VALERO BATTE TUTTI, ANCHE IL FANGO A SNOWSHOE. BRAIDOT PER LA TERZA VOLTA CONSECUTIVA SUL PODIO!

Tempo da tregenda nella contea di Pocahontas, negli Stati Uniti per la settima prova di World Cup XCO 2022. Lotta incredibile fino all’ultimo metro per una prima vittoria assoluta che riporta la Spagna in cima 12 anni dopo El Pistolero Hermida. Luca ancora da sogno.

Oggi, domenica 31 luglio, a Snowshoe Mountain è andata in scena la settima prova di Coppa del Mondo XCO 2022, la prima delle due "transoceaniche" che ogni anno regalano emozioni e sorprese.
Nel 2021, Snowshoe è stato l'ultimo evento di Coppa del Mondo e abbiamo assistito a una delle gare più emozionanti della stagione. Nella gara maschile, l'americano Christopher Blevins aveva vinto davanti al pubblico di casa dopo un ultimo giro da brivido a battagliare contro Vlad Dascalu, nel giorno della sua consacrazione ufficiale a Dream Rider, e con l'intramontabile Nino Schurter.

 

Quest'anno era davvero difficile fare un pronostico perché manca un rider "piglio tutto", ma ci sono tanti giovani riders che hanno la condizione e la capacità di vincere. 

 

Photo ©Kurtis Schachner - Snowshoe Mountain

 

Gli americani sono sempre un po' più favoriti perchè non devono "assorbire" il fuso orario, quindi, Christopher Blevins era uno di quelli segnati col cerchietto rosso, ma tutti si aspettavano una grande gara anche da parte di Vlad Dascalu, allontanato dalla sua prima vittoria in coppa del mondo a Vallnord solo dalla sfortuna. Tra gli "osservati speciali" anche il nostro Luca Braidot davvero in un momento di stato di grazia.

 

Photo ©Kurtis Schachner - Snowshoe Mountain

 

Insomma, una sfida davvero aperta che, come vedrete, ha regalato davvero tante emozioni. In gara c'erano anche Nadir Colledani e Juri Zanotti mentre il campione italiano Gerhard Kerschbaumer ha saltato questa prova ma lo vedremo la settimana prossima in Canada.


NINO E MAT "OUT"

N1NO Schurter, dopo la bruttissima caduta durante l'XCC, diceva di stare bene fino a poco prima della gara, ma poi un messaggio sui social ha annunciato il suo forfait. «Spalla e schiena fanno troppo male, non gareggio». Assente giustificato anche Mathias Flückinger, l'acerrimo rivale di Nino, rimasto a casa a causa del COVID. Assenze importanti anche in vista della generale di coppa del mondo... e Dascalu si frega le mani.

 

Photo ©Scott SRAM MTB 


UN TRACCIATO RESO IPER-TECNICO DALLE PIOGGE

Il tracciato della settima prova di Coppa del Mondo XCO 2022 si snodava tra le piste da sci di Snowshoe Mountain in West Virginia (USA), per una lunghezza di 3.9 km e un dislivello di 186 metri a giro. Le abbondanti piogge dei giorni precedenti lo avevano reso scivolosissimo, super infangato e davvero tecnico, uno di quelli in cui non si può sbagliare davvero nulla né in salita né in discesa, altrimenti lo so paga con un piede a terra o peggio ancora una caduta.

 

Photo©Snowshoe Mountain

 

Un percorso molto naturale che subito dopo la partenza portava ad una discesa piuttosto tecnica e stretta, lo Shimano Rough & Tumble, tutta su radici e rocce che viste le condizioni incredibilmente scivolose erano davvero rischiose. Da lì si arrivava alla prima salita di giornata la Almostheaven climb, anche qui caratterizzata da un fondo poco scorrevole, da rocce smosse e radici, senza spazio per i sorpassi se non azzardati e gomito a gomito.

