Alla Cape Epic nel tappone gli Scott SRAM ribaltano la classifica. Terzi Porro e Ferraro

Oggi c'è stato il festival delle cadute, il fondo sabbioso era molto insidioso. Nino Schurter e Lars Forster nonostante una foratura di quest'ultimo hanno ribaltato la classifica e dopo 2 giorni hanno ripreso la maglia gialla. Anche oggi bella prova dei Trek Selle San Marco Samuele Porro e Damiano Ferraro nonostante un problema meccanico del comasco nella prima parte della gara.

Stellenbosch (Sudafrica): Questa mattina alle ore 7:00 locali la carovana itinerante della Cape Epic, dopo diversi giorni ha lasciato Elgin e la Oak Valley Estate per affrontare la "Queen Stage". I corridori fino a ieri sera avevano già accumulato nei muscoli la fatica di 5 giorni, quantificabile in 371 chilometri, pedalando per 100 km (2.850 D+) la corsa aveva come obiettivo finale quello di arrivare all'interno dell'Università di Stellenbosch. 

 

Era una giornata cruciale perchè era la penultima occasione per dare uno scossone alla classifica, lo Scott SRAM Racing team era la squadra che doveva attaccare e i segnali del primo mattino erano da incubo. Alle 5 Forster si è versato sui piedi nudi dell'acqua bollente, per fortuna però è riuscito a partire.

 

Il duo Cannondale Factory Racing doveva invece difendere il vantaggio di 1.13'' che gli era rimasto ieri dopo la cronometro. Ricordiamo che la rottura del lockout in seguito ad una caduta aveva penalizzato Fumic. E proprio il campione di Germania è ricaduto anche oggi, sempre all'inizio, dopo 7 km in una curva sulla sabbia.

 

 

E' ripartito subito ma ha perso la ruota di Nino Schurter, Lars Forster, dei Kross Cink e Mantecon. Nel gruppo al comando c'era anche Andri Frischnecht che aveva il compito di assistere i suoi capitani del team Scott SRAM.

 

 

La sua presenza è stata decisiva, appena iniziata la salita con i Kross che si erano staccati, Forster per la seconda volta in 3 giorni ha bucato, ma Frischnecht gli ha passato subito la ruota. E' stato un cambio ruota da meccanico di Formula 1, per di più lui stava pedalando. Nino si è voltato, ha rallentato ma dopo pochi istanti, Forster è ripartito.

 

 

Quasi nello stesso momento dietro Johnny Cattaneo si è dovuto fermare per lo stesso motivo, con il fast ha aiutato il suo compagno Luis Mejia che aveva appena bucato sull'anteriore. Gli svizzeri in fuga sono stati poi ripresi dai sudafricani del team Pyga Euro Steel, Philip Buys e Matthys Beukes. Le due coppie dopo aver attraversato insieme il Gantown Pass, si sono presentate al primo punto di assistenza (44km) con un vantaggio di ben 3 minuti sui Cannondale e di 4 sui Bulls Heroes.

 

 

Dopo poco più di un minuto è passato un gruppo nel quale c'erano tutte e due le squadre Trek Selle San Marco. Si è saputo che in discesa Samuele Porro aveva rotto il tubo sella e l'ha cambiato. Lui e Damiano Ferraro da oggi fino a domenica hanno l'obiettivo di difendere il terzo posto da Bulls Heroes, questa mattina avevano un vantaggio di soli 13 secondi e virtualmente in quel momento della gara era quarti nella GC.

 

Davanti, dopo 70 km negli Heldenberg trails, la caduta di un sudafricano in un single track su terra battuta ha dato campo libero agli Scott SRAM ma poco dopo la sabbia ha fatto un brutto scherzo anche a Lars Foster, scivolato in curva. Ai -23km dal traguardo gli svizzeri seguiti a breve distanza dai sudafricani, avevano più di cinque minuti di vantaggio sui Cannondale e virtualmente avevano ribaltato la classifica generale.

 

 

In quarta posizione c'erano i CST Sandd Blums e Fini mentre dopo 7 minuti a passare per quinti erano Samuele Porro e Damiano Ferraro. In quel momento erano di nuovo terzi nella generale, si è saputo che i Bulls Heroes avevano avuto un problema con una tacchetta della scarpa, sono infatti passati in settima posizione, un minuto e mezzo dopo i Trek Selle San Marco. Avevano alle costole la seconda squadra vicentina, quella formata da Casagrande e Avancini e lì vicino c'era anche Longo con Brenes (Wilier 7C Force).

 

Nel finale i sudafricani hanno affiancato gli Scott SRAM che non sono stati dei "cannibali" ma hanno lasciato agli avversari la soddisfazione di vincere la tappa, Philip Buys e Matthys Beukes sono arrivati a Stellenbosch con gli svizzeri completando i 100 km in 4 ore 19 minuti e 29 secondi. Dopo due giorni Nino Schurter e Lars Forster si sono ripresi la maglia gialla. Nino Schurter: "Oggi è stata una giornata molto bella. Volevamo rendere la gara dura fin dall'inizio, Andri ha fatto il forcing sin dall'inizio e così abbiamo messo pressione sui Cannondale. Per fortuna, Andri era ancora con noi quando Lars ha forato." C'era da capire quale vantaggio erano riusciti ad accumulare.

 

 

In tutte le marathon con distanze superiori ai 90 km, il finale può riservare parecchie sorprese, qualcuno a pochi chilometri dal traguardo può scoprire di aver esaurito la benzina., altri di avere ancora una buona gamba.

