Il viaggio Lasha - Kathmandu

Oggi inizia una nuova rubrica, in collaborazione con Bike Discover. Parleremo di viaggi in biciclette in giro per i posti più affascinanti del mondo.

 

Tutti noi andiamo in mountain bike, tutti noi abbiamo sognato di fare un grande viaggio in sella alla nostra bici; alla scoperta di posti incantevoli, di popolazioni genuine, di paesaggi mozzafiato. Nessuna gara, semplicemente pedalare verso un posto idilliaco.


Il mondo è pieno di percorsi meravigliosi, Pianeta Mountain Bike  e Bikediscover vi raccontano alcuni di questi luoghi, sognati e desiderati dai biker.

Abbiamo scelto di cominciare alla grande con un classico sotto le montagne più impressionanti della terra, un percorso in una terra santuario: "Da Lhasa a Kathmandu".


Da Lhasa a Kathmandu (1.200 km circa)


Non scopriamo niente se diciamo che l'Himalaya è un paradiso per i ciclisti. Montagne infinite, steppe che si perdono sull'orizzonte, verdi valli piene di templi buddhisti, centri di pace e di spiritualità... il tutto raggiungibile sulla nostra MTB, con un po' di fatica però.


La strada che percorreremo è chiamata "la strada dell'amicizia" ed è l'unica che collega il Nepal con il Tibet. Il tour si affronta in crescendo, iniziamo con tappe meno impegnative, che gradualmente portano in "in alto" per affrontare al meglio la grande catena Himalayana con passi di oltre 5.000 mslm.  Scenderemo dall'altopiano Tibetano, grazie ad alcune delle discese più lunghe al mondo, fino ad addentrarsi nel subtropicale Nepal con la meravigliosa e cosmopolita Kathmandu.

Dipendendo dall'itinerario scelto e la preparazione fisica, il viaggio dura tra 12 - 18 giorni di pedalata, anche se sarebbe conveniente prendersi qualche giorno in più per visitare le meraviglie che si trovano lungo il tragitto.

 

 

Tratta 1. Da Lhasa a Shigatse (circa 400 km)


Occorrono 4-5 giorni per percorrere i circa 400 km che separano Lhasa da Shigatse. Si parte dalla mitica capitale del Tibet, Lhasa, dove si rende necessario qualche giorno per acclimatarsi, siamo già a 3.600 mslm è non abbiamo nemmeno cominciato! E' semplicemente unica, nonostante l'occupazione cinese può considerarsi ancora la culla della cultura Tibetana. Lhasa è punto d'arrivo per migliaia di  pellegrini, il percorso è lungo e faticoso, ma è necessario per ridurre il ciclo delle reincarnazioni.  Architettonicamente, conta con alcuni dei monasteri più belli di tutto il Tibet, tra cui risaltano Jokhang ed il Potala Palace, patrimonio dell'UNESCO.


Ancora affascinati delle meraviglie di Lhasa, montiamo sulla nostra MTB per affrontare la prima tappa di questo percorso unico. Siamo desiderosi di pedalare, stancarci, scoprire.... 

La strada si svolge lungo il Kyi Chu (fiume di Lhasa) e prosegue fino al pittoresco villaggio di Chusul (3.630 mslm, 61 km). E' un percorso pianeggiante per far girare le gambe, che ci porta fino ai piedi della nostra prima sfida, Il passo Khamba-La (4.790 mslm), una salita a tornanti di 24 km che viene ripagata con il meraviglioso panorama sul lago turchese di Yamdrok Tso.

Si sente già la mancanza di ossigeno, e faremo bene ad abituarci in questo viaggio con media oltre i 4.000 mslm. Dopo questa prima fatica, si scende fino al villaggio di  Nagartse lasciandoci alle spalle alcuni piccoli abitati pittoreschi come Yarsik. Subito capiamo che le popolazioni dell'Himalaya sono amichevoli, tutti ci salutano, tutti vogliono una foto con noi...


A Nagartse ci deviamo su uno sterrato di 10 km per arrivare al monastero Samding sulla riva del Lago Gongmo, ormai siamo a 170 km da Lhasa. Le vedute del lago da questo monastero sono uniche. Si prosegue verso il villaggio di Langla (4.475 mslm, 42 km) ai piedi del nostro prossimo "problema" il passo Karo La a 5.047 mslm, spettacolarmente incastrato tra i monti Ralung Ri (6.236 mslm) e Nozing Khang Sa (7.223 mslm), dove i ghiacciai arrivano vicino alla strada. Basta vedere le altitudine che riportiamo, per capire che in questo posto l'uomo si sente piccolo, la natura è immensa, gli spazi sono infiniti...