 

Un tratto di trasferimento per arrivare alla seconda discesa tecnica del tracciato un drittone ripido e super scivoloso da affrontare a cannone, ma senza praticamente possibilità di sorpasso, se non fuori traccia con il rischio altissimo di forare. La seconda salita invece era più pedalabile e larga, il punto ideale per sferrare un attacco. L'ultima parte era molto ripida, 19%, e portava al rock garden in discesa che senza dubbio era la parte più difficile e tecnica del tracciato, anche perchè le rocce erano iper scivolose e l'errore era dietro l'angolo.

 

Photo©Snowshoe Mountain


PRIMO GIRO

Se dovessimo dire com'è stata la partenza della tappa di Snowshoe la cosa sarebbe davvero difficile, la nebbia era tanto fitta che si distinguevano difficilmente i vari rider. Però una cosa saltava subito all'occhio, la maglia di campione nazionale francese di Tituan Carod (BMC) davanti a tutti. Era lui a fare l'andatura nella prima metà del giro, un'andatura davvero alta soprattutto se consideriamo la pioggia che cadeva copiosa e il terreno sempre più fangoso e viscido, si faceva quasi fatica a stare in piedi.

 

Photo©Snowshoe Mountain

 

Il gruppo di testa si spaccava subito in due, davanti c'erano sono Carod, Hatherly, Blevins, il danese Fini, il norvegese Haegstad, il francese Phillip, il tedesco Schwarzbauer e lo svizzero Colombo staccato di qualche metro, davvero pochi, anche Luca Braidot in coda che faticava a tenere il ritmo. Poco più dietro un secondo gruppo con Vlad Dascalu che cercava di chiudere il gap seguito anche dal nostro Juri Zanotti. Alla fine di questo primo giro Filippo Colombo era costretto a fermarsi ai box per una foratura sul posteriore e perde così il primo gruppo.

 

Photo ©Snowshoe Mountain


SECONDO GIRO

Davanti si guardavano e capivano di essere in troppi, soprattutto Blevins e Hatherly decidevano di cercare di scremare il gruppo e si mettevano davanti a tirare. Li seguivano Fini, Schwarzbauer, Phillip, Carod e Luca Braidot. Poco più dietro De Froidmont, Haegstadt e Litscher che cercavano di rientrare. Il secondo gruppo inseguitore era guidato invece da Zanotti davanti ad Avancini e Dascalu (non a suo agio in queste condizioni estreme) segno che il giovane italiano è davvero pronto ad entrare a "giocare con i grandi".

 

Photo ©Michele Mondini CFR

 

Per farvi capire la situazione meteorologica, nelle feed zone oltre che prendere la borraccia quasi tutti cambiano occhiali per avere una visuale pulita ogni mezzo giro. Davanti Blevins e Hatherly prendevano il largo e guadagnavano circa 6" sul primo gruppo inseguitore composto da circa 8 rider.

 

TERZO GIRO, CADE IL SUDAFRICANO

Più passava il tempo e peggio sembrava che il meteo diventasse. La nebbia aumentava ed era davvero difficile distinguere i rider dalle telecamere. In testa sempre Blevins e Hatherly, con Fini, Schwarzbauer, Phillip, Carod, Braidot, De Froidmont, Haegstad e Litscher ad inseguire. In dodicesima posizione passava uno splendido Juri Zanotti, mentre 15° Nadir Colledani, da sempre a suo agio nel fango.

 

Photo©Snowshoe Mountain

 

Anche il gruppo degli inseguitori faceva la sua mossa: Carod spingeva forte e a seguirlo c'erano Phillip, Schwarzbauer e Luca Braidot che sembrava trovare la gamba giusta per giocarsi un altro podio. La coppia di testa aveva circa 11" di vantaggio sugli inseguitori, ma i 4 dietro spingevano davvero forte.


Il secondo gruppo inseguitore era formato sempre da 4 atleti De Froidmont, Carstensen, Haegstad e Litscher. Le condizioni erano davvero proibitive, poche volte si era visto un meteo del genere in Coppa del Mondo, il minimo errore poteva portare a una caduta e infatti... Hatherly alla fine della seconda discesa perdeva l'anteriore e cadeva, accumulando subito uno svantaggio di oltre 20", scivolando in sesta posizione e lasciando tutto solo Blevins al comando, proprio mentre il gruppo inseguitore si avvicinava minaccioso.

