Il campione del mondo è sempre Nino Schurter. Da N1NO diventa N8NO, beffa per Gerri

Ha vinto il favorito, il suo è il mondiale numero 8 da elite, il quinto consecutivo. Gerhard Kerschbaumer dopo una incredibile rimonta, viene passato da Mat Flückiger e Stephane Tempier che gli soffiano la medaglia. Nell'articolo spieghiamo cosa gli è successo.

Mont Sainte Anne (Canada): Se non avesse piovuto qualche ora prima delle gare elite di questi campionati mondiali UCI di mtb a Mont Sainte Anne non sarebbe stata una gara canadese, ma anche quest'anno non è mancata rendendo viscido e "speziato" un tracciato che già di suo di facile non ha nulla.

 

Il favorito era naturalmente Nino Schurter che sentiva di essere ancora la testa di serie numero uno visto che l'Enfant Prodige Mathieu Van Der Poel non era al via per preparare invece il mondiale su strada.

 


Alle spalle di N1NO l'altro su cui in tanti puntavano era Henrique "El Presidente" Avancini, il brasiliano che per tutta la stagione ha dimostrato di essere il terzo incomodo nella sfida tra l'elvetico e l'olandese.

 

 

I colori azzurri sembravano ben rappresentati da Luca Braidot e Gerhard Kershbaumer, entrambi capaci di giocarsi la testa della corsa, ma non sapevano che non era una cosa facile perchè da affrontare c'era anche la "French Armada". I cugini d'oltralpe mai come quest'anno avevano davvero tante frecce nel loro arco: Stephane Tempier, Titouan Carod, Victor Koretzky, Maxime Marotte e Jordan Sarrou.


Se, forse, la medaglia d'oro era difficile vederla al collo di qualcun altro che non fosse N1NO, ma per tutte le altre medaglie sarebbe stata una battaglia dura, infiammata e soprattutto emozionante per noi spettatori.

 

Giro 1, N1NO e El Presidente sono partiti con un'altra marcia

La partenza dei 93 elite non è stata delle più veloci, il gruppo è rimasto compatto fino alla prima lunga salita e i favoriti della vigilia si sono messi ben in evidenza, soprattutto Ondrej Cink che ha iniziato a fare il ritmo davanti ad Henrique Avancini, Nino Schurter e un trio di galletti francesi (Sarrou, Koretzky e Tempier) e il nostro Luca Braidot.

 


È bastata una discesa su la Beatrice, la difficile discesa rocciosa icona del tracciato canadese, per aprire un piccolo gap tra i tre battistrada e la French Armada, dietro le due maglie azzurre di Luca Braidot 96º) e Kerschbaumer (9º) che come abitudine partiva un po' con il freno a mano tirato.


Ancora mezzo giro e anche Cink ha dovuto leggermente staccarsi da Nino e El Presidente che sono partiti davvero con un'altra marcia, ma al primo passaggio sull'arrivo il gruppo di testa si ricompattava, erano in 8 davanti con Luca Braidot e Mathias Flückiger tra essi. Kerschbaumer passava con circa 25" di ritardo nel secondo gruppo inseguitore.

 

 

Giro 2, attacco di N1NO che fa molto male

Ancora un attacco secco di Avancini sulla prima salita a cercare di scremare il gruppo, con N1NO che non mollava mai la sua ruota, ma nessuno degli 8 di testa sembrava voler lasciare il copertone davanti a suoi occhi. Una partenza davvero infiammata, tattica che poche volte si è vista a Mont Sainte Anne, un percorso che lascia davvero pochissimo tempo per recuperare le forze.

 


Luca Braidot era l'ultimo vagone del treno in testa alla corsa, ma non sembrava soffrire troppo, teneva bene la ruota, mentre era Gerri Kerschbaumer a non sembra di avere la solita gamba, forse per colpa di un piccolo problema di stomaco accusato ad inizio settimana, ma l'altoatesino ci ha abituato a rimonte incredibili e la gara è ancora lunga ed infatti a metà giro si incaricava di ricucire lo strappo e sulla seconda salita eccolo tornare, con tutto il secondo gruppetto, sulle ruote della testa della corsa. Ora davanti c'erano circa 14 atleti, con Gerri e L.Braidot tra essi.

 


Nino Schurter probabilmente ha pensato che c'erano troppi "galli nel pollaio" e ha piazzato uno dei suoi attacchi, quelli che fanno sempre male. I distacchi si sono subito allungati, tra il primo e il 10º ora c'erano quasi 20", ma davanti era sempre N1NO, El Presidente e Cink, che però soffriva nelle sezioni tecniche, a far il ritmo.

