IL PRIMO CAMPIONATO ITALIANO GRAVEL È DI ZOCCARATO E GUARISCHI, BIKER AFFONDATI DAGLI STRADISTI

La gara corsa sugli sterrati di Argenta è stata velocissima, tra gli Open l'hanno fatta da padrone gli stradisti. Fuga solitaria di Samuele Zoccarato, professionista della Bardiani, squadra presente in forze in provincia di Ferrara. Tra le donne successo di Barbara Guarischi che ha regolato Letizia Borghesi. Ai biker del fuoristrada sono rimaste le briciole. Assegnati anche 4 titoli tra gli amatori

di Federico Malpezzi, dom 18 set 2022 14:00

Argenta (FE) - La prima edizione del campionato italiano gravel è andata in scena sugli argini del Parco Naturale del Delta del Po. Dopo il Far Gravel Cannondale disputato sabato, oggi, domenica 18 settembre, ad Argenta si sono sfidati i pretendenti alle maglie di campioni nazionali gravel, un percorso unicamente dedicato agli open maschile con 120,8 chilometri di estensione e 438 metri di dislivello e un altro per donne open e amatori da 89 km con 329 metri di dislivello. Al via erano presenti atleti di diverse discipline tra ciclocross, mountain bike cross country e strada.

PRIME BATTUTE DI GARA

Dopo lo start alle ore 11.30 sotto uno splendente sole estivo, gli atleti hanno affrontato ad altissime velocità le prime fasi di gara con i primi 15 chilometri condizionati da un ritmo forsennato della Bardiani, squadra professionistica su strada in cui militano tra gli altri Sacha Modolo, Enrico Battaglin e Luca Covili. Un gruppo compatto da cui si staccava Marco Aurelio Fontana, segnalato con un problema meccanico. Medie elevatissime anche garantite da un vento favorevole.

METÀ GARA SI ROMPE IL GRUPPO

La tattica della Bardiani, unica squadra strutturata, ha spezzando il gruppo dopo 40 chilometri, un atleta in solitaria Samuele Zoccarato, ha costruito un vantaggio di 50 secondi, ma a seguire era proprio un plotoncino composto da 5 atleti con Sacha Modolo e altri due compagni. Il gruppo che iniziava a frazionarsi dietro inseguiva a quasi 2 minuti.

TRICOLORE GRAVEL, SVOLGIMENTO STRADA

Su un percorso molto scorrevole e non troppo mosso ci si aspettava che gli stradisti potessero fare la differenza, molto più stile Strade Bianche, ma senza alcuno strappo stile Via Santa Caterina, hanno consegnato nelle mani dei più veloci le sorti di questo primo campionato italiano gravel, che a parte un leggero e scorrevole sterrato era poco idoneo ai rider del fuoristrada. L'unica bandiera dei corridori offroad è stato Cristian Cominelli che ha inseguito nel primo gruppetto dietro a Samuele Zoccarato.

FUGA CONTROVENTO PER ZOCCARATO

Un atleta della Bardiani si faceva largo, scavando tra sé e gli inseguitori un gap di 1'25" dopo più di 60 km di gara, dietro Sacha Modolo in solitaria cercava di rientrare sul compagno con una manciata di secondi su un gruppo con i crossisti Samuele Leone e Cristian Cominelli, Luca Cibrario e Tommaso Bergagna. Passavano altri 2 minuti circa prima di poter vedere un altro gruppo che si giocava una posizione nella top 10, con Cristian Calligaro, Mattia Viel con altri due atleti della Bardiani.

IL FINALE

L'atleta verde rosa cominciava a 10 chilometri dal traguardo ad accusare crampi e il suo vantaggio cominciava a scendere in maniera drastica lasciando spazio di avvicinamento agli inseguitori ma era lui, Samuele Zoccarato, ad entrare da solo sul rettilineo finale di Argenta.

Dopo centoventi chilometri in solitaria è diventato il primo campione italiano elite della storia. Vano il tentativo di Sacha Modolo e gli altri inseguitori di rientrare sulla testa della corsa, il velocista riusciva a scrollarsi di dosso gli altri inseguitori ma si è dovuto accontentare del secondo posto.

LE DICHIARAZIONI DEL VINCITORE

Dopo l'arrivo Zoccarato ci ha confidato i suoi pensieri sul formato, le dinamiche e il futuro. «Ho sottovalutato la corsa a dire il vero e sono andato un po' in crisi dopo aver mancato una borraccia al rifornimento, mi sono salvato in extremis perché a 20 km dall'arrivo ho avuto i crampi.

Era la prima volta che salivo su una bici così e anche il movimento è diverso. Con il ciclocross nulla a che vedere ma ho fatto 3 ore a blocco come nel ciclocross. Sapevo di non essere veloce in volata quindi ho voluto far esplodere la corsa dall'inizio. Il gravel è in contrasto con le corse ma questo formato mi è piaciuto, non troppo tecnica come gara anche se molto lunga».

COSA HA DETTO CRISTIAN COMINELLI

All'arrivo il primo biker-ciclocrossista è stato Samuele Leone, quarto, due posizioni dietro troviamo il bresciano dello Scott Racing team Cristian Cominelli che ci ha dichiarato: «Una gara durissima, anche se nella prima parte il vento a favore. Il problema vero sono state le squadre quando il vento era laterale, lì è andato via Zoccarato. Siamo rimasti in cinque ma Modolo non dava cambi. Il ritorno è stato tutto contro vento. Io sono molto contento, mi manca un po' di ritmo degli stradisti abbiamo concluso con 36 km orari di media, ma nella prima metà era oltre i 38. Questa disciplina così a me piace tantissimo, sostanzialmente è ciò che faccio sempre anche in allenamento. Anche se è nato con un'altra mentalità a livello di spettacolo e durezza penso che sia bellissimo, non c'erano salite ma il vento l'ha reso un vero inferno. La squadra avrebbe fatto la differenza, io sono stato bravo a entrare nella fuga nel momento giusto ma in alcuni tratti ho dovuto tirare alla morte».

ORDINE D'ARRIVO

GARA DONNE

Sul percorso da 89 chilometri la prima delle donne elite a prendere il largo è stata Letizia Borghesi della EF Cycling, ma Chiara Teocchi, la biker del Trinity Racing inseguiva a pochi secondi, ma proprio a pochi chilometri dal traguardo, la bergamasca insieme alla Guarischi è riuscita a rientrare sulla fuggitiva.

Quella femminile però è stata una prova parzialmente falsata dalla presenza sullo stesso tracciato degli amatori.

Con le tre donne, Borghesi, Guarischi e Teocchi il gruppo è arrivato intero fino al rettilineo finale, con una volata tra Letizia Borghesi e Barbara Guarischi (Movistar) in cui quest'ultima ha prevalso. Chiara Teocchi a 27 secondi di distanza concludeva come prima delle biker in gara.

«Più che gravel è stata davvero una prova su strada con 33 km/h di media, nella prima fase di gara abbiamo dovuto inseguire per rientrare sul gruppetto dove si trovava la Borghesi. Buono il bronzo ma speravo di vincere onestamente ma quantomeno mi auguro in una convocazione per il mondiale».