 

QUARTO GIRO, COLPO DI SCENA IL FUGGITIVO FORA

All'inizio del quarto giro Blevins passava tutto solo sotto il traguardo, ma dietro il gap si era accorciato, con Braidot che transitava a soli 8", portandosi dietro Phillip, Schwarzbauer e Carod. Nel frattempo, Hatherly era scivolato al 9° posto, mentre Dascalu passava 12° in evidente difficoltà, un bel respiro di sollievo per Schurter e Flückiger in ottica della classifica generale.

 


A metà giro chi sembrava avere la situazione in completo controllo era proprio Luca Braidot, che non si lanciava all'inseguimento disperato di Blevins, ma continuava con il suo passo rosicchiando secondi su secondi, ma senza troppa fretta, sembrava quasi lasciar "cuocere" l'americano la davanti. Spinto da Luca il gruppo inseguitore si assottigliava e alla sua ruota rimaneva solo Carod, ma i due erano ormai in scia di Blevins.


E poi ecco il colpo di scena... sotto una pioggia torrenziale Blevins fora e allora in testa rimangono solo Luca Braidot e Titouan Carod. Che bello vedere Luca ancora una volta là davanti, davvero questa è la sua MAGIC SEASON!

 

QUINTO GIRO

Luca e Carod passavano con circa 9" di vantaggio su Schwarzbauer e Antoine Phillip, su un tracciato che diventava giro su giro più difficile e slavato, almeno la pioggia che cadeva dall'altro "puliva" le bici che non erano appesantite troppo dal fango. In questo giro Carod sembrava in grado di riuscire a prendere un po' di vantaggio su Luca, non si capiva se per scelte di Luca per avere una migliore visuale e magari salvare un po' di forse per il finale o perché soffriva. Da dietro stava però risalendo veloce anche Schwarzbauer, davvero a suo agio in queste condizioni.

 

Photo ©Michele Mondini - Santa Cruz FSA


Zanotti era arretrato un po', al 17° posto, comunque positivo per un'élite al primo anno in Coppa, con Colledani che risaliva al 14° posto, mostrando tutte le sue skills di crossista. Da dietro però risaliva fortissimo Blevins, che dopo la foratura ha spinto come un pazzo e in questo quinto giro rientrava su Phillip portandosi al 4° posto, soprattutto dopo la caduta del francese che permetteva anche a Hatherly di rientrare in Top5.


Come ormai siamo abituati a vedere, nel finale di gara mette il turbo Valero, che si riporta sul secondo gruppo inseguitore, 8°, lo spagnolo è un vero finisseur. Intanto davanti Luca era ritornato a francobollarsi alla ruota di Carod, segno che la sua precedente era una tattica.

 

Photo©Snowshoe Mountain

 

SESTO GIRO

Quando mancavano 2 giri al termine la coppia di testa doveva preoccuparsi non solo del terreno davvero insidioso, ma soprattutto di Christopher Blevins che stava rientrando a doppia velocità. L'idolo di casa non voleva farsi scappare per nulla al mondo la vittoria in casa, tanto da far segnare un tempo più basso di oltre 20" rispetto a tutti gli altri. Intanto David Valero aveva salutato gli avversari e dall'ottava posizione era risalito alla quinta.

 

Photo©Snowshoe Mountain

 

Luca per la prima volta da 3 giri si portava in testa e iniziava ad alzare il ritmo, probabilmente lo hanno avvisato del rientro di Blevins, meglio tenere un competitor scomodo lontano. Il friulano cercava di mettere Carod tra lui e Blevins, soprattutto in discesa, visto che il francese è il meno tecnico del terzetto. Tattica che sembrava funzionare, visto che Luca aveva preso qualche metro di vantaggio, ma alle sue spalle un indemoniato Blevins spingeva a fondo per rientrare e chiudere i 3" di gap.


Quarto rimaneva solitario Schwarzbauer con 19" secondi sul terzetto di testa, mentre Hatherly, Valero, Phillip e De Froidmont erano insieme a 35" circa. Zanotti sempre 17°, ma qualcosa doveva essere successo a Colledani che invece era scivolato al 32° posto.

