La vittoria degli ultimi alla Marathon Open Gran Canaria

Un gruppo di amici comaschi, alla fine di marzo, ha partecipato alla manifestazione corsa alle Isole Canarie. L' obiettivo divertirsi senza pensare minimamente al risultato.

Dopo aver organizzato, pianificato, confermato e anche pagato, io e tre amici della A.S.D. Asso Albese, associazione sportiva dilettantistica di Albese in provincia di Como, il mese scorso siamo sbarcati a Gran Canaria, riserva della Biosfera. Era martedì 20 marzo e il successivo sabato si è poi svolta la settima edizione della granfondo mtb Open marathon  Gran Canaria.



Abbiamo o meglio ho scelto e trascinato i miei compagni in questa avventura perché una granfondo in territorio estero  manca nella nostra collezione di numeri di gara, e anche per  la morfologia del luogo che si presta molto bene all'uso della mtb, la cordialità dei suoi abitanti, il buon cibo e il clima che alla fine di marzo è già molto primaverile, questi sono stati elementi determinanti nella scelta e poi anche per goderci qualche giorno di sole e di relax in spiaggia.


Iscritti alla granfondo c'erano bikers provenienti da tutta Europa, tedeschi e spagnoli in maggioranza, austriaci, olandesi e inglesi, anche noi Italiani eravamo presenti in buon numero, alcuni provenienti da zone del Lago di Como a noi vicine, altri dal centro Italia, e qualcuno dalla Sicilia. La granfondo prevedeva tre percorsi, 85 km, 65 km, e 38 km, noi abbiamo scelto il percorso medio, quello da 65 km con un dislivello di 1600 mt, un buon compromesso tra distanza e gamba che considerato il periodo non è poi così allenata.


Vedere il personale dell'aeroporto in manica e pantaloncini corti ci ha fatto subito capire che il clima era cambiato, e infatti è stato proprio così, gli oltre 22 gradi si sono rivelati molto confortevoli per noi che venivamo da temperature decisamente più rigide.


Il mercoledì abbiamo ritirato da Free Motion, un negozio a Playa del Inglés dove si può noleggiare e acquistare bici e abbigliamento tecnico, le mtb noleggiate dall'Italia e siamo andati a provare il percorso:  dopo un tratto di asfalto liscio e senza una buca, abbiamo preso la direