IL CAMPIONE DEL MONDO GRAVEL È VERMEERSCH. SORPRESA OSS, TERZO MVDP

Quasi duecento chilometri hanno deciso le sorti del primo campionato del mondo gravel. Una lunghissima fuga a due in cui era inserito l’azzurro Daniel Oss, poi l’attacco finale del belga Gianni Vermersch. Van der Poel riposa sugli allori, poi si sveglia e decide che vuole il bronzo… I primi 3 hanno corso con una bici da strada

Il primo Campionato del mondo gravel uomini elite è andato in scena oggi, domenica 9 ottobre, sul percorso di Vicenza con arrivo a Cittadella. Al via 120 corridori in una prova che si preannunciava molto veloce viste le condizioni con cui le donne ieri hanno affrontato la loro prova mondiale. Rispetto al percorso femminile di 140 chilometri, gli uomini hanno dovuto affrontare un circuito finale per tre volte intorno alle mura di Cittadella.

 

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Parterre dai nomi spaziali con atleti del calibro del tre volte campione del mondo su strada Peter Sagan, Mathieu Van der Poel, l'ex campione olimpico su strada Greg Van Avermaat, ma anche l'irriducibile biker austriaco Alban Lakata e il sudafricano Matthew Beers, vincitore della Cape Epic 2012 insieme a Jordan Sarrou.

 

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Il numero di biker nel gruppo era nettamente inferiore a quello degli stradisti, a rappresentare la nazionale italiana tra gli altri anche Juri Zanotti (non in sella alla Fourstroke 01 ma alla sua BMC Kaius). Non era l'unico, con la wild card ed una maglia bianca con banda azzurra hanno corso anche Riccardo Chiarini, Francesco Failli, Cristian Cominelli, Nicholas Pettinà e Rafael Visinelli. Tra i grandi attesi ovviamente Sagan e Van der Poel avevano un occhio di riguardo.

 

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PARTENZA E FASI DI STUDIO

Vista la lunghezza del Campionato del mondo gravel che sfiorava i 200 chilometri (194 per la precisione), le prime fasi sono state di studio, con qualche timido tentativo di allungo sulla prima parte dove era concentrato gran parte del dislivello dell'intera gara.

 

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Juri Zanotti fa subito il passo sulla prima salita insieme a Van der Poel, ma non sembrano riuscire a fare la differenza e il gruppo rimane compatto. La prima azione è del danese Magnus Cort Nielsen e del colombiano Miguel Angel Lopez due professionisti su strada che allungano il passo nei primi venti chilometri. La coppia viene presto raggiunta da Matthew Beers vincitore della Cape Epic dello scorso anno e Samuele Zoccarato, il campione italiano gravel.

 

 

DUE ATTACCANTI

Al primo campionato del mondo gravel l'azione decisiva sembra arrivare troppo presto eppure è quella che rende la maggior parte dello sviluppo in una condizione di staticità che ricordava le classiche fughe della mattina dei grandi giri a tappe su strada.

 

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Daniel Oss (Italia) e Gianni Vermeersch (Belgio) rispettivamente compagni di team di Peter Sagan e Mathieu Van der Poel prendono il largo con un vantaggio che cresce a dismisura fino a passare i cinque minuti sul gruppo principale. Dietro di loro proprio come le gare su strada il gruppo rimane compatto e nessuno sembra intenzionato a prendere iniziativa. La nazionale italiana fa gli onori di casa e si mette con una grande azione di stopping in testa al plotone all'inseguimento composto da 50 unità.

 

PRIMO GIRO DI CITTADELLA

Gli attaccanti passano con un ritmo deciso e senza alcun intoppo al primo passaggio dei tre in programma intorno alle mura di Cittadella per passare sotto l'arco di arrivo. Dietro qualcosa sembrava essere cambiato, il gruppo immerso costantemente in un pesante polverone aumenta il passo e riguadagna un minuto netto, ma con 45 chilometri al traguardo i due fuggitivi sembrano lanciati verso una volata a due.

 

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Daniel Oss e l'atleta belga sono alcuni dei corridori veloci di questo gruppo che operano come ultimi uomini nelle volate dei rispettivi leader e inizialmente si poteva pensare che operassero anche in favore dei rispettivi leader di team Sagan e Van der Poel, atleti con un palmares che non necessita di presentazioni e capaci di lanciarsi in grandi fughe e inseguimenti.

