TEST SRAM EAGLE DRIVE TRAIN, NUOVO MOTORE. L’INASPETTATO APRE UN NUOVO SEGMENTO

Solo due modalità di assistenza, l’impossibilità di usarlo in off e due funzioni di cambiata automatica. Lo SRAM Eagle Drive Train cambia le carte in tavola, è il motore che apre un nuovo segmento per le ebike, naturale, preciso e potente, ma senza turbo a chi può servire? Con la batteria da 720 Wh abbiamo fatto 1.200 metri di dislivello…

In occasione del Bike Connection Agency Summer di Andalo (TN) abbiamo visto da vicino e provato il nuovo motore di SRAM, Eagle Drive Train, in maniera anche un po' inaspettata lo abbiamo trovato montato su una e-mtb Nukeproof.

 

Test SRAM Eagle Power Train

©Mirror Media BCA


Se da una parte vi abbiamo spiegato i dettagli di questa power unit nell'articolo di presentazione dedicato, qui invece vi raccontiamo un po' le sensazioni in sella a una e-bike con questa motorizzazione. Ci siamo posti tante domande e abbiamo provato a darci delle risposte, di una cosa siamo certi, l'e-mtb non ha mai avuto finora un motore come questo.

 

©Robert Fowler BCA

 

Guarda il nostro video, poi per approfondire continua nella lettura dell'articolo dove ti spieghiamo nel dettaglio come si è comportato questo nuovo motore nel nostro short test.

 

 

COME SI INTERAGISCE CON IL MOTORE

L'idea di poter interagire con il motore SRAM Eagle Drive Train con i soli comandi classici di SRAM pensati per la trasmissione è una cosa abbastanza singolare. Nessun comando si aggiunge quindi ai due del cambio e telescopico, quindi quello che bisogna fare è abituarsi a usarli anche per altre operazioni.

 

©Robert Fowler BCA

 

Il Pod di destra regola la cambiata, ma pressioni più lunghe fanno accedere a impostazioni utili per migliorare le sensazioni. Tenendo premuto il bottone superiore destro si attiva o disattiva l'Auto Shift, mentre quello inferiore regola la sua sensibilità su 7 punti.

 

©Robert Fowler BCA


Il Pod di sinistra invece, quello presente finora solo per il dropper post AXS, sblocca le funzioni del tasto superiore, con esso si cambia modalità di spinta da Range a Rally e viceversa e tenendo premuto anche Walk. Ci abbiamo messo pochi minuti ad abituarci e confondersi è veramente difficile, anche perché nella pratica si sfruttano sempre le stesse funzioni. Il display sul tubo orizzontale ha altri due pulsanti, uno di accensione e uno sostanzialmente per connettere la power unit a tutti i componenti wireless presenti.

 

DUE IMPOSTAZIONI SONO ABBASTANZA?

Una volta saliti in sella e acceso il motore SRAM Eagle Drive Train abbiamo iniziato a cercare il feeling, a capire i livelli di erogazione, prima di quelli di appagamento. A livello di silenziosità non è stato molto sconvolgente comprendere che il Sram Drive Train sia calmo e non eccessivamente rumoroso, si tratta a tutti gli effetti di un motore derivato dal Brose Drive S-Mag con la parte di software pensata da SRAM.

 


Le caratteristiche di questo motore si basano anzitutto su due impostazioni Range e Rally, senza altri livelli aggiuntivi. Il Range è una sorta di impostazione equivalente a Eco delle altre motorizzazioni, con una curva lineare di erogazione e un supporto limitato in potenza, è l'impostazione migliore per lunghi giri ma richiede molte energie fisiche al ebiker perché la spinta è progettata proprio in supporto alla pedalata.

 


L'impostazione Rally è invece quella più potente, la sua curva di erogazione è molto progressiva, si percepisce una sensazione che è molto simile a quella di livelli come il Trail, o EMTB per citare due esempi, quindi un livello che da un basso range di potenza riesce ad arrivare a un'erogazione elevata. La prima cosa che non abbiamo potuto fare a meno di notare però è che questo livello secondo noi non sostituisce una coppia di livelli, Trail e Boost, per intenderci, ma è unicamente un Trail pimpato.

