La 4Island MTB è una gara che si corre in Croazia e fa parte delle Epic Series, lo stesso circuito delle ben più famose Cape Epic e Swiss Epic, ma questa stage race di 5 giorni è forse la più particolare, non solo perché si corre, appunto su 4 diverse isole croate, ma soprattutto perché gran parte delle tappe partono da dentro un... traghetto.
Quest'anno al via della gara a tappe croate ci sono anche Matteo Piacentini e Angelo Guiducci, un duo di amatori italiani che ogni volta che gareggiano a una prova delle Epic Series ci portano con loro e ci raccontano la gara da dentro, cosa che faranno anche dalla Croazia.
Il prologo della 4Island MTB, corso martedì 18 aprile, misurava 12 chilometri, 250 metri di dislivello, tutto su sentieri costieri, salite boscose e discese rocciose a Baška, nell'isola di Krk, con oltre 200 squadre che si sono schierate per la loro prima giornata in sella.
La giornata si è conclusa con Buff Megamo (Drechou - Becking) al primo posto, Orbea x Leatt Speed Company (Egger - Baum) al secondo, a 12 secondi e gli italiani del KTM Alchemist Brenta Brakes al terzo. Lorenzo Samparisi e Dario Cherchi hanno fermato il cronometro su un tempo di 32 secondi superiore a quello della formazione spagnola che schiera un francese e un olandese.
La gara della categoria femminile è stata altrettanto entusiasmante con Bettina Jana e Kim Ames (Sportograf.com - Bike Aid MTB) hanno conquistato la vittoria.
Giornata di successi anche per Matteo Piacentini e Angelo Guiducci, che gareggiano per lo Squirt Cycling Team, infatti i due sono saliti sul primo gradino del podio nella categoria master.
«Oggi giornata, ci siamo svegliati facendo bella colazione e poi un bel riscaldamento e siamo partiti a tutta. Sapevamo di star bene, ma in una gara a tappe è sempre duro il primo giorno. Siamo andati davvero a gas aperto e abbiamo conquistato una vittoria che ci rende incredibilmente orgogliosi, vestire una maglia della Epic Series è un sogno.
Ora cerchiamo di tener duro perché 5 giorni non sono pochi. Oggi abbiamo anche preso un po' le misure su questo evento, perché i servizi sono gli stessi della Cape Epic e della Swiss Epic, ma gli spazi sono un po' più piccoli e quindi rispetto alle due gare "regine" qui ci sono un po' più di code e bisogna quindi organizzarsi un po' diversamente per il pranzo, il servizio meccanico, la lavanderia e tutto il resto.»