 

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NESSUNA AMMIRAGLIA

In questo primo mondiale gravel abbiamo assistito a diverse dinamiche, quella delle fughe, dei lavori di squadra all'interno dei gruppi, che non sono molto frequenti in una gara di mountain bike da cui molti degli atleti in gara provenivano. Dall'altra parte però gli stradisti si sono dovuti abituare presto all'assenza di assistenza tecnica al seguito e per questo sulle gravel degli atleti in gara si sono viste bombolette di riparazione per tubeless e borsette con gli attrezzi per provvedere in autonomia in caso di problemi meccanici. Anche nella prova maschile di oggi si sono viste biciclette da strada adattate con coperture da gravel e molti altri modelli pensati nello specifico per il gravel racing.

 

VELOCITÀ OLTRE I 50 ORARI

Daniel Oss e Gianni Vermeersch hanno continuato a velocità folli a caccia della prima maglia di campione del mondo gravel, in alcuni tratti di percorso la velocità ha superato i 50 chilometri orari, mentre dietro cominciavano scatti in faccia tra gli inseguitori con la nazionale austriaca e quella olandese che cercavano di organizzarsi per andare a chiudere l'abisso scavato dai due fuggitivi nei precedenti 160 chilometri.

 

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- 20 KM

Nessuno si fa avanti dal gruppo inseguitore, la coppia italo-belga continua una cavalcata senza ostacoli alla ricerca di coronare il sogno di vincere la maglia iridata del primo campionato del mondo gravel e le condizioni a 20 chilometri orari continuavano a essere a loro favore, due atleti che nel resto della stagione lavorano come gregari nelle gare professionistiche su strada stavano cavalcando verso uno sprint a due decisivo. L'ultimo chilometro del circuito passava sotto alle mura con una curva stretta e una rampa prima di entrare nel centro di Cittadella. Un finale che hanno visionato anche nel corso del secondo dei tre giri finali.

 

MVDP SI SVEGLIA

Al passaggio sotto all'arco del secondo giro dei tre finali di Cittadella, Van der Poel ricorda a sé stesso che solitamente corre per vincere e nello stesso istante eroga a terra una tonnellata di watt, abbastanza da rompere il gruppo inseguitore. Si accodano a lui Greg Van Avermaat, Davide Ballerini, Alessandro De Marchi, Magnus Cort Nielsen e Andreas Nielsen. I belgi e gli italiani avevano i rispettivi compagni a condurre la gara ma danesi e olandesi vari sarebbero rimasti a bocca asciutta. In pochi chilometri il gruppetto di 6 atleti abbassa il divario di 2 minuti, passando a 3 minuti di distacco. Anche Van der Poel voleva quella maglia e quando si muove non lo fa per nulla.

 

5 KM ALL OUT DI VERMEERSCH

Nel due di attaccanti rimaneva solamente il belga Gianni Vermeersch a 5 chilometri dal traguardo e si è così involato verso la prima maglia di campione del mondo gravel della storia. Daniel Oss si staccava dal compagno di una lunghissima fuga proprio nella parte di single track lungo il Brenta. Nome italiano, cognome vallone, il compagno di team di Mathieu Van der Poel non si è più guardato dietro per mettere tutto sé stesso nell'azione decisiva infrangendo il sogno di Daniel Oss di diventare il primo campione del mondo gravel su un percorso italiano disegnato dal team di Filippo Pozzato.

 

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Gianni Vermeersch diventa nel centro di Cittadella, il primo campione del mondo gravel della storia dopo una coraggiosa e lunghissima fuga in compagnia dell'azzurro Daniel Oss che si è arreso alla potenza del vallone solo a 7 chilometri dalla fine. L'arrivo dell'azzurro alla conquista dell'argento è trionfale, accolto alla folla del pubblico veneto, in una giornata da capitano.

 


Van der Poel, uno dei principali favoriti alla vigilia di questo campionato del mondo è stato uno dei pochi atleti a crederci a recuperare terreno sulla coppia di testa che a lungo ha caratterizzato la prova. La medaglia di bronzo è arrivata dopo uno sprint a due con un'altra leggenda del ciclismo internazionale Greg Van Avermaet che si è dovuto accontentare della medaglia di legno.