 

SENSAZIONI IN SALITA

Tra le due modalità di assistenza esiste comunque una bella differenza in erogazione e comportamento, utilizzando l'impostazione Range ci si trova a pedalare e non poco, il motore è settato per dare un supporto alla pedalata che però rimane una componente indispensabile. Ci sono livelli di assistenza bassi di altre motorizzazioni che hanno una curva di erogazione che si impenna di più e soprattutto che tirano maggiormente il rider in salita.

 

Test SRAM Eagle Power Train

©Mirror Media BCA


Dal lato della cambiata il sistema Drive Train con Auto Shift tende a tenere la pedalata più lunga e questo ci ha fatto anche notare che il motore a bassi regimi di pedalata mantiene le stesse caratteristiche di erogazione e anzi essendo calibrati per lavorare uno a beneficio dell'altro crediamo che l'Auto Shift remasse un po' più dalla parte del Drive Train che non dalla nostra. Infatti, in salita ci siamo trovati a utilizzare rapporti di pedalata abbastanza inusuali per chi come noi cerca un'agilità di pedalata abbastanza elevata. AutoShift e Drive Train portano a una maggiore rotondità delle rivoluzioni dei pedali, ma di cui non sempre abbiamo beneficiato.

 

SRAM Autoshift

 

L'Auto Shift in salita si basa principalmente sulla cadenza di pedalata ma prima di trovare il giusto equilibrio abbiamo sperimentato i vari livelli. Andando sulla parte "positiva" quindi sui livelli +1, +2 e +3 pedalando con alte cadenze di pedalata Auto Shift interviene portando la catena su un rapporto più adeguato, secondo lui, Sram ha sviluppato uno specifico algoritmo di cui vuole mantenere segreti i dettagli.

 


Con i livelli -1, -2 e -3 quando la pedalata è troppo lenta tende a portare la catena su pignoni più agili. Dopo aver usato Mid che è lo standard siamo passati a varie sperimentazioni rimanendo in ultimo su un livello +1, la pedalata rimane abbastanza libera e la cadenza può elevarsi senza estreme variazioni.

 

Serve realmente l'Auto Shift in salita? Sì, per esempio, nei casi in cui ci si trova ad affrontare all'improvviso un tratto di salita più tecnica con inclinazione regolare. Nel caso di strappi particolarmente ripidi secondo noi l'opzione migliore rimane ancora la cambiata manuale.

 

COASTING SHIFT, IL CAMBIO VA ANCHE IN DISCESA

Insieme all'Auto Shift si può sfruttare anche la modalità di Coast Shifting, il coasting è la tecnica di discesa senza pedalare, in poche parole quando si va a piedi paralleli. Bene, il Coast Shifting di Sram è una modalità che fa parte dell'Auto Shift che quando ci si trova in discesa permette di cambiare anche senza pedalare.

 

©Mirror Media BCA

 

Durante le discese della nostra first ride ci siamo resi conto che ogni volta che ripartivamo dopo una curva o dovevamo affrontare un tratto di salita improvviso, il cambio regolava la catena sul pignone più consono sulla base della velocità che il sistema rilevava. Per fare questo il motore da potenza a uno speciale spider svincolato dalle pedivelle che fa girare la corona e coordinato con il cambio portava la catena su e giù senza che noi dovessimo pedalare.

 

Test SRAM Eagle Power Train

©Mirror Media BCA

 

Il Coast Shifting non è solo questo perché anche mentre scendevamo potevamo cambiare in maniera manuale e senza dover pedalare. Una delle caratteristiche più utili di questo sistema.

 

 

I CAMBI AUTOMATICI DILAGANO

Auto Shift e Coast Shift ci hanno ricordato molto un'esperienza precedente a quella con la trasmissione T-Type e motore SRAM. Avevamo sperimentato la prima cambiata automatica associata a una ebike con Shimano e le sue impostazioni di Auto Shift e Free Shift di cui il motore Shimano EP801 è dotato. Le funzioni sono le stesse, cambiata automatica e in discesa senza l'ausilio della pedalata, ma i parametri che possono essere regolati sono diversi, oltre ai sensori che vengono utilizzati.