 

Giro 3, davanti si ricompattano

Ad inizio settimana N1NO aveva detto di essere nella sua migliore forma di sempre e lo dimostrava all'inizio del terzo giro quando passava solitario con circa 10" di vantaggio su Avancini e Cink. I nostri si posizionavano al 7º posto con Braidot e 11º con Gerri.

 


Avancini ha spinto forte e ricucito lo strappo e abbassato un po' il ritmo. Nino sembra aver voluto provare la forma degli altri, ora in testa oltra al brasiliano e allo svizzero c'erano Cink, Koretzky, Tempier e Flückiger.


Dietro era Luca Braidot a fare il ritmo per cercare di rientrare insieme a Gerri, Carod e Sarrou. Un altro attacco di Nino e questa volta era "Mat Flück" l'unico a tenere il suo ritmo, ma Avancini stringeva i denti cercava di tenere il ritmo del duo svizzero. Mathias come sempre faceva davvero numeri in discesa arrivando a ritornare sulla ruota del compatriota, ma N1NO era davvero infuocato e continuava a spingere.

 

Giro 4, davanti i due svizzeri, Tempier è "on fire", Mat Flück finisce ai box

All'inizio del 4º round la coppia svizzera passava compatta sul traguardo, alle loro spalle un motivato Stephane Tempier con Avancini a 11", mentre dietro c'erano Cink, Carod e Koretzky a 18", Luca Braidot e Gerri arrivavano a 24" insieme a Sarrou e Marotte. Davanti c'erano gli svizzeri, ma la "French Armada" sembrava voler occupare tutti i posti restanti nella Top10.


Tempier era davvero "ON FIRE" e con le sue tipiche pedalate lunghe riportava anche El Presidente a ruota della coppia di testa. Ora erano in 4 davanti, ma Nino sembrava giocare al "gatto col topo", il colpo di pedale era eccezionale.

 


Quasi fosse un copione già scritto anche nel quarto giro Nino ha attaccato sulla salita a tornati, un attacco meno deciso di quello del giro prima, ma ancora una volta un'accelerazione di quelle che fanno male. Ancora una volta è Flückiger a tenere la sua ruota, mentre Tempier si stacca di circa 4", nel frattempo Avancini arretrava in 5ª posizione a 14" con Cink che ne approfittava e si portava in 4º a 12". Kerschbaumer sembrava non trovare il passo giusto e pedalava al limite della Top10, con Luca Braidot alla sua ruota.

 


Proprio come il giro precedente "Mat Flück" rientrava su N1NO in discesa, ma questa volta si portava con sé anche Tempier. Problema per Flükinger che si ferma a cambiare la ruota anteriore, probabilmente a causa di una foratura. Rimaneva così solo Tempier in testa con Schurter. Il gruppo inseguitore era formato da Cink, Avancini, Carod e Koretzky, mentre Gerri transitava 8º a 34" preceduto da Mathias Fluckiger. Luca Braidot transitava poco più dietro a chiudere la Top10.

 

Giro 5, pit stop di Tempier, Kerschbaumer si fa sotto

La coppia di testa sembrava aver ormai aperto un gap piuttosto grande, circa 26" sugli inseguitori. Gerri cercava invece di sfruttare la scia di Flückiger per rientrare sui quattro davanti a loro e poter tornare a lottare per il terzo posto.

 


Tempier non sembrava aver timori reverenziali e nella prima parte della tornata prendeva la testa della corsa e faceva il ritmo, ma un'azione durata poco perché ancora una volta, su La Marmotte ovvero la salita prima di Berenice, Schurter apre il gas e lascia il suo compagno di fuga a vederlo allontanarsi al doppio della velocità.


Questa volta era l'attacco definitivo, o almeno così sembrava. Lo svizzero spingeva davvero forte sui pedali con una facilità incredibile.

 

Tempier teneva duro e perdeva circa 12", mentre Cink sfruttava tutta la sua forza in salita per avvantaggiarsi sugli altri del gruppo inseguitore. Gerri iniziava a rientrare e passava 7º insieme a Mat Flück ed El Presidente. Altro colpo di scena, foratura al posteriore per Tempier che era costretto a un cambio al volo, bravi i meccanici francesi che gli hanno fatto perdere pochi secondi, facendolo ripartire proprio mentre passavano Cink e Carod, con un ritardo di 40".


I tre lottavano per l'argento, ma dietro si sentiva il rumore di una motosega altoatesina che aveva finalmente trovato il colpo di pedale giusto e sembrava in grado di rientrare sul terzetto.

