La Roc d'Azur uno spettacolo a 360° del mondo della mtb

Anche la 34-esima edizione della Roc d'Azur, come avviene oramai da molti anni, ha decretato un eccezionale successo di partecipazione e di pubblico, grazie ad una settimana meteorologicamente perfetta, che ha riservato agli oltre 20.000 iscritti e agli oltre 100.00 visitatori, una settimana all'insegna del divertimento e dello sport legato alle 2 ruote e alla MTB in particolare.

 


Anche questa manifestazione è stata articolata su 5 giornate di gare, iniziate mercoledì 4 ottobre per i ragazzi delle scuole e proseguita dal giovedì fino a domenica 8 con prove adatte ad ogni tipologia di biker e con offerte per tutte le età e livello di allenamento.

 

Rispetto al 2016 sono stati confermati sia il Roc Trophy (4 prove per 4 giorni, compresi due appuntamenti molto impegnativi quali la Roc Marathon e la Roc d'Azur chiusura della manifestazione) che la Gravel Roc (che anzi ha raddoppiato gli appuntamenti). Ogni anno viene però introdotta una novità, che per il 2017 non poteva che riguardare le mtb a pedalata assistita, con gli appuntamenti della EnduRoc Electrique e della RandoRoc Electrique, versione riservata alle e-Bike dei classici appuntamenti Enduro e Rando (cicloturistica).

 

 

A parte le gare delle categorie agonistiche, la festa per tutto il lungo weekend era però riservata gli oltre 20.000 bikers iscritti alle varie gare, con oltre 32 diverse prove tra cui scegliere, di cui una gran parte sold-out già da diversi mesi, nei quali la rappresentanza italiana si è confermata numericamente al terzo posto dopo quella francese e belga.

 

Come sempre affollatissima, anzi in alcuni casi presa d'assalto, l'area espositiva e la zona deputata agli spettacoli acrobatici, dove rider e pubblico venivano esaltati da speaker molto coinvolgenti.

 

Roc d'Azur 2017

 

Sempre molto ampia ed interessante l'area espositiva. Vincente ed apprezzatissima è infatti l'idea di riuscire in un solo weekend a visitare un salone espositivo molto completo con tutti i più conosciuti marchi del settore, incontrare i campioni del nostro sport (sia xc che gravity), assistere ad acrobazie mozzafiato e a partecipare ad una corsa insieme a migliaia di appassionati su percorsi da sogno in condizioni perfette e con panorami mozzafiato.

 

Molto gradita, soprattutto per i più giovani, come negli anni precedenti infatti la possibilità di incontrare di persona molti big del movimento: spesso casualmente tra la folla o nei dintorni della base ad allenarsi, oppure in apposite sessioni di autografi, fotografie o distribuzione gadget presso gli stand degli sponsor.

 

Condizioni metereologiche perfette hanno amplificato ancora di più queste caratteristiche, garantendo a tutti i partecipanti il massimo divertimento, grazie ad un sole quasi estivo e ad un percorso nel quale la presenza di acqua era limitata al solo (classico) passaggio sulla spiaggia a pochi centimetri dal mare a Saint Aygulf. Poter tagliare il traguardo e, dopo un lauto ristoro, tuffarsi in mare per ripulirsi dalla polvere è una caratteristica che solo poche manifestazioni possono offrire.

 

 

Confermatissima la location della Roc d'Azur, Base Nature di Frejus: un'enorme piana erbosa a pochi metri dal mare sede del vecchio aeroporto militare di Frejus. Un'area pressoché illimitata e ideale per fornire una logistica esemplare alla manifestazione. Leggermente modificata la zona iscrizioni e consegna dei pettorali (sempre all'interno del grande vecchio hangar) accanto all'area di custodia, diurna e notturna, delle biciclette.

 

 

Confermate le misure di sicurezza e di controllo introdotte nel 2016, a seguito ai gravi attentati terroristici avvenuti in Francia negli ultimi anni. La zona riservata alla manifestazione era completamente cintata e chiusa da ogni accesso dall'esterno ad eccezione di 3 varchi, uno all'ingresso principale, uno dal parcheggio riservato e uno dall'arrivo delle gare.

 

All'ingresso di questi varchi tutte le persone venivano perquisite, creando qualche piccola coda, ma senza alcuna lamentela da parte degli avventori, vista la maggiore sicurezza garantita e la professionalità e rapidità degli addetti ai controlli. La presenza di decine di migliaia di persone in un'area così limitata richiedeva sicuramente misure di sicurezza adeguate.

 

Roc d'Azur 2017

 

Personalmente anche in questa edizione ho partecipato alla prova regina della domenica, il cui tracciato ripercorreva quello degli anni precedenti a parte qualche piccola modifica nella parte centrale, per un totale di 53 Km (contro i 57 Km dichiarati alla partenza) con un dislivello positivo pari a 1350 metri.

 

Percorso a dispetto dei numeri molto impegnativo fisicamente, seppur privo di salite particolarmente lunghe (la quota massima raggiunta era pari a poco più di 300 m slm), frutto di una sequenza pressoché continua di salite e discese, con rarissimi tratti pianeggianti (esclusi i primi e gli ultimi km) e con rampe molto spesso ripidissime, che non consentivano mai un minimo recupero fisico.

 

Come da tradizione ottima la gestione del percorso: dopo ogni tratto critico era presente un punto di soccorso gestito dai vigili del fuoco, con numerose ambulanze ed un elicottero a disposizione in caso di necessità.

 

Roc d'Azur 2017

 

6 i ristori, mediamente uno ogni 10 chilometri, gestiti da numerosi volontari, più quello finale, appena oltre lo striscione di arrivo. Subito dopo il passaggio dei primi e più agguerriti concorrenti, i ristori sono stati a mano a mano presi d'assalto dai corridori, che hanno approfittato dell'ampia offerta di alimenti solidi e liquidi, con la possibilità di ricaricare borracce e zaini idrici.  

 

 

Gran parte della gara si è svolta in mezzo ad una rigogliosa ed incontaminata natura, nella quale la presenza dell'uomo è ridotta al minimo per caratteristica stessa del territorio francese, in cui nelle regioni interne si ha una bassissima densità di popolazione, rispetto a come siamo abituati in Italia.

Malgrado ciò i corridori non si sono mai sentiti abbandonati a loro stessi grazie alle perfette segnalazioni lungo il percorso e alla costante presenza di addetti e di mezzi fuoristrada.

 

All'arrivo il solito grande bagno di folla e l'inizio di una entusiasmante festa tra i corridori stanchi ed impolverati ed un entusiasta pubblico: i corridori prima di riabbracciare i propri cari potevano ritirare l'ambita maglietta (quest'anno di colore nero) riservata ai finisher della manifestazione, bere una fresca birra e accedere ad un fornitissimo ristoro, ricco di alimenti dolci e salati.

 

 

 

Photo: ©Thomas Maheux | A.Vialatte | P.Charlier | Roc Azur

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