 

La differenza più grande tra i due è la cambiata, con Shimano la priorità è offrire al ebiker immediatamente il rapporto ideale anche sotto sforzo, SRAM invece ha come priorità quella di cambiare nel giusto momento, ma in entrambi i casi la parte di svalico o per meglio dire di appiattimento della salita è quella meno facile da interpretare, in cui i due sistemi rimangono in attesa di dati aggiuntivi prima di poter offrire un rapporto adeguato.

 

NO OVERRUN

SRAM ha deciso di pensare questo motore come una power unit estremamente sensibile alla pedalata, infatti ha adottato un magnete ad anello con 6 sensori di controllo della velocità.

 

©Robert Fowler BCA

 

In questo modo la spinta è perfettamente calibrata in ogni punto, ma questo implica anche che non vi sia la funzione di overrun, ossia supporto nel superamento di un ostacolo quando si smette di pedalare.

 

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Per accorgercene abbiamo affrontato proprio una salita molto tecnica facente parte dello short loop di Bike Connection Agency ad Andalo e nei punti più tecnici in prossimità di sassi o radici da scavalcare ci siamo ritrovati a dare il classico colpo di reni per superare l'ostacolo. Caratteristica dibattuta che indubbiamente a chi gareggia in ebike fa molto comodo. Bisogna però dire che queste caratteristiche rendono questo motore più efficiente e preciso nelle salite tecniche, la sensazione è stata molto simile a quella del motore Oli Edge montato sulla Olympia Hammer. Una potenza costante facilmente controllabile che si avvicina molto alle sensazioni che cercano i puristi della mountain bike pedalata.

 

QUANTO CONSUMA

Tanto. Ci piacerebbe provare questa powert unit sui terreni che più conosciamo ma di primo acchito diremmo che il motore ha consumi elevati. La first ride che abbiamo compiuto si è sviluppata su circa 1.200 metri di dislivello positivo in una trentina di chilometri, qualche sgasata sui tratti tecnici, qualche strappo ripido, ma con una batteria da 720 Wh ci aspettavamo di fare questo o poco più. Siamo arrivati in fondo al giro con il 6% di autonomia rimanente, dopo una prevalenza di utilizzo in Rally quindi massima modalità di assistenza.

 

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Lo SRAM Eagle Drive consuma tanto è vero, ma ha anche da alimentare in continuazione il cambio che è collegato alla batteria e il movimento centrale che alimenta per l'AutoShift. Bisogna anche dire che non abbiamo effettuato un giro solo in Range ma abbiamo puntato sul divertimento utilizzando la maggior parte del tempo la massima erogazione, quindi, il consumo è accettabile.

 

©Robert Fowler BCA

 

COSA NON CI È PIACIUTO

Dobbiamo dire che ci piaciuto molto in generale il comportamento dello SRAM Eagle Power Drive, la funzione di Auto Shift è precisa e stabilizza in maniera ottimale la pedalata, ci è piaciuta anche la trazione che il sistema offre in salita con un motore docile che non strappa mai, anche se di default SRAM imposta un picco della potenza al 85% del massimo raggiungibile (680 Watt di picco).


Non ci è piaciuta l'assenza di un bottone "off", vale a dire che il motore rimane sempre acceso e questo a coloro ai quali piace in alcuni tratti pedalare senza supporto può non piacere molto.

 

PER CHI È QUESTO MOTORE

Lo SRAM Eagle Power Drive è veramente un motore per quegli ebiker a cui piace pedalare e decidere come scavalcare un ostacolo, non è per esempio un motore, almeno per ora, che si presta per gli appassionati di e-bike che vogliono farsi scarrozzare su e giù per i trail mettendoci poche energie personali. Le caratteristiche di questo motore ci hanno ricordato molto un modello trovato sulle ebike light, ma per essere considerato tale manca ancora qualcosa, sicuramente un peso più basso, in quel segmento secondo noi sarebbe molto più azzeccato.

 

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