HERO SUDTIROL DOLOMITES. UNA FESTA SENZA FINE

Ottava edizione ed ottavo successo per la Hero Sudtirol Dolomites, la gara mtb, tra le più dure al mondo, immersa nell'incantevole scenario delle Dolomiti, che anche quest'anno ha regalato emozioni e spettacolo ai 4017 iscritti provenienti da tutto il mondo.

 

hERO


L'appuntamento è sempre a Selva di Val Gardena, ormai centro storico della manifestazione, che dal giovedì ospita i più svariati eventi legati al mondo della mtb, tra cui spicca la Hero Kids, in cui numerosissimi piccoli bikers dai 4 ai 12 anni, si sono sfidati in una prova non competitiva, fino ovviamente a giungere alla prova Hero del sabato.

 

Un paese in festa, con la H rossa, ormai simbolo dell'evento, che fa da padrone, dalle bandiere, alle vetrine dei negozi, ma soprattutto nelle t-shirt, felpe e cappellini che imperversano in tutte le vie, bar e ristoranti, simbolo del grande spirito di partecipazione che questa gara, come poche altre al mondo, è in grado di infondere nel pubblico di atleti e accompagnatori.

 

Hero Südtirol Dolomites


Questa grande attenzione al partecipante fa si che ognuno dei concorrenti, al di la degli onori di classifica, possa godere di un trattamento da vero campione: una partenza spettacolare, condivisa da un forte pubblico, contornata di musica e coriandoli; un trattamento deluxe ai ristori, ricchissimi di integratori, barrette e gel, panini salati e torte, bibite e sali già serviti in borracce pronte all'uso; un arrivo emozionante col calore di centinaia di persone, fotografi, interviste, fino all'uscita dalla zona di arrivo dove birra (analcolica), sali e medaglia di finisher chiudono le fatiche di una giornata di grande soddisfazione.

 

E la festa continua con la grande cerimonia di chiusura,  dove le premiazioni sono infarcite di musica dal vivo e spettacoli di vario genere, ennesima scelta vincente volta a coinvolgere quanto più pubblico possibile.

 

MARATHON 86 KM

Il percorso lungo è ormai collaudato. La prima salita è quella del Dantercepies, la salita più "agonistica" della Hero, nel senso che si è ancora tutti molto freschi, pieni di forze, di foga e di competitività.

 

Hero Südtirol Dolomites

 

E' qui che si possono vedere i siparietti tipici di una gara: sorpassi azzardati, battibecchi, scatti e contro scatti letali che si pagheranno per il resto della gara, ritmi alti, troppo alti. Ma non tutti ovviamente. All'ottava edizione i veterani sono già molti, e da buoni saggi della montagna viaggiano con il limitatore innestato, ben sapendo cosa li aspetta.

 

Sulle dolomiti l'inverno è stato molto mite, sin troppo per l'economia invernale di questa regione, che fa dello sci la fonte principale di turismo. Lo si nota anche sul percorso, privo di quella neve che rese ancor più magiche alcune edizioni passate. Fondo compatto, ghiaioso nei tratti più esposti al sole, che combinato con le pendenze estreme, manda a benedire il grip. Lo notiamo subito nei tratti più ripidi del Dantercepies e, ancor di più, nella discesa sul passo Gardena, un'intraversata continua da cima a fondo.

 

Hero Südtirol Dolomites

 

Non bastasse, come non distrarsi al cospetto del gruppo del Sella, che da qui pare così vicino da poterne toccare le pareti solo allungando una curva... ops, meglio di no, volevamo dire allungando una mano. Per fortuna c'è il bike park che ci fa scendere su Corvara che ci fa divertire e ci rimette in carreggiata.


La salita al Pralongià è ripagata dalla splendida balconata che si attraversa in cima, sulla sterrata che batte il filo di cresta, una delle tante cartoline naturali in cui gli Hero si mettono in posa, con la costante del Sella sullo sfondo a dominare imponente.

