TOM PIDCOCK IN MTB VINCE ANCORA MA È SUDATA A NOVE MESTO. EPICA RIMONTA DI SCHURTER

Questa terza prova della Coppa del Mondo è stata bella ed incerta fino alla fine con un colpo di scena. N1NO con la gomma a terra fermo ai box che perde il trenino ma con una epica rimonta lo riprende proprio sul finale. Arrivo in volata tra l'inglese e il rumeno Vlad Dascalu. Primo tra gli italiani Gioele Bertolini

Nove Mesto na Morave - Il percorso ceco della terza prova della Coppa del Mondo XCO è da una parte la patria di uno dei grandi campioni del "passato" della mountain bike, Jaroslav Kulhavy, ma è considerata principalmente la casa di Nino Schurter colui che ha vinto più volte e che se vincesse anche quest'oggi batterebbe il record che ora condivide con Julien Absalon di vittorie in Coppa del Mondo.

 


Nella gara finale di oggi, domenica 15 maggio, tutti si aspettano il 9 campione del mondo, ma dopo la gara di Albstadt dominata da Tom Pidcock, ma anche dopo lo short track di venerdì vinto dal potente tedesco Luca Schwarzbauer, tutti si chiedevano cosa potesse fare con questa condizione.

 

 

Nel main event di giornata, alle 15:20 la griglia di partenza ha visto schierati 121 partecipanti, compresi nove italiani. Le tribune nel bosco gremite di spettatori aspettavano solo loro, pronti ad immettersi su un tracciato secchissimo e polveroso come non si erano visto da tanti anni. 

 

 

PRIMA SPARATA SUL GIRO DI LANCIO

Se si parla di sparate sul percorso di Nove Mesto non può sfuggire l'immagine di Van der Poel che eroga tutti i watt che aveva nel 2019 per staccare Nino Schurter. Nello start lap però è stato Vlad Dascalu a dare la prima accelerata portando via un primo gruppetto con 10 atleti, alla fine del primo giro è lui a passare per primo sotto l'arco seguito da un rilassatissimo Sam Gaze. Altrettanto tranquillo, come sempre quando si trova sullo sterrato, è sembrato anche Pidcock, all'interno del primo plotoncino. Dal giro di lancio si è capito che non era la giornata di Wawak, il campione polacco rimasto è attardato per un guasto alla trasmissione.

 

 

L'ATTACCO DI PIDCOCK

Non ha tardato ad arrivare la prima decisione di attacco da parte dell'inglesino che quando il sentiero si presenta con pendenze positive non può contenersi. L'attacco del campione olimpico Tom Pidcock è arrivato alla fine dell'ultima salita del tracciato con cui ha stravolto il gruppetto in cui si è ritrovato, inseguito daI due svizzeri Nino Schurter e Filippo Colombo.

 

 

Come si dice in gergo, Pidders sembra aver misurato la febbre ai suoi avversari con una discesa a tutta ma sempre con un approccio del tutto rilassato, tanto che nella pump track si è concesso due doppi, l'unico insieme allo stilosissimo Schurter. Il mistero del secondo giro è il balzo indietro di Filippo Colombo che nel giro precedente procedeva con Pidcock e Schurter, in pochi metri rimbalzato fuori dalla top 10. Forse ha avuto problemi alla catena.

 

 

FLÜCKIGER RIENTRA MA NINO NON LO ASPETTA

Quella tra Nino e Mathias sembra una rivalità destinata a durare nel tempo, il campione svizzero Flückiger rimasto attardato nel giro di lancio ha cercato di chiudere il gap con la testa della corsa, inizialmente molto lontana, ma a metà gara molto più a tiro. Flück rientra sui quattro in testa con Pidcock, Hatherly, Dascalu e Nino.

 

 

Proprio sulla Shimano Expert Climb dove Pidders lo scorso anno portò a compimento la missione punitiva contro Van der Poel (piegato all'arrivo), Schurter apre nuovamente il gas, la sua forse non è un'iniziativa contro il rientro di Flückiger, ma sappiamo tutti che tra i due non corre buon sangue. L'approccio aggressivo di Nino fa però intendere una cosa ben precisa: la caccia al record è riaperta.

 

FORATURA DI SCHURTER

Nino Schurter prende il 5° giro su otto in testa, ma dopo il Rock and roll uno dei rock garden presenti sul tracciato, che Nino probabilmente conosce alla perfezione, rimane con il copertone posteriore a terra. Uno dei punti più lontani dall'area tecnica. Saltato da tutti i compagni di fuga ha dovuto rallentare molto. Da quello che abbiamo potuto notare Nino non impiega nessun tipo di inserto neanche al posteriore su una traccia così pericolosa come quella di Nove Mesto.

 

 

Con la fine della Cape Epic in cui ha subito svariate forature, sembrava finita la maledizione, invece anche le rocce di Nove Mesto gli hanno voltato le spalle. Sotto l'arco di inizio del 6° giro, Nino passa con 1 minuto di ritardo.

 

CACCIA APERTA PER NINO

Il guasto meccanico non ha certamente scosso Nino che, dopo aver sostituito la ruota posteriore (Syncros Silverton 1.0 S quelle che usa nelle prove più esigenti), ha ricominciato a picchiare come un fabbro, la sua è definitivamente una missione, dalla 17ª posizione nel corso di un giro rientra nella top 10 con il 2° giro più veloce di tutta la gara fino ad ora. A un giro dalla fine il rischio è di ritrovare Schurter nel plotone di testa dove è presente anche il kiwi Cooper. Chi ricorda la volata tra Cooper e Schurter del 2018, avrà certamente capito l'antifona.

