitori dove dentro c'erano tanti passisti, già quasi alla fine del primo giro stavamo per rientrare ma poi abbiamo rallentato. Io e altri due alla fine del secondo giro siamo riusciti chiudere il gap sui fuggitivi. Lo sforzo però l'ho pagato, mi è mancata la gamba quando davanti hanno cambiato marcia.»

 

Il C.T. azzurro Mirko Celestino ha commentato la corsa con questa parole: «Come pensavamo si è sviluppata una prova ad eliminazione. Mi aspettavo qualcosa in più, ma accettiamo il verdetto.» Si è saputo il motivo dell'assenza di Luca Braidot (motivi di salute). «Sicuramente avrebbe potuto essere protagonista su un circuito dove era necessaria grande potenza. Peccato».

 

 

Riccardo Chiarini (38°): «Si, alla fine la gara si è svolta come me lo aspettavo. Nervosa, si sono formati dei gruppetti e se rimanevi dietro purtroppo era difficile rimontare perchè quando entravamo nel bosco l'andatura si riduceva e non si potevano saltare quelli che avevi davanti. Quando poi sbucavamo sulle strade larghe, tutti "menavano" a tutta. Io ho perso tante posizioni all'inizio, quando c'è stata una caduta che ho evitato ma ho dovuto mettere il piede a terra. Nel secondo giro ho anche forato ma non ha inciso molto sul mio risultato finale perchè sono stato veloce nella riparazione.»


ORDINE D'ARRIVO 

1 Samuel GAZE | NUOVA ZELANDA 4:16:51 28.03 km/h
2 Andreas SEEWALD | GERMANIA +0:16 
3 Simon ANDREASSEN | DANIMARCA +0:57 
4 Martin FREY | GERMANIA +0:58 
5 Sascha WEBER | GERMANIA +0:59
6 Martins BLUMS | LETTONIA +1:00
7 Lukas BAUM | GERMANIA +1:00 
8 Sebastian Fini CARSTENSEN | DANIMARCA +1:37 
9 Axel ROUDIL CORTINAT | FRANCIA +1:56 
10 Martin STOŠEK | REPUBBLICA CECA +2:16 

 

 

 

14 Fabian RABENSTEINER +3:53 
21 Daniele MENSI +6:10 

32 Hector Leonardo PAEZ LEON | COLOMBIA +7:30

38 Riccardo CHIARINI +9:19 

43 Andrea SIFFREDI +9:37

55 Nicolas SAMPARISI +12:55

77 Lorenzo SAMPARISI +20:15

118 Dario CHERCHI +44:28

 

DNF Jacob DORIGONI

 

 

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