 

Se la neve si è fatta desiderare, lo stesso non si può dire delle piogge che hanno scavato profondamente alcuni tratti di discesa, rendendoli ancora più impegnativi, vedi la discesa dal Campolongo. E, a proposito di impegno, come non parlare dell'ormai mitico Ornella, diventato metro di paragone utilizzato dagli Heroes per confrontare le salite più impegnative affrontate. E' il vero inferno che gli aspiranti eroi devono superare per poter sperare di tagliare il traguardo. Il fondo è buono, ma le pendenze sono da capogiro, spesso e per lunghi tratti oltre il 30%. I primi la affrontano tutta in sella, gli ultimi tutta a piedi.

 

Hero Südtirol Dolomites

 

Il Passo successivo è ilPordoi, teatro di grandi battaglie al Giro d'Italia, che già affrontato dall'asfalto sarebbe un ostacolo non da poco, lo si affronta da un insidioso ma spettacolare single track, salvo poi rientrare sull'asfalto dei comuni mortali nell'ultimo chilometro. Neanche il tempo di rilassarsi e godersi la conquista che ci si lancia nella discesa su Canazei, impegnativa, tecnica e atletica, che mette alla prova tanto quanto la salita.

 

Manca ancora il Duron che, affrontato con oltre 60 km e 3000m di dislivello nelle gambe, diventa per molti un'agonia. Come se non bastasse, un fastidioso e fresco vento contrario è il prezzo da pagare per la stupenda giornata serena, cosa non scontata sulle Dolomiti. Qui l'agonismo iniziale è già andato a farsi benedire da un bel pezzo. I ristori, quasi snobbati i primi, ora vengono letteralmente razziati, in salita si cerca speranzosi nelle tasche e negli zainetti alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti, perché la spia della riserva è accesa da troppo tempo e il sogno rischia di svanire. Il cameratismo e la solidarietà della fatica comune prendono il sopravvento.

 

Hero Südtirol Dolomites - fatica

 

Non è un colle, ma l'ultima risalita al Rifugio Zallinger è allo stesso tempo inferno e paradiso: l'inferno perché si teme di affondare in una crisi senza più ripresa; paradiso perché da li al traguardo non ci sarà  più salita vera. Ma ci sarà ugualmente da spingere, prima attraverso i verdi pascoli dell'Alpe di Siusi, fino nelle pinete di Monte Pana. L'ultimo single track lo si vola, perché ormai è finita!

 

THE WOMEN RACE

Sulla 60 km si disputa la prova femminile. Alle 7.10 una pioggia di coriandoli rosa da il via alle oltre 80 donne schierate ai nastri di partenza. Il tracciato si fa ripido e sconnesso fin dai primi km che portano le atlete verso la prima cima, il Dantercepies, dove si trova il primo GPM aggiudicato da Maria Cristina Nisi. Poi giù per strada bianca fino al Passo Gardena e poi, per single tracks, fino a Corvara dove si trova il primo ristoro. Riprende la salita sempre ripida e su strada larga fino a Pralongià e poi al Passo Campolongo dove una lunga discesa porta al secondo ristoro di Arabba.

 

Hero Südtirol Dolomites


La corsa prosegue verso il Passo Pordoi, le pendenze concedono qualcosa quando si giunge alla parte finale su asfalto. In cima grande calore del pubblico.  Si torna su sterrato e il tracciato scende a Pian De Schiavaneis  dove è previsto l'ultimo rifornimento prima di portarsi  all'attacco dell'ultima salita, durissima, al Passo Sella. Da qui stringere i denti per ancora un breve tratto di salita, e poi giù dritti all'arrivo a Selva a prendere la medaglia di Finisher.

 

LA HERO IN ROSA

Per questa edizione "Real Hero" gli organizzatori hanno avuto un notevole occhio di riguardo per quanto riguarda il settore femminile, in costante crescita ma ancora poco considerato. E' nata la WomenLounge, uno spazio completamente dedicato alle donne, con un programma studiato ad hoc, rivolto sia alle atlete che alle accompagnatrici degli heroes della gara maschile.  La Women'sLounge prevede un'area relax con la possibilità di rilassanti massaggi,  un angolo lettura  e una zona dedicata alla colorazione unghie, hairstyling e baby face painting.