 

 

Nel settimo degli otto giri il nove volte campione del mondo N1NO Schurter recupera 47 secondi fino a rientrare sui primi e formando il sesto elemento di un'orchestra che non ha ancora sentito un vero e proprio assolo. 

 

Nove Mesto ha consentito però di dare una veste più umana a quello che tutti considerano l'alieno, Tom Pidcock che sulla più lunga salita del percorso ha mostrato segni di umano cedimento, però è solo un istante perché nel passaggio davanti all'area tecnica il campione olimpico ha messo  la sua ruota dietro a Dascalu, sempre ben nascosto durante le fasi centrali di gara.

 

SI DECIDE IN VOLATA

È in quel momento che Nino comincia a mostrare i segni di una rimonta che sembrava impossibile. Forte dell'esperienza di Pidcock già vincitore nell'arena di Nove Mesto, lascia sfogare il campione rumeno Dascalu fino all'ultima curva, fino a piegarlo in una volata al cardiopalmo conclusa con la seconda vittoria consecutiva dal suo debutto nel 2022 di Tom Pidcock.

 

 

Lo stadio è tutto di Nino però che dopo la foratura sembrava essere tagliato completamente fuori dai giochi. Dascalu poteva conquistare la sua prima prova di Coppa del Mondo tra gli elite, ma Pidders all'ultima curva gli ha levato il giochino dalle mani, per rifare sua una gara che sembra piacere non poco al principino inglese.

 

 

COSA HA DETTO PIDCOCK, FORTUNA CHE NON SI SENTIVA AL TOP...

Dopo l'arrivo Pidcock ha dichiarato: «È stata una gara difficile, non mi sentivo bene non riuscivo a spingere e imprimere il mio ritmo per spezzare il gruppo inoltre ho anche avuto problemi con la bici per tutta la gara. Vlad è stato molto veloce nell'ultimo giro ma sapevo che se riuscivo a chiudere i gap su vlad potevo vincere. Nella mia testa avevo una gara diversa, pensavo a una prova come la scorsa settimana con un attacco secco ma è stata molto strana, ci siamo guardati e studiati a lungo. mi è piaciuto vincere con questa folla qui».

 

 

Completavano la top five N1NO, un rinato Cooper e Hatherly.

 

GLI ITALIANI

Per tutto il corso della gara non si sono visti nella top 10 atleti italiani, ma poco lontano dalla top 20 tre corridori si sono alternati in una battaglia per entrare nei migliori 20. Luca Braidot, Gioele Bertolini e inizialmente il Campione d'Italia Nadir Colledani, hanno gravitato intorno alla 20ª piazza. Sul finale un convincente Gioele Bertolini ha fatto spuntare la prima bandiera tricolore nella classifica con un 19° posto.

 

 

«Sono partito dalla 40ª posizione e nel giro di lancio ho fatto un po' fatica, ho guadagnato poco niente poi con il passare dei giri ho preso un bel ritmo e ho recuperato diverse posizioni. Alla fine ho concluso 19esimo. Per poco si potevano guadagnare ancora due posizioni, però va bene così, punti guadagnati e pian piano scalo anche la classifica UCI.»

 

 

 

L'atleta Santa Cruz FSA, Luca Braidot ha finito in 25ª posizione; Gioele De Cosmo (Wilier-Pirelli) 36°; Daniele Braidot (C.S. Carabinieri Olympia Vittoria) 40°; Gerhard Kerschbaumer (Specialized Factory Racing) 52°; Jakob Dorigoni (Torpado Factory Team) 55°; Nadir Colledani (MMR) 59° rallentato da una foratura; Alessio Agostinelli (KTM Protek Elettrosystem) 62°; uno sfortunato Mirko Tabacchi (RDR) che ha rotto la leva del freno al primo giro, 67°.

 

 

 

 

 

ORDINE D'ARRIVO

1. PIDCOCK Thomas (INEOS GRENADIERS) 1:21:19

2. DASCALU Vlad (TREK FACTORY RACING XC) +1

3. SCHURTER Nino (SCOTT-SRAM MTB RACING TEAM) +30

4. COOPER Anton (TREK FACTORY RACING XC) +33

5. HATHERLY Alan (CANNONDALE FACTORY RACING) +33

6. FLÜCKIGER Mathias (THÖMUS MAXON) +34

7. CAROD Titouan (BMC MTB RACING) +1:01

8. FRISCHKNECHT Andri (SCOTT-SRAM MTB RACING TEAM) +1:04

9. SCHWARZBAUER Luca (CANYON CLLCTV) +1:17

10. ALBIN Vital (THÖMUS MAXON)+1:41

 

19. BERTOLINI Gioele (TRINX FACTORY TEAM +2:57

25. BRAIDOT Luca (SANTA CRUZ FSA MTB PRO TEAM) +3:20

36. DE COSMO Gioele (WILIER - PIRELLI FACTORY TEAM XCO) +4:20 

40. BRAIDOT Daniele (CS CARABINIERI - CICLI OLYMPIA VITTORIA) +4:43

52. KERSCHBAUMER Gerhard (SPECIALIZED FACTORY RACING) +5:43

55. DORIGONI Jakob (TORPADO FACTORY TEAM) +6:33

59. COLLEDANI Nadir (MMR FACTORY RACING TEAM) +6:43

62. AGOSTINELLI Alessio (KTM Protek Elettrosystem) + 7:02

67. TABACCHI Mirko (RDR ITALIA FACTORY TEAM) +7:31

 

 

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