INTERNAZIONALI D’ITALIA SERIES 2018: I GIUDIZI FINALI DEI BIKER

Analisi finale dell'edizione 2018, abbiamo interpellato i bikers che hanno analizzato le quattro tappe di Nalles, San Marino, Pineto e Chies d'Alpago.

Gli Internazionali d'Italia Series si sono conclusi da poco. Quest'anno il circuito principe del Cross Country italiano, dopo il doloroso addio di Montichiari, Milano e Maser, rischiava di non essere organizzato per mancanza di manifestazioni. Gli organizzatori Luca Carton e Michele Mondini hanno fatto un vero e proprio miracolo andando a trovare due nuove gare in Centro Italia che sono state largamente apprezzate dai corridori non solo per l'organizzazione, ma anche per il percorso, segno che innovare ripaga.

 


L'altra grande novità introdotta è stata la diretta streaming su Facebook e Youtube, con la telecronaca stile "tutti in piedi sul divano" di Angelo Furlan. Certo ci sono ancora alcune cose da migliorare, ma la strada imboccata sembra proprio quella giusta.


A Nalles abbiamo visto un parterre de roi, a San Marino un tracciato inedito apprezzato da molti, con Pineto degli Abruzzi sono riusciti a riportare un po' di grande MTB nel centro Italia e il tutto si è concluso con un alone di tricolore a Chies d'Alpago, insomma l'edizione 2018 sicuramente ha passato l'esame. Il merito di questo grande miglioramento è senza dubbio da attribuire a un comitato organizzativo che non si è limitato a "mettere insieme" quattro gare, ma che ha voluto fortemente creare degli Eventi anche a costo di alzarsi la mattina alle 5 per tirare a mano i cavi per la diretta streaming o andare a rifettucciare parte del tracciato alle 2 di notte.

 

 

Passando molte ore sui campi gara in loro compagnia abbiamo capito quanto cuore ci abbiano messo nel progetto Internazionali d'Italia Series, ma anche quanto siano desiderosi di realizzare quello che noi sosteniamo dalle nostre pagine virtuali: #MAKEXCGREATAGAIN.

 

UN LAVORO DI SQUADRA

Come in gran parte delle cose la squadra vincente deve avere anche dei supporti esterni per esprimersi al meglio ed è per questo che parte della buona riuscita degli Internazionali d'Italia 2018 è anche da attribuire a sponsor che hanno creduto fermamente nella disciplina olimpica, Shimano ItaliaNorthwave e Vittoria. Non è solo un aspetto commerciale, ma anche voglia di metterci la faccia, di essere presenti sul campo, per far cresce i nostri biker per veder sviluppare il movimento, per cercare di far cresce i campioni del futuro, quelli che saranno d'ispirazione ai biker che verranno, in modo da creare un circolo virtuoso in cui c'è un continuo ricambio generazionale.

 

 

Certo serve il supporto di tutti, soprattutto della Federazione Ciclistica Italiana, che deve saper leggere il cambiamento e dare il massimo dentro gli uffici, proprio come i ragazzi di Internazionali d'Italia danno il massimo sul campo gara.

 

PAROLA AI BIKERS

Per chiudere, in parte, il capitolo Internazionali d'Italia Series 2018 abbiamo voluto chiedere proprio a chi vi ha preso parte un giudizio finale, sul circuito, ma anche sulla propria prestazione.

 

Marika Tovo (Team Rudy Project XCR) - Vincitrice Internazionali d'Italia Donne Open


Il circuito degli internazionali è sempre il migliore in Italia, sia come competizione nei partecipanti che come livello dei percorsi, sempre duri e tecnici. L'organizzazione è sempre molto competente e tutti sono disponibilissimi.

 

 

Gioele Bertolini (Team Focus Selle Italia) - Vincitore Internazionali d'Italia Uomini Open


Direi che gli internazionali d'Italia questo anno sono stati organizzati molto bene, i tracciati li ho trovati tutti competitivi, unica pecca forse il tracciato di Chies che è veramente troppo 'old school'. Va assolutamente rimodernato, quanto meno per rimetterlo in linea con gli standard internazionali del momento. Questo anche per noi atleti, in modo da poterci confrontarci su palcoscenici validi anche in vista di appuntamenti come Coppa del Mondo e Mondiali. Nel complesso si tratta di un bel circuito, quindi il mio augurio è che possa crescere ancora, magari con un occhio di riguardo alle esigenze dei team e degli atleti italiani, garantendo la loro presenza a tutte le prove, e assicurando loro 'terreni di allenamento' validi per poi competere anche all'estero.