 

Le bici Canyon di Vermeersch e Van der Poel

 

Gianni Vermersch dopo l'arrivo: «Siamo entrati nell'ultimo settore di single track a piena velocità e da dietro ho sentito che Daniel stava mollando, così ho continuato ad andare a tutta da solo. Sapevo che un gruppo molto folto stava rientrando da dietro e io volevo evitare di trovarmi con loro all'ultimo chilometro. Abbiamo fatto una lunghissima fuga, fortunatamente avevamo un motociclista che ci dava riferimenti, solo che parlava italiano e dovevo chiedere a Daniel (Oss ndr). È stata una grande opportunità correre il primo mondiale gravel e non ci posso credere che potrò correre con la maglia bianca a strisce».

 

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Dopo l'arrivo Daniel Oss (secondo) commenta positivamente l'avventura al primo campionato del mondo gravel: «Nessuno alla partenza sapeva cosa sarebbe successo, il segreto quando non sai come può andare è attaccare e io ho attaccato. Ho avuto una bellissima compagnia in quella che probabilmente è stata la fuga più lunga della mia carriera. Oggi abbiamo scoperto la nuova frontiera di correre in bici».

 

All'arrivo Mathieu Van der Poel, uno dei più grandi favoriti, ha commentato così il suo mondiale: «Quando abbiamo capito che avevamo 5 minuti di svantaggio abbiamo realizzato che la gara per la vittoria era andata, il bronzo era la massima aspirazione.».

 

I GRANDI DELUSI E COME SONO ANDATI I BIKERS

La prova del primo mondiale gravel maschile è stata molto statica con un andamento vicino a quello di una gara su strada, una fuga, la paura nel gruppo di provare a inseguire e magari trovarsi al vento. I due più attesi erano Van der Poel e Peter Sagan, terzo l'olandese che voleva scrollarsi di dosso anche il peso delle vicissitudini del mondiale australiano su strada, ma fuori dalla zona calda il campione del mondo XCO di Val di Sole 2008. MVDP era però contento perchè Gianni è un suo compagno di squadra nella Alpecin Deceuninck.

 

Sagan forse non aveva abbastanza gamba per lanciarsi all'inseguimento e tentare a vincere la maglia iridata e ha chiuso 14°. Rispetto a ieri, in cui le biker hanno messo a ferro e fuoco la gara femminile, oggi i biker non sono praticamente mai stati della partita. Si è visto temporaneamente il nome dell'eterno Alban Lakata (29° alla fine), mentre il sudafricano Matthew Beers si è inserito in una precoce fuga ma ha chiuso la sua prova 17°, il primo dei biker puri è stato il francese Julian Trarieux (15°). 

 

Neanche il campione italiano gravel Samuele Zoccarato è riuscito a rendersi protagonista nella prova ma si è messo al servizio della nazionale nel ruolo di stopper, chiudendo poi 24° la sua prova. Riccardo Chiarini ha cercato di portare alta la bandiera dei biker italiani giungendo al traguardo in 38ª posizione ma primo dei biker italiani con la maglia degli atleti che hanno ricevuto una delle wild cards per la prova iridata. Ritirato l'azzuro Juri Zanotti: «Un problema meccanico mi ha costretto al ritiro dopo pochi km dalla partenza. Mi spiace non essermi vissuto a pieno questo primo mondiale gravel».

 

ORDINE D'ARRIVO UFFICIOSO

1 VERMEERSCH Gianni | BELGIO:10:40.22
2 OSS Daniel | ITALIA +43.49
3 VAN DER POEL Mathieu | OLANDA +1:28.64
4 VAN AVERMAET Greg | BELGIO +1:29.28
5 FEDOROV Yevgeniy | KAZAKHSTAN +1:39.07
6 CORT-NIELSEN Magnus | DANIMARCA +1:39.38
7 DE MARCHI Alessandro | ITALIA +1:40.64
8 STYBAR Zdenek | REPUBBLICA CECA +1:46.18
9 BALLERINI Davide | ITALIA  +1:53.37

10 NIELSEN Andreas Stokbro | DANIMARCA +2:42.99

 

24 ZOCCARATO Samuele | ITALIA +7:43.85

38 CHIARINI Riccardo  +12:09.05
39 REBELLIN Davide +12:10.32

50 COMINELLI Cristian +20:22.66

57 PETTINA Nicholas +20:38.83

70 GAZZOLA Marco +24:07.86

74 VIEL Mattia +24:18.39

104 VISINELLI Rafael +25:31.03
108 MARZANI Marco +29:06.56

 

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