 

 

E' successo a Samuele Porro e Damiano Ferraro che pedalando con il loro passo hanno passato prima i CST e poi anche i Cannondale, finendo la tappa in terza posizione a 6' 14'' dai vincitori. Il team Trek Selle San Marco ha così raggiunto tre obiettivi. E' salito per la seconda volta sul podio in tre giorni, ha difeso il terzo posto, ha accumulato un enorme vantaggio sulla quarta squadra, questo a due giorni dalla conclusione della corsa. Ora hanno circa sei minuti e mezzo sui Bulls Heroes e durante tutta la tappa erano i nemici da tenere lontano.

 

 

"Eravamo partiti bene perchè eravamo nel gruppo che era vicino alle due coppie in fuga ma dopo 20 km ho avuto un problema tecnico nella discesa successiva al Dimension Data Hotspot. - ha raccontato Porro - Al punto di assistenza mi sono dovuto fermare a sistemare il reggisella e prendere una nuova sella perchè la mia l'ho persa nella discesa. A quel punto con l'aiuto di Casagrande e Rabensteiner siamo partiti forte perchè dovevamo riprendere i Bulls Heroes, ci siamo riusciti, anzi è andata ancora meglio perchè nel finale abbiamo passato diverse squadre fino ad arrivare terzi."

 

 

Invece Ferraro ha detto: "E' stata una tappa dalle 1000 emozioni, all'inizio ho sofferto molto poi però ho iniziato a pedalare in scioltezza, però non sono mai stato super brillante. Alla fine è arrivato anche un podio che non ci aspettavamo."

 

Quarto posto per i Cannondale, Manuel Fumic ha sofferto nel finale costringendo Henrique Avancini ad aspettarlo. Il tedesco e il brasiliano sono arrivati una manciata di secondi dopo l'arrivo della coppia italiana. Hanno preso 6' e 27'' e nella generale in 24 ore sono passati dall'essere leader con poco più di un minuto di vantaggio a dover recuperare 5' 13'' a due tappe dal termine.

 

Con un simile vantaggio Nino e Lars hanno quasi in tasca questa edizione della Cape Epic, ma come diceva l'allenatore Giovanni Trapattoni, è meglio non dire gatto se non ce l'hai nel sacco.

 

 

La giornata è continuata con il sorriso per noi italiani. Sesto posto conquistato da Tony Longo e dal costaricano Gregory Brenes (Wilier 7C Force), arrivati a Stellenbosch dopo poco più di nove minuti. "Oggi come sempre siamo partiti a tutta e sono rimaste davanti subito 3/4 squadre. Noi abbiamo fatto tutta la gara regolare, sapendo che era la tappa più dura, riuscendo a superare altre 3/4 squadre negli ultimi 20km." Con questo piazzamento hanno agguantato la decima posizione nella generale.

 

 

Dopo un minuto alle loro spalle c'era team Trek Selle San Marco 2, Michele Casagrande e Fabian Rabensteiner sul rettilineo dell'arrivo avevano realizzato che per la prima volta avevano centrato la top ten. Poi è successo quello che non ti aspetti, i due si sono toccati e sono caduti proprio davanti alle telecamere che inquadravano l'arrivo. Hanno poi percorso gli ultimi metri a piedi. Ad attenderli c'erano il meccanico Fabio Sartori, il team manager Marco Trentin e la massaggiatrice Luisiana Pegoraro.

 

Casagrande si toccava la spalla, pare si sia rotto la clavicola. "Oggi sarebbe stata una bellissima giornata se non ci fosse stata quella caduta all'arrivo. Io ho fatto tanta fatica all'inizio poi mi sono ripreso e nel finale le gambe giravano. Finalmente siamo riusciti a entrare tra i primi 10 ma tutto è andato male con la caduta. Michele si è fatto male e io domani penso di partire da solo."

 

Mantiene la nona posizione nella generale Johnny Cattaneo che oggi insieme al colombiano Mejia ha chiuso il tappone in dodicesima posizione.

 

 

Tra i Master dopo 6 giorni finalmente i Master Massimo Debertolis e Dax Jaikel (Wilier 7C Force) in una categoria agguerritissima sono riusciti a salire sul podio, chiudendo i 100 chilometri in terza posizione dietro ai soliti olandese e ai vincitori gli spagnoli Hermida e Rodriguez.

 

"Abbiamo fatto quasi tutta la gara con la coppia che ci precede in classifica generale, quella composta da Fojtik, mio compagno alla Cape Epic dello scorso anno, e il portoghese Silva - spiega Debertolis - Nel finale siamo riusciti a rimanere con loro e ci siamo presi la soddisfazione di salire sul podio. Ne sono contento soprattutto per Dax, che ha meritato di provare questa emozione. La gara è stata durissima, su un percorso che in parte già conoscevo e che è davvero stupendo a livello paesaggistico. Ora mancano due tappe. Sarebbe bello riuscire a salire ancora una volta sul podio con una delle nostre due squadre élite, ma non sarà facile, perché nelle prime posizioni c'è grande lotta per il successo finale".

 

 

Sabato si resta a Stellenbosch dove è in programma la penultima tappa di 89 km e con 2.650 metri di dislivello positivo.

 

 

Photo ©Dwayne Senior | Greg Beadle | Justin Coomber | Shaun Roy | Xavier Briel | Nick Muzik | Sam Clark | ©Jeffay Liffe | Absa Cape Epic | ©Josue Fernandez | ©Michele Mondini | Gustav Klotz

 

 

 

 

 

 

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