 


I miei Internazionali sono partiti abbastanza bene con il 5º posto di Nalles che valeva davvero tanto visto che il livello era veramente alto. Due argenti, a San Marino e Pineto...che mi hanno permesso di vestire la maglia. Quindi l'adrenalinico epilogo di Alpago dove avevo come primo obiettivo quello di mettere le ruote davanti a Martin Loo ed alla fine sono riuscito nell'intento portando a casa il 4º posto!


Cosa mi è mancato?...la vittoria! Ci sono andato vicino due volte ed ammetto che, seppur sia contento della vittoria finale, un leggero retrogusto amaro mi è rimasto per non essere ancora riuscito a salire sul gradino più alto. Ma è il primo anno per me nella massima serie, sono ovviamente soddisfatto e contento di essere arrivato a questo punto con un ottima forma.


Alessandro Naspi (Superbike Bravi Platform Team) - Vincitore Internazionali d'Italia Under 23


Gli internazionali d'Italia series quest'anno hanno portato diverse novità: la diretta streaming e due nuove tappe. Riguardo alla diretta credo sia lo strumento giusto per dare visibilità al circuito, ma qualcosa c'è da migliorare ancora. Mi ha fatto piacere siano state organizzate due tappe (Pineto e San Marino) vicino casa mia, abito a Sirolo (AN), significa che il cross country internazionale inizia ad uscire dai confini del Nord Italia. I tracciati sono stati tutti molto duri. Forse con l'ultima tappa ad Alpago si è esagerato nel dislivello e le discese erano troppo veloci. Il cross country per avere visibilità ha bisogno di spettacolarità e a mio parere bisogna puntare proprio su questa.

 


Per quanto mi riguarda ho puntato sin dall'inizio alla maglia di leader under 23, sono andato abbastanza forte in tutte le tappe, l'highlight è stato Nalles dove ho chiuso 22esimo Open, ma con un livello quasi da Coppa del Mondo Elite. Nell'ultima tappa ho rischiato di perdere la maglia a causa di una foratura alla ruota anteriore, ma alla fine sono contento, pur con un brivido, di averla portata a casa.


Serena Calvetti (Team KTM Protek Dama)


Come ho già detto in ogni tappa, bisogna ringraziare i ragazzi di Internazionali d'Italia Series. Grazie a loro l'Xc sta tornando ad alti livelli anche in Italia! L'organizzazione è stata impeccabile. Grazie alle dirette Facebook e gli aggiornamenti live anche chi era a casa riusciva a seguire le gare. Le prove erano solo 4 ma ben assortite: due "classici" come Nalles e Chies d'Alpago e le due new entry San Marino e Pineto. Speriamo che nei prossimi anni se ne aggiungano tante altre!

 


Per quanto riguarda il mio "rendimento" sono abbastanza contenta. Dopo la prima prova di Nalles pensavo di essere tagliata fuori, invece grazie alla vittoria di San Marino ho cominciato a sperare in qualcosa di più! Purtroppo un problema fisico non mi ha permesso di arrivare al meglio all'ultima prova.. Anche se, sinceramente, sarebbe stato molto difficile battere Marika (Tovo) anche al top della forma!


Nadir Colledani (Team Bianchi Countervail)


Gli Internazionali d'Italia sono il circuito italiano più importante per la Mtb con un'organizzazione super in ogni gara. Quest'anno non ho potuto rincorrere la maglia per una scelta presa ad inizio stagione con il team, peró comunque porto a casa un 5º posto assoluto che mi gratifica!

 

 

I tracciati sono stati selettivi ed impegnativi (per san marino non posso parlare perché non ho partecipato). Spero che nei prossimi anni facciano parte sempre più gare, rendendolo ancora più di livello.


Greta Seiwald (Team Focus Selle Italia)


Penso che gli Internazionali d'Italia siano una buona possibilità per noi atleti italiani di fare gare "importanti" in casa, qualche volta anche con atleti di livello internazionale... Se parliamo dei percorsi mi é piaciuto tanto il tracciato della nuova prova di San Marino, tutto su e giù.

 

 

L'organizzazione secondo me é sempre stata buona. Ovvio si può migliorare sempre in ogni aspetto. Sarebbe bello se il livello fosse ancora un po' più alto, con più atleti di livello internazionale come nella prova HC di Nalles. Perché sì... é più difficile fare risultato, ma se si vuole migliorare è fondamentale aver la possibilità di confrontarsi con atleti di alto livello! Della mia prestazione alle tappe degli internazionali d'italia sono abbastanza contenta. Peccato per l'ultima prova che purtroppo non ho finito per problemi di salute, ma la forma in questo periodo è buona.