La pedalata prosegue fino la città di Gyantse (3.990 mslm). A questo punto abbiamo già affrontato alcune salite impegnative, soprattutto a causa dell'altitudine, ma diciamo che per ora è stato piuttosto pianeggiante. Le distanze da percorrere in ogni tappa non dovrebbero essere eccessive visto che il nostro corpo è ancora in fase di acclimatazione... pronti per affrontare i grandi Himalaya.

Varrebbe la pena passare una giornata a Gyantse per visitare i templi  Palkor Chode, Kumbum e il Dzong con il suo meraviglioso panorama sulla valle. Lasciamo Gyantse per percorrere l'ultimo tratto (94 km) di questa prima parte dell'itinerario su una strada pianeggiante, destinazione Shigatse, la seconda città del Tibet, con il suo imponente tempio Tashhilunpo, e l'incantevole quartiere tibetano dove perdersi in una passeggiata senza meta per riprendere fiato ed acquistare i bellissimi oggetti tibetani da portarci a casa.


Tratta 2. Da Shigatse all'Everest (circa 450 km)


Ecco che affrontiamo il grande Himalaya, ci vogliono 5-6 giorni per raggiungere la regina delle montagne, l'Everest con i suoi spettacolari 8.848 mslm ! Tranquilli, non saliremo fino in cima!

Lasciamo Sighatse (3.850 mslm) e dopo circa 35 km sorpassiamo il passo di Tso-La (4.050 m), il percorso è facile ma è un continuo su e giù. Passiamo accanto a pittoreschi villaggi in cui i bambini non vedono l'ora di correre dietro di noi urlando Hello! Hello!. Siamo circondati di montagne bellissime, il paesaggio di campagna è unico a 4.000 mslm. Proseguiamo fino al passo di Tsuo-La (4.520 mslm), per affrontare una divertente discesa di 29 km che ci fa scendere di 425 m fino alla bellissima valle di Trum Chiu ... ora si pianeggia fino Lhatse, una reminiscenza di un vecchio villaggio di frontiera del "wild west", ancora i bambini corrono a chiederci una matita, una caramella... anche se sembriamo extraterrestri con le nostre tute da ciclista.

 

Ora il percorso si fa duro...abbiamo davanti a noi una bella salita di 24 km che ci porta fino a quota 5.200 mslm il temibile passo Gyatso La. Conquistiamo anche questo valico. Dopo un po' di sofferenza (ma solo un po'), il passo ci ripaga alla grande, con un panorama mozzafiato  sull'Himalaya, decine di picchi oltre i 6.000 mslm e 7.000 mslm davanti a noi... è il momento di prendersi una pausa per assaggiare il thè di Yak sotto le colorate bandierine di preghiera buddhiste.   Si scende dal Gyatso-La lasciando dietro villaggini con i suoi abitanti sempre pronti per un sorriso, ci sono ben 55 km fino in fondo alla valle del Tingri. Il vento della discesa è freddo, dobbiamo fare attenzione, la salita è stata dura, non dobbiamo abbassare la guardia.


Siamo a 4.200 mslm, il primo sole di mattina batte di striscio le vette circostanti innevate, riflettendo un calido rosa... il tempo sembra fermo... ma subito siamo in sella alla bici per percorrere le strade sterrate che ci portano all'Everest, comunque qui niente è così semplice, prima dobbiamo ancora passare il passo di Pang La, ben 5.200 mslm. La salita è lunga, sembra che anche la bici risenta l'altitudine. Una ripida salita di 25 km ci porta in cima pedalata dopo pedalata... finalmente!!!! Davanti a noi, per prima volta : Sua Maesta L'Everest! Affiancato dai colossi Makalu, Lhotse e Cho Oyu... il vero tetto del mondo. Non possiamo se non chinarci alla bellezza di questo panorama.

 

La discesa è bellissima, stanchi ma soddisfatti lasciamo andare la bici giù dalla valle, le montagne ci osservano, i rapporti sono lunghi... ma occhio alle pietre!. Scendiamo fino a Cho Dzomi (4.700 mslm). Risalendo la valle si aprono ancora le viste sull'Everest, ogni giro del nostro manubrio, ogni tornante... eccolo che ci controlla. Pedalando lungo la valle arriviamo a Rongbuk, il monastero più alto abitato tutto l'anno del Tibet (5.000 mslm).