 

Hero Südtirol Dolomites


E ancora molto di più, per le amanti dell'outdoor, un programma di attività per tutti i gusti, rigorosamente in chiave "lady":  lezioni di tecnica di guida in mtb, e-bike tour, escursioni e corse in ambiente montano.

 

HERO NOTES

Sono ancora molte le mtb da 26 pollici utilizzate per la Hero, mentre alcuni si avventurano nella sfida con la fat bike o addirittura la gravel. La Hero è una di quelle gare estreme in cui si assiste ad una parabola di esultanza inversamente proporzionale al risultato, perché sono soprattutto gli ultimi, quelli meno preparati, che superano veramente il loro limite portando a termine la gara, e si lasciano andare alla gioia più assoluta. Sono loro i Real Hero. Anzi, lo sono tutti, perché la Hero Sudtirol Dolomites ha creato un fenomeno di costume per cui il risultato agonistico non conta, o conta poco, l'importante è portare a termine la fatica e diventare Hero.

 

Hero Südtirol Dolomites


Hero dentro se stessi, perché solo loro sanno quante fatiche e quanti sacrifici sono stati fatti per arrivare con la preparazione adeguata ad uno sforzo così importante e prolungato. Hero per mogli e bambini, che accompagnano oltre il 60% dei partecipanti. Perché questa non è solo una gara, è l'occasione per una vacanza più o meno lunga in questo angolo di paradiso. Hero per amici, colleghi e compaesani, coi quali non si perderà occasione di sfoggiare la maglietta Gore Bike Wear del pacco gara (oltre all'utilissimo multitool della Crankbrothers), o qualche gadget del brand acquistato all'Hero Bike Shop.


Hero per il mondo intero, perché chi partecipa alla gara diventa inconsapevolmente ambasciatore della bellezza della gara e delle Dolomiti in tutto il pianeta, perché nell'epoca dei social siamo tutti, nel nostro piccolo, promotori delle bellezze che viviamo. Senza contare l'organizzazione che ci mette del suo nella promozione, come nessun'altra gara al mondo ha mai fatto: diretta delle ultime due ore di gara visibili live in 67 nazioni tra Europa, Asia e Pacifico, e la differita trasmessa da 60 televisioni mondiali, Usa, Canada e Taiwan compresi. Un record anche a livello mediatico.

 


E' una transumanza silenziosa e colorata, da ogni parte d'Italia e del mondo, verso Selva Val Gardena: biker provenienti da 101 province italiane, e dai 5 continenti, si danno appuntamento per questa sfida mondiale, muovendo un valore stimato di 14 milioni di euro in biciclette, e 4 milioni di euro in accessori legati al mondo bicicletta.

 

Per chi non si accontentasse del titolo di Hero, da quest'anno la sfida si apre con un circuito di livello europeo per guadagnare il titolo di King. Si chiama MTB Alpine Cup e comprende quattro marathon massacranti, per una sfida da far venire le vertigini: 450 chilometri e 20.000m di dislivello positivo da coprire in quattro corse. La prima di queste è proprio la Hero, quindi si proseguirà l'1-2 luglio con la MB RACE, il 18-19 agosto con il Grand Raid BCVS e si concluderà il 16-17 settembre con la Forestiere Bulls Bike.


Una sfida estrema alla quale hanno già aderito tra gli altri i ragazzi del Team Soudal Lee Cougan, Urs Huber e Arnaud Rapillard. La prossima tappa sarà la MB RACE, dove si dovranno affrontare 140km e 7000m di dislivello positivo. Quasi nessuno tra i migliori maratoneti al mondo ha mai affrontato in gara tale distanza, e se ne vedranno delle belle!

 

 

Photo by Harald Wisthaler | Freddy Planinschek

 

 

Altre News