I protocolli anti COVID-19 messi in campo a Rivoli Veronese

Domenica siamo andati a Rivoli Veronese per due motivi. La voglia, dopo tanto tempo, di riassaporare il sano sapore della competizione che si può ammirare in una gara con le mountain bike e la curiosità di vedere nella realtà l'applicazione dei protocolli anti COVID-19 previsti dalla FCI.

 

QUANTI ERANO GLI ISCRITTI E QUANTI SI SONO PRESENTATI A RIVOLI VERONESE

Gli iscritti a La Mesa Bike Special Edition secondo i nostri conteggi erano: 177 agonisti (Elite, Under 23, Junior), 125 amatori, 151 Esordienti, 164 Allievi. Le iscrizioni erano limitate ad un massimo di 70 per le categorie agonistiche, 60 per le giovanili e complessivamente 200 Master.

 

 

Poi c'era una seconda restrizione, ogni squadra del Veneto più quelle delle province limitrofe (Trento, Brescia, Mantova) al massimo poteva iscrivere 5 atleti per categoria, questo numero si riduceva a 3 per le altre provincie della Lombardia e alle altre regioni. Dalla lettura delle classifiche abbiamo capito che poi non tutti si sono presentati, infatti risultano classificati 152 agonisti, 111 amatori, 247 ragazzi e ragazze delle categorie giovanili.

 

LOGISTICA ANTI COVID-19

 

Arrivando da sud a Rivoli Veronese la logistica per quanto riguarda i parcheggi era sostanzialmente la stessa degli anni scorsi. Si girava a sinistra entrando su una strada tra due filari di vigneti, alla sinistra c'era il parcheggio per i camper che era tutto occupato poi proseguendo si arrivava alla rotonda dove si trovavano le indicazioni che tutti cercavano.

 

 

A sinistra RITIRO NUMERI (una persona per tutto il team) e consegna autocertificazioni degli atleti (queste erano da scaricare dal sito dell'evento). Nel parcheggio adiacente al campo sportivo c'erano gli addetti di Winning Time e un paio di persone dello staff dell'organizzazione, tutti regolarmente protetti da mascherina.

 

 

Alla rotonda girando a destra si entrava in via Brol, la strada che secondo la cartellonistica ospitava il secondo punto dove bisognava recarsi. MISURAZIONE TEMPERATURA e ritiro PASS, consegna certificazione da parte degli accompagnatori. 

 

 

Dietro a un furgone c'erano le addette dell'organizzazione che munite di termo scanner misuravano la temperatura a tutti, ritiravano le autocertificazioni degli accompagnatori e consegnavano i braccialetti verdi e azzurri che davano l'accesso alle aree gialle e verdi.

 

 

 

(Controllo temperatura con termoscanner. Il biker non porta la mascherina perchè se l'è tolta insieme agli occhiali per facilitare il lavoro dell'addetta dell'organizzazione. Mantiene la distanza di sicurezza, gli altri corridori la portano perchè sono assembrati.)

 

 

La procedura era veloce, ma i corridori erano tanti quindi si è perso tempo e la partenza dalle 9:15 è slittata di 15 minuti.

 

 

 

ACCESSO ALLA ZONA GIALLA

 

L'entrata nella zona gialla, quella dove c'era la partenza era possibile solo per chi aveva i pass al braccio. Qui i corridori si sono raggruppati, per primi dal fondo sono usciti gli open men che sono andati a posizionarsi in prima griglia, poi sono seguiti gli juniores. Leggermente staccati c'erano poi i raggruppamenti delle donne open e in coda gli amatori.

 

 

Tutto il personale presente nell'area (speaker, staff, giudici FCI, addetti al cronometraggio) erano dotati di mascherina protettiva.

 

 

Davanti ad ogni griglia c'era un addetto dell'organizzazione che ripeteva in continuazione di rispettare le regole, ossia tenere la mascherina mentre si era in griglia e di toglierla solo alcuni attimi prima dello start.

 

 

 

 

RESPONSABILITÀ INDIVIDUALE

Il cartello che ci ricordava che siamo tutti individualmente responsabili nel rispettare le norme era presente in vari punti di via Brol. Evitare assembramenti e mantenere la distanza.

 

 

SUL PERCORSO

Noi ci siamo anche spostati sul percorso, siamo rimasti nel tratto più spettacolare, quello dove c'era il salto e dove li vicino dopo pochi istanti si potevano rivedere gli atleti che passavano nel boschetto. L'addetto dell'organizzazione presente in loco era un "martello" ha continuamente ricordato a tutti di rispettare le regole.

 

 

L'ORGANIZZAZIONE

Va dato atto a Ivan Cristofaletti e all'ASD Giomas di aver avuto il coraggio nell'organizzare l'evento, domenica abbiamo visto che si è potuto ritornare a correre. É vero, non c'erano le docce, non c'erano pasta party e nemmeno locali al chiuso, ma le regole ci sono perchè l'emergenza sanitaria non è finita e non è da sottovalutare. E ogni singolo corridore, rappresentate di squadra o genitore deve contribuire a farle rispettare.

 

 

Il prossimo evento, in programma domenica 2 agosto, in Veneto sarà la Pedalonga che si correrà nel bellunese mentre in Lombardia a Pontida è in programma il campionato regionale.

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