 

SETTIMO GIRO


Luca e Blevins sembravano i più freschi del terzetto di testa, con Carod che perdeva contatto nei tratti tecnici, ma dietro c'erano Schwarzbauer e Valero Serrano che spingevano davvero forte, non avrebbe meravigliato nessuno se fossero rientrati a formare un quintetto visti i soli 9" di svantaggio. Interessante vedere che Braidot era praticamente l'unico in testa senza occhiali, forse un vantaggio visto il fango che copre le lenti degli altri.

 

Photo©Snowshoe Mountain


Bella rimonta anche di Filippo Colombo che all'inizio del penultimo giro rientrava nella Top10 transitando al 9° posto, mentre Dascalu soffriva non poco con un 12° posto a oltre un minuto dalla testa. Non eravamo abituati a vederlo così indietro. Nella prima discesa tecnica Blevins spingeva sull'acceleratore, prendendo qualche secondo di vantaggio su Braidot che però gli rientrava facilmente nella salita seguente.

 

Era una sfida di nervi, non solo di gambe, ma nel frattempo da dietro rientrava David Valero, quindi a poco più di un giro dal termine in testa c'erano 4 rider. Lo spagnolo si dimostrava davvero l'uomo degli ultimi giri.

 

ULTIMO GIRO 

Pistole fumanti, direbbero negli USA! I quattro di testa erano tutti caricati al massimo per l'ultimo giro. Blevins era l'uomo dei tratti tecnici in discesa, Valero quello con la rimonta esplosiva, Luca il più completo e quello che pedalava meglio e Carod che sembrava soffrire, ma pronto a chiudere ogni buco. a 9" Shwazbauer minacciato seriamente da Filippo Colombo autore di una magnifica rimonta.

 

Photo ©Red Bull Media 

 

I quattro davanti forse rallentavano un po' e da dietro riuscivano a rientrare, ma un'altro colpo di scena Colombo cadeva proprio al passaggio sotto all'arrivo... una di quelle cadute che non ti aspetteresti mai, proprio mentre cercava di prendere la testa della corsa. Filippo sembra essere perseguitato dalla sfortuna, nonostante un talento davvero eccezionale.

 

Come il giro precedente Blevins fa di tutto per entrare per primo nella discesa tecnica e attaccare nel suo terreno preferito, con Luca che lo seguiva solido, senza rischiare molto. All'uscita della discesa Blevins attaccava cattivissimo, ma Luca dimostrava di avere una gamba fotonica e si lanciava all'inseguimento di Blevins. Carod seguiva, ma Valero e Schwarzbauer non tenevano il ritmo.

 

Photo©Snowshoe Mountain


Nella salita lunga e pedalabile Blevins spingeva forte, ma da dietro non si tiravano indietro e cercavano di rientrare. Luca sembrava un po' stanco dopo gli sforzi, mentre ne approfittavano Carod e Valero, ma davanti rimanevano in 4 quando mancava metà giro alla fine. E dal nulla l'attacco di Valero a cui rispondono Carod e Blevins, Braidot si stacca leggermente, perde qualche secondo e rimane in quarta posizione, visibilmente affaticato.


Quinto Schwarzbauer e sesto un incredibile Colombo, nuovamente in caccia del podio dopo le mille sfortune di giornata. Sull'ultima salita è ancora Valero ad attaccare, Carod gli si francobolla alla ruota, mentre Blevins perde contatto. Davanti lo spagnolo picchia come un fabbro sui pedali, che finale. Snowshoe è davvero la patria della MTB Show, in puro stile USA.

 

Photo ©BH Templos Cafes

 

All'entrata dell'ultimo rettilineo il "gigante spagnolo" David Valero era tutto solo e conquista la sua prima vittoria di carriera in Coppa del Mondo e riportava la penisola iberica sul tetto del mondo 12 anni dopo l'ultima vittoria di José Antonio Hermida, proprio davanti a Titouan Carod.

 

Photo ©Michele Mondini - Santa Cruz FSA


Il terzo posto è deciso allo sprint tra Blevins e Luca Braidot... alla fine è proprio Luca a salire per la terza volta di fila sul podio di Coppa del Mondo, forse un record per la storia della MTB italiana.

