La Ronda Fiandre Trevigiane, domenica in 800 hanno scalato 18 Muur

Le limitazioni imposte dalla pandemia ci hanno permesso di accettare solo un ridotto numero di partecipanti. Siamo stati costretti, nostro malgrado, a rifiutare una gran quantità di richieste che ci avrebbe fatto toccare i 1.500 iscritti. Peccato! Ma quello che più ha contato è stata la gran voglia di ripartire, di dare un segno di speranza e normalità, offrendo dopo svariati mesi il piacere di pedalare all'aria aperta su un percorso straordinario, faticoso, lungo, ma molto, molto appagante per chi ama questo genere di manifestazioni.

 

 

La Ronda Fiandre, svoltasi a Conegliano (TV) domenica 23 maggio, è stata una semplice pedalata ad andatura libera su un itinerario di 100 chilometri, con partenza libera "alla francese" e con la traccia GPS come unico strumento per seguire il percorso. Le operazioni di partenza di sono svolte regolarmente e con il massimo delle attenzioni imposte dal protocollo covid, evitando ogni forma di assembramento con misure ad-hoc volutamente sovradimensionate per garantire ai partecipanti di vivere la manifestazione con sicurezza e serenità.

 

 

La manifestazione, organizzata dall’Associazione Velovenice con il supporto della Polisportiva Campolongo, ha tributato omaggio al Giro delle Fiandre e alle classiche ciclistiche del nord Europa attraverso una galvanizzante esperienza fatta di Leoni delle Fiandre, bandiere del Belgio e un percorso condito da strade bianche e gli immancabili "muri".

 

Una rivisitazione in chiave fiamminga delle colline del Prosecco che ha consentito ai partecipanti di scoprire gli angoli più suggestivi di questa zona: da Susegana al castello di Conegliano, gli sterrati e le pendenze estreme si sono susseguiti anche sulle alture del Collalto e di Refrontolo, lambendo Vittorio Veneto e Cappella Maggiore, arrampicandosi poi sulle arcigne erte di Colle Umberto e Castello Roganzuolo, per concludersi infine tra le distese vinicole di Ogliano e Manzana.

 

 

Diciotto sono stati i “muur” da scalare e venti i chilometri di strada bianca, per un’iniziativa unica nel suo genere: il format è infatti quello delle classiche cicloturistiche del nord Europa (partenza libera senza classifiche né agonismo, nessun blocco stradale e rispetto del codice della strada) con in più il coinvolgimento di target ciclistici diversi e un percorso da seguire con l’ausilio della tecnologia GPS.

 

Né è uscita una manifestazione semplice e autentica, incentrata sul divertimento dei partecipanti e sull’adesione di una platea di ciclisti estremamente diversificata: al via si sono viste infatti bici di tutti i tipi, dalle specialissime da strada alle mountain bike, dalle e-bike alle più moderne “gravel”.

 

 

"Siamo soddisfatti di essere riusciti a organizzare la manifestazione in tempi di Covid - commenta a caldo Stefano De Marchi, organizzatore de La Ronda -. I partecipanti si sono dimostrati ligi al rispetto delle normative e del protocollo Covid, mentre il bel tempo e la temperatura ideale hanno contribuito a rendere questa giornata memorabile. Il percorso ha retto bene la pioggia di questi giorni anche se il fango non è mancato, ma le bici un po' sporche sono in piena sintonia con lo spirito de La Ronda. Non c'è stato inoltre alcun disagio per gli abitanti dei paesi attraversati dal percorso perché il particolare format non prevedeva blocchi stradali; anzi, gli abitanti delle zone attraversate si sono dimostrati incuriositi e partecipi, applaudendo e incitando i ciclisti in transito”.

 

Molti si chiederanno: "Come sarà la Ronda 2022?" E noi rispondiamo: "La manifestazione piace sempre di più, il format funziona e i feedback sono estremamente positivi. Quindi… ci saranno delle novità molto importanti!"

 

 

Photo ©Alessandro Billiani

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