Ancora una tiratina ed arriviamo al campo base dell'Everest. Da qui partono le spedizioni che tentano di conquistare la vetta più alta del mondo. E' qui che sono nate tante leggende dell'alpinismo ed è anche qui che purtroppo si sono vissute tante tragedie dell'alpinismo. Siamo così vicini, che non ci fanno più avvicinare se non è con un permesso di arrampicata... i simpatici controllori del campo vedono le nostre MTB subito capiscono che siamo ottimi pedalatori, ma non afferrati alpinisti (anche se abbiamo delle bellissime forcelle!).

 

Questi giorni di avvicinamento all'Himalaya sono stati unici, si sente la schiacciante presenza dei massici montuosi più imponenti al mondo... ma se i picchi sono impressionanti, le valli che ne scendono sono uno spettacolo meraviglioso di tonalità verdi e ocre... durissime salite pagate da paesaggi meravigliosi per culminare con discese infinite. 

 

 

Tratta 3. Dall'Everest a Kathmandu (circa 410 km)


Andiamo verso Nepal, dove predomina il colore verde, dove l'acqua scorre tra risaie e cascata, il caldo porta le persone fuori casa e nei templi pieni di ghirlande di fiori.

 

 

Andiamo verso la piana di Tingri, lasciamo dietro le montagne lungo bellissimi sterrati dissestati che metteranno a dura prova le nostre braccia e gambe, vera esperienza cross-country di circa 60 km. Riprendiamo la strada fino a Gurtso (4.400 mslm) ai piedi del passo Lalung-La (5.050 mslm). Ci sono ancora 20 km prima di iniziare a salire, in realtà ne facciamo ben due passi, il primo Lalung-la, poi si scende a 4.800 mslm e si risale il Tong-La (5.135 mslm). Ancora una volta... un passo equivale a un paesaggio mozzafiato, davanti a noi  Cho Oyu (8.201 mslm, la Dea Turchese), Shisha Pangma e Manaslu.


Oggi è il nostro ultimo giorno in Tibet, lasciamo dietro gambe e cuore, dove il colore che predomina è quella della terra e della roccia, dei nevai, dell'aria frizzante  e dei laghi color turchese e dove le persone vivono la religione in modo  raccolto nei monasteri illuminati da candele di burro.


Scendiamo verso Kodari (1.750 mslm), la frontiera tra Tibet e Nepal. Iniziamo la divertente discesa lungo il fiume Bhote Kosi fino a  Dolaghat.  Dal passo del Tong-La (5.135 mslm) fino qui, si dice che sia il più lungo downhill del mondo con un dislivello di ben 4.500 m!! Lasciamo l'altopiano Tibetano per entrare nella giungla Nepalese, passeremo ponti, decine di salti d'acqua, sentiremo vertigini al vedere le ripide pareti vicine alla strada (altro che downhill!!).


Da Dolaghat si prosegue fino Panchkhal, il percorso e sinuoso, tutto è verde, la vegetazione è lussureggiante, il clima è molto calido in confronto alla steppa Tibetana. Affrontiamo ancora 20 km in salita fino a Dhulikhel (1.850 mslm). Da Dhulikel, avremo ancora l'opportunità di dare un ultimo sguardo all'Himalaya, l'Annapurna, l'Everest...


Ormai soltanto 34 km ci separano da Kathmandu, pedaleremo lungo una strada piena di vita brulicante.. scuole, bambini, commercianti, un meraviglioso caos divertente e genuino.


Arriviamo alla fine del nostro viaggio: Kathmandu. Con le sue stupende piazze reali con i loro palazzi, musei e templi, grandi stupa, decine di bazar ci aspettano, il posto ideale per acquistare un'infinità di ricordi e regali... tanto ormai non dobbiamo più caricarceli dietro!

 

Finisce qui questa meravigliosa "strada dell'amicizia", abbiamo faticato, abbiamo pedalato, siamo saliti oltre 5.000 mslm, abbiamo visto le montagne più spettacolari della terra, abbiamo scoperto una terra, cultura e popolazione uniche. Possibilmente il viaggio della nostra vita.

Note:

 

Articolo realizzato dallo staff di www.bikediscover.com grazie alle informazioni fornite da (BIKEASIA, NAVYO NEPAL, PATAGONIA BIKING).

 

 

 


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