Villabassa (BZ): La 23esima edizione della Südtirol Dolomiti Superbike, dopo 113 lunghi ed intesi chilometri, festeggia con il campione italiano Juri Ragnoli (Scott Racing team) che nell'ultima discesa ha staccato il lusitano Tiago Ferreira. La battaglia nel gruppo inseguitore per la conquista del terzo gradino del podio, l'ha vinta il greco Periklis Ilias.
Era dal 2009 che non vinceva un'italiano a Villabassa, l'ultimo era stato Massimo Debertolis. "Mi sembra di vivere in un sogno, dopo aver vinto la Hero mi sono sposato con Claudia e 8 giorni dopo ho vinto la Dolomiti Superbike, difficile chiedere di più. Oggi è stata dura, con Tiago è stato un bel duello, sul Monte Elmo è salito come una furia e l'ho lasciato andare perché andava troppo forte, appena iniziata la discesa l'ho ripreso. Alla fine poi abbiamo fatto gara insieme e l'ho staccato sulla discesa che riportava verso il traguardo."
Avete appena letto il commento di Juri Ragnoli che alla fine ha trovato anche il tempo per un appassionato bacio con la sua amata Claudia.
Senza storia la gara femminile, con la campionessa di Lituania Katazina Sosna che risolti i problemi di salute è ritornata a fare vedere quale è il suo reale valore.
"Kata" si è trovata bene, su un percorso dove c'erano salita ma anche molti tratti pedalabile dove si poteva "spingere" sui pedali, quindi adatto a lei.
E' il nono successo consecutivo di una ragazza straniera alla Dolomiti Superbike, però per fortuna Katazina parla italiano dal momento che corre in Italia da diversi anni e quest'anno è la punta di diamante del Torpado Südtirol International MTB Team. "Sono contentissima per questa vittoria, dopo aver perso buona parte della stagione per problemi di salute. Per la verità anche questa mattina non mi sembrava di stare bene avevo il raffreddore, ma poi in gara come per magia non ho più sentito niente. Ho staccato quasi subito le mie avversarie, ho avuto un attivo di crisi nella parte centrale, poi sull'ultima salita ho spinto al massimo e sono arrivata qua per prima." Seconda Maria Cristina Nisi, staccata di 6'55'' e terza l'altoatesina Agnes Tschurtschenthaler. Seguivano Elena Gaddoni (Taddei) e la tedesca Schwing.
L'evento con numeri che impressionano ogni anno
Chi ci è stato, sa benissimo che la Südtirol Dolomiti Superbike, non è una semplice marathon ma un grande evento, per la gara si ferma tutto il paese di Villabassa che i locali di lingua tedesca chiamano Niederdorf. Appena si arriva, si viene bloccati, si parcheggia senza nessun problema e facendo due passi a piedi si arriva in piazza Von Kurz. Gli abitanti sono 1.565 e i bikers 4.500 (4.231 uomini e 254 donne) provenienti da 32 nazioni, in pratica per ogni abitante sono arrivati 3 appassionati di ciclismo off road. In realtà la corsa coinvolto ben 5 comuni: Villabassa, Sesto, San Candido, Braies, Dobbiaco, con ben 1.000 volontari schierati per logistica, ristori, segreteria e lungo il percorso.
La partenza
I bikers che erano affluiti in Alta Val Pusteria, venerdì pomeriggio verso le 18.00, erano stati sorpresi da un breve ma forte ed intenso temporale, che per fortuna è durato poco ma un po' di danni li ha arrecati sul percorso. Dopo essere andati a dormire presto, nonostante in piazza c'era animazione, con il complesso che suonava, questa mattina i biker si sono svegliati trovando una bellissima giornata. Fresco all'alba perché lo start per quelli del marathon (113 km 3.357 metri D+) era programmato alle 7:30 e alle 8:45 sono scattati quelli della 60 km (1.785 mt D+).
Quanto l'elite mondiale si è schierata in prima griglia, si è saputo che la partenza sarebba stata ritardata di dieci minuti perché come ci ha riferito l'organizzatore Kurt Ploner, il vento di ieri aveva fatto cadere 7 alberi.sul tracciato ed ovviamente dovevano essere rimossi.
La gara
All'inizio, la Südtirol Dolomiti Superbike, che si è corsa in senso inverso rispetto all'anno scorso, si è diretta verso la Valle di Casies e dopo 15 km in località Stoffer nella Valle San Silvestro, il primo ad arrivare alla "feed zone" è stato in campione italiano marathon Juri Ragnoli, alle sue spalle c'era il gruppo guidato dagli stranieri Paez (Colombia), Hynek (Rep. Ceca), Ilias (Grecia) e Paulissen (Belgio). Poi gli italiani Casagrande e Longo.
Seguiva la seconda ascesa di giornata e la discesa verso San Candido, dove iniziava la parte più dura della Südtirol Dolomiti Superbike, da 1.100 metri, in circa sei chilometri si arrivava in cima al GPM, posto sul Monte Elmo (2.034 mt.). Spettacolare lo sfondo con le dolomiti.
Scollinava per primo il lusitano Ferreira salito con un ritmo talmente elevato da mettere in difficoltà Ragnoli che arrivava in cima dopo una cinquantina di secondi, quindi passavano da soli Paez e poi il greco Ilias seguito a brevissima distanza da un quartetto composto da Salerno, Paulissen, Casagrande e Hynek.
Nella successiva discesa, Ragnoli riprendeva il portoghese in fuga.