 

Giro 6, Nino è sempre davanti ma Kerschbaumer sta andando come una moto

N1NO sembrava inarrestabile, gestiva il vantaggio con l'esperienza e la sicurezza a cui ci ha abituato, mentre alle sue spalle il gruppo inseguitore ora era diventato di 5 atleti con Fluckiger e il nostro Kerschbaumer rientrati su Cink, Carod e Tempier.

 

 

La gara ci aveva abituato a vedere Schurter scattare sulla salita di La Marmotte, questa volta invece l'attacco ci ha fatto molto più piacere perchè il protagonista era la maglia azzurra di Gerri. Dopo un inizio di gara macchinoso ecco che l'azzurro ha invece a pedalare come più ci piace: forte e deciso in salita e preciso e pulito in discesa. Solo Flückiger cercava di tenere la ruota dell'altoatesino, ma senza troppo successo, tanto che allo scollinamento Kerschbaumer aveva un piccolo vantaggio 5", che diventavano la bellezza di 12" su Tempier e Flückiger.

 

 

Ultimo giro, si decidono le medaglie. Colpo di scena finale, una beffa per noi italiani

N1NO sembrava ormai volare verso il suo 8º titolo mondiale, il 5º consecutivo e 11º se aggiungiamo anche i 2 da under e 1 junior, ma alle sue spalle ancora una volta c'era la maglia azzurra di Gerhard Kerschbaumer a 40". Gerri ci ha fatto soffrire più del normale, la sua rimonta è iniziata più tardi del solito, ma il suo ritmo incredibile nell'ultimo giro lo ha portato ad avvicinarsi a Schurter e allontanarsi, oltre 20", da Tempier e Fluckiger a metà tornata.


La sfida più serrata era quella per il bronzo, ma lo svizzero all'inizio della lunga salita ha lanciato un attacco incredibile al francese staccandolo di qualche secondo, anche per avvantaggiarsi nella discesa di La Beatrice grazie alle sue doti di downhiller.

 

 

 

 

 

Sul rettilineo d'arrivo, dopo 1 ora 27' 05" di gara Nino Schurter conquistava il suo 8º titolo mondiale, nuovamente sul gradino più alto del podio. A sorpresa dall'ultima curva usciva in seconda posizione Flückiger e non il nostro Kerschbaumer, non compariva neanche in terza che andava a Tempier, solo quando si vedeva la testa di Carod spuntare dai cartelloni pubblicitari si è vista anche la sagoma del campione italiano che spingeva la sua bicicletta. La ruota posteriore era completamente a terra, stallonata completamente.

 

 

Probabilmente ha bucato nell'ultima discesa e non si è voluto fermare nella tech zone a sostituire le ruota pensando di arrivare "flat ride" fino al traguardo, purtroppo il copertone ha stallonato e lui ha dovuto spingere fino alla linea d'arrivo che ha tagliato in 5ª posizione.  

 

 

 

Un finale di quelli che fanno davvero male. Bucare nell'ultimo chilometro dopo una gara a dir poco eccezionale per la rimonta fatta e soprattutto per i problemi intestinali d'inizio settimana, Kerschbaumer proprio non se lo meritava, non questa volta, non a Mont Sainte Anne uno dei tracciati iconici della storia della MTB.

 

Gli altri italiani in Top 20 sono Luca Braidot 12º e Daniele Braidot 17º, mentre Nadir Colledani poco fuori in 22ª posizione. C'era anche Gioele Bertolini, 43°.

 

Nino Schurter

 

"Mi sento alla grande, uno dei tracciati più belli e vincere qui è bellissimo, Sono davvero contento. Sono partito davvero forte in salita e riposavo un po' in pianura. Ci ho provato ad ogni giro, poi sono andato via con Mathias e credo abbia avuto un guasto meccanico. Lo scorso anno gareggiare in casa è stato incredibile, ma anche qui il pubblico era super, sentivo gridare "Nino, Nino, Nino" ad ogni salita".

 

 

Photo: UCI MTB | Louis Charland | Michal Cerveny | Michele Mondini | Robin Nevrala | EGO Promotion | Sven Martin

 

ORDINE D'ARRIVO ELITE MASCHILE

 

 

IL MEDAGLIERE

Svizzera 4 oro, 3 argento, 1 bronzo

Francia 1 oro, 1 argento, 2 bronzo

Gran Bretagna, Romania 1 oro

Austria 2 argento

USA 1 argento

Italia, Norvegia 1 bronzo

 

 

 

 

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