COSA PENSA UN ORGANIZZATORE: PROMOZIONE DEL TERRITORIO, AMICIZIA, SORRISI E UN BUON BICCHIERE DI VINO

In questa intervista, Gianluca Barbieri, ai vertici dell’organizzazione dell’Atestina Superbike (e della prima edizione della Tremalzo Superbike), nonché, insieme a Massimo Stermieri, di uno dei circuiti più accreditati a livello nazionale, gli Ima Scapin Italin Mtb Awards, ci parla della manifestazione e fa alcune riflessioni sul movimento della Mtb.

1. Una premessa in generale su questa edizione della Atestina Superbike: numero di iscritti, percentuale in più rispetto all'anno precedente, ecc.


Per quanto riguarda i numeri, siamo in linea con il trend degli scorsi anni, ma quello che desidero non è tanto guardare ai numeri, non mi interessa avere 50 o 100 biker in più, ma permettere a loro e alle loro famiglie di conoscere il territorio. Quindi il mio obiettivo primario è la promozione del territorio e, da questo punto di vista possiamo ritenerci più che soddisfatti. Domenica 10 giugno, Via Matteotti a Este era gremita e lo spettacolo quest'anno è stato impressionante.


2. Quali sono state le modifiche (se ci sono state) 2012?


Beh, sul percorso, l'aver levato il muro a favore di un piccolo anello che portava nello stesso punto d'arrivo in salita è stata una scelta apprezzata, poi anche il tratto in salita del Calto Callegaro è sempre molto affascinante. Alla manifestazione è stato aggiunto qualcosa di straordinario: lo spettacolo serale con Paolo Migone dello Zelig e il funambolo Alberto Limatore, che hanno acceso l'interesse per la gara portando tantissimo pubblico la mattina a vederla. Basta guardare le foto dell'arrivo sul sito internet. Poi, come sempre, non ci siamo risparmiati, né sui ristori, né nel pasta party, sempre ben forniti e aperti a tutti gratuitamente.


3. Sei soddisfatto del risultato ottenuto nel 2012? Credi di poter fare ancora qualcosa per migliorare?


Certamente sono soddisfatto, prima di tutto per aver rivisto una squadra di lavoro impressionante, per aver avuto il supporto dei Comuni e delle Amministrazioni che ci hanno messo a disposizione tutto quello che ci serviva creandoci una via preferenziale. Da migliorare c'è sempre; un buon organizzatore sa che il punto d'arrivo non c'è mai. La perfezione non esiste, perchè le organizzazioni sono basate sulle persone e queste possono anche sbagliare: noi per primi. Ci sono alcune cose che dovrò sistemare e in cantiere c'è anche qualche novità, ma per ora mi godo il giusto riposo, ma solo dall'Atestina.


4. Quante persone erano impiegate nell'organizzazione sia in generale sia dal punto di vista della sicurezza?


La risposta la trovi nei forum o chiedendo ai biker che sono venuti. Abbiamo sentito solo complimenti da tutti e frasi come: "c'era più gente sul percorso di quella che correva". Ebbene si: oltre 260 erano le persone dislocate sul percorso. In pratica i biker erano guardati a vista. Ben 9 ambulanze, 3 medici, 3 punti di atterraggio per l'elicottero, soccorso alpino, Vigili del Fuoco, Forestale, associazioni varie tra Carabinieri, Protezione Civile, ecc. Mi fanno ridere quei biker che continuano ad abbinare il costo della GF al pacco gara. Sono queste le spese che deve fare l'organizzatore, a scapito, al limite, del pacco gara che io abolirei.


5. A proposito di sicurezza, avete dovuto affrontare soccorsi particolari oppure è andato tutto per il meglio?


Gli interventi ci sono stati, anche un paio di ricoveri, ma solo per precauzione, però quando in gioco ci sono certi numeri, non si va in affanno. Con 9 ambulanze e un PMA (posto medico avanzato) all'arrivo, le cose sono state gestite con totale tranquillità. Poi se non ci sono interventi vuol dire che il percorso non è tecnico...no? Fa parte del gioco, fin tanto che le cose non sono gravi.


6. Adesso che la gara si è conclusa e che domenica a Erbusco di è corso la Franciacortabike, quindi c'è una pausa dagli Ima Scapin,  possiamo tirare un po' le somme sia dell'Atestina sia degli Italian Mtb Awards?


Atestina Superbike e gli IMA Scapin sono un progetto in grande crescita, per gli obiettivi preposti. Non sono nati per fare numeri, ma per fare qualità. Atestina ha dimostrato che facendo parte solo dell'IMA Scapin, ha presentato 900 biker ai nastri di partenza, ma rappresentanti di tantissime squadre. Analizzando la situazione, si potrà notare che Atestina è un caso anomalo in Veneto, perchè riesce da sola a trascinare biker da tutta Italia. Appunto tante squadre, perchè non facendo parte di circuiti forti regionali con tanti abbonati, le stesse non sono venute al completo, ma hanno lasciato carta bianca ai propri iscritti, che però sono venuti a Este lo stesso. Gruppetti da 2/3 atleti, ma rappresentanti di molti sodalizi arrivati da: Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Isola d'Elba, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Lombardia, Val Badia, Trentino, Friuli, Marche, Piemonte, Liguria, Campania e ovviamente Veneto.


Gli Ima Scapin, poi, non sono nati prendendo gare che già di per sè fanno i "numeri", ma prendendo gare che hanno qualità, ma alle quali questo circuito può dare quella marcia in più per fare il salto di qualità. Allestimenti da Giro d'Italia: quartier IMA Scapin con i suoi stand e gli sponsor presenti, il "Processo alla Tappa", la fornitura del service che ci ha portati in RAI fin qui, sono un valore aggiunto che il circuito vuole dare agli organizzatori e ai territori che hanno creduto in questo progetto. I rapporti instaurati con i nostri ragazzi, sono ormai diventati qualcosa di straordinario: sono il sale del nostro circuito.

Biker che alle tappe ci portano le torte, il vino per fare una bicchierata insieme, il fatto di sentirci per telefono anche nei periodi morti è quel valore aggiunto che un circuito "sterile" e "assente" non ha. Inviare archi o tnt agli organizzatori, non basta. Serve molto di più affinché un progetto veramente serio possa decollare. Il prossimo anno ci saranno ancora grandi novità, ma per ora godiamoci gli ottimi risultati che grazie all'IMA Scapin gli organizzatori delle tappe stanno ottenendo.


7. Un consiglio agli organizzatori e anche ai biker affinché sempre più amanti delle ruote grasse si avvicinino alle gf anche con uno spirito meno competitivo ma più goliardico?


Quello che penso l'ho scritto in un mio articolo qualche giorno fa. Ho già ribadito che questo non è il ciclismo che conta, ma che però è importante per il movimento, per le aziende e per gli appassionati. Bisogna ritornare a correre col sorriso sulle labbra, certamente mettendocela tutta, ma tenendo ben presente quelli che sono i valori dello sport, famiglia e lavoro, prima di tutto, cose che spesso, specie in ambiente amatoriale, si dimenticano, rimanendo vittime anche di danni irreparabili nella vita.

 

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