 

Photo ©BH Templos Cafes

 

Bellissimo 5° posto di Filippo Colombo, Schwarzbauer 6° e un sorprendente Lars Forster che ritorna in Top10 e chiude al 7° posto, come non lo si vedeva da tempo. Ancora una volta la Coppa del Mondo XCO 2022 regalava uno spettacolo incredibile, magnifico e appassionante, da vera MTB.

 

ORDINE D'ARRIVO

1. VALERO SERRANO David (BH TEMPLO CAFÉS UCC) 1:25:11

2. CAROD Titouan (BMC MTB RACING) +5

3. BRAIDOT Luca (SANTA CRUZ FSA MTB PRO TEAM) +11

4. BLEVINS Christopher (SPECIALIZED FACTORY RACING) +11

5. COLOMBO Filippo (BMC MTB RACING) +20

6. SCHWARZBAUER Luca (CANYON CLLCTV) +31

7. FORSTER Lars (SCOTT-SRAM MTB RACING TEAM) +35

8. HATHERLY Alan (CANNONDALE FACTORY RACING) +46

9. PHILIPP Antoine (GIANT FACTORY OFF - ROAD TEAM) +1:11

10. DE FROIDMONT Pierre (KMC - ORBEA) +1:17

 

17. ZANOTTI Juri (BMC MTB RACING) +3:14

36. COLLEDANI Nadir (MMR FACTORY RACING TEAM) +7:09 

 

HANNO DETTO

David Valero Serrano: «Sono davvero contento, è incredibile vincere in Coppa del Mondo. Il percorso era difficilissimo, in discesa era super tecnico, rocce, fango e radici, condizioni davvero difficili. Ora arriva il Canada e il tracciato mi piace molto, ma soprattutto sono ora davvero tanto sicuro di me non solo per la Coppa del Mondo, ma anche per il Mondiale.»

 

Photo ©BH Templos Cafes

 

Titouan Carod: «Oggi è stata davvero dura, tra fango, freddo e vento. All'inizio non ero molto sicuro di me perché il percorso non è il mio ideale, ma poi mi sono sentito bene, ma sono davvero contento del secondo posto. Lo scorso anno è stato difficile, ma quest'anno sento di essere più pronto mentalmete. il mimo tracciato preferito è Mt. Sainte Anne e quindi vado in Canada con tanta speranza, così come per il tracciato di Les Gets, in casa, sono pronto per quello.»

 

Luca Braidot: «La parola d'ordine di oggi era 'non commettere errori', il tracciato in queste condizioni era davvero impegnativo e bastava un piccolo errore per compromettere la gara e non solo. Io mi sono limitato a fare il mio ritmo, sempre concentrato sul percorso, a guidare pulito e senza prendere rischi. Da metà gara in poi ho cercato di studiare gli avversari. Blevins aveva una gran gamba, Carod sapevo che era da tener d'occhio. Poi penso che abbiamo perso troppo tempo a guardarci, nessuno voleva rischiare a spendere più energie del dovuto perché quando corri in queste condizioni bruci tanto anche solo per via della pioggia, del freddo e per gli sforzi extra che sei costretto a fare guidando in costante equilibrio precario. Abbiamo fatto l'errore di far rientrare da dietro Serrano e gli altri, dando modo di riaprire la corsa. Serrano è quello che è tornato sotto con il ritmo migliore, al momento giusto aveva ancora quel colpo di pedale in più per fare la differenza. Sul finale ho provato un paio di volte ma ho capito che non sarei riuscito più ad andarmene così ho cercato di controllare riuscendo all'ultimo a mettere in cassaforte la terza posizione.»


Christopher Blevins: «Dopo la foratura mi è sembrato di aver perso un'eternità, ma invece quando ho visto che erano solo 30" ho dato tutto, rischiando ancora più in discesa. Nell'ultima salita avevo crampi ovunque, ma ho dato davvero il 110%. Sono in forma, dentro il flow e con un po' di push dal pubblico di casa, sono comunque contento del mio weekend.»

 

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