 

Denis Fumarola (Team KTM Protek Dama)


Il circuito degli Internazionali d'Italia è un toccasana per noi biker italiani, in un qualche modo tiene ancora a galla quello che è il nostro movimento Cross Country.. si alternano tappe con un livello esagerato, ad altre con un livello un po' più "basso". Quest'anno abbiamo finalmente visto due nuovi percorsi con uno, che è quello di San Marino, con tutte le carte in regola per diventare una grande gara. Sotto altri punti di vista, io credo che questo circuito stia tornando forte anche grazie alla presenza di Shimano che crede molto in tutto questo.

 

 

Dal punto di vista organizzativo, forse (spero di non peccare di presunzione nel dirlo) bisognerebbe che si parlasse un po' di più con i top riders italiani per cercare di dare un giro di chiave al movimento italiano, secondo me ci sono menti nuove che andrebbero ascoltate, ci va un po' di rinnovamento dal mio punto di vista. Io credo che ci sia bisogno di far sì che il pubblico abbia di nuovo voglia di venire a vedere il cross country, che gli amatori tornino a vederci con l'entusiasmo di quando tifano Fabio Aru. Chiudendoci nel nostro mondo, secondo me, rischiamo di non aver modo di far avvicinare il pubblico, gli esterni alla Mtb e gli sponsor. 

 

Bisognerebbe far sì che biker iconici e che richiamano pubblico come Marco Aurelio Fontana (lo prendo come italiano più rappresentativo a livello di immagine), siano invogliati a partecipare alle gare del circuito sia dal livello tecnico, sia dalla possibilità di fare punteggio.


I miei Internazionali d'Italia Sono andati discretamente bene, purtroppo ho pagato un po' un problema fisico nella penultima tappa e dei problemini meccanici nell'ultima quando stavo andando bene... mi rifarò. Vorrei comunque approfittare per ringraziare la macchina organizzatrice di questa competizione perché come ho detto all'inizio, grazie a loro noi riusciamo a rimanere a galla.

 

Juri Zanotti (Team Torpado Gabogas)


Sono molto affezionato al circuito perché, in primis, è tutto Made in Italy e quest'anno ci sono state tante cose che mi sono piaciute: la nuova chiamata in griglia stile coppa del mondo, ma soprattutto la diretta social, perché anche da casa i miei famigliari potevano guardarmi e rendersi conto anche di quello che facciamo.  Poi i tracciati, posso dirti che il tracciato più interessante che ho trovato è stato Pineto, gli altri, a parte la classicissima di Nalles, non mi hanno fatto emozionare.

 


Parlando di com'è andata per me posso dirti che correre tra gli junior e poi trovarsi a competere tra gli Elite è davvero un balzo enorme. Mi piacerebbe avere in Italia gara solo per gli Under 23 come fanno in Svizzera Francia ecc... ovviamente con l'opportunità di correre tra gli Elite. Renderebbe la vita degli Under molto più semplice anche a livello internazionale, perché fare punti sarebbe più facile. Sono arrivato all'ultima prova senza sapere in che posto ero in generale, non pensavo neanche di essere terzo prima della gara perché non mi erano andate bene le prove a parte Pineto e poi quest'ultima a Chies.


Sono partito ho fatto la mia gara puntando al miglior risultato possibile e alla fine sono arrivato davvero soddisfatto all'arrivo. Poi aver quasi vinto la generale mi ha reso contento pensando agli anni che verranno.

 

Zaccaria Toccoli (Team Focus Selle Italia)


Gli Internazionali sono sempre gli Internazionali, l'occasione più comoda per gli atleti italiani di potersi confrontare con atleti di livello mondiale restando dentro ai nostri confini, davanti al nostro pubblico ed ai nostri tifosi, quindi è sempre bello esserci. Quest'anno ho sbagliato la gara di Nalles, l'unica mia nota negativa di questa mia stagione, ma ci stà. Poi a San Marino mi sono divertito moltissimo, un percorso bello e divertente dove infatti ho colto la mia vittoria. A Pineto il percorso non era male, anche se forse un po' troppo corto e senza una vera salita che potesse aiutare a fare la differenza.

 

Zaccaria Toccoli


Ad Alpago invece la salita non mancava proprio, anzi! Per quel che mi riguarda mancava invece una parte un po' più divertente, in discesa, tratti tecnici che potessero in qualche modo far digerire meglio tutte quelle ripide ascese. Tutto sommato è stato un bel campionato. Ho sfiorato la vittoria, ma è stata una bella lotta che sicuramente mi ha permesso di fare tanta esperienza e crescere ancora. Una bella palestra in vista degli appuntamenti internazionali che contano di più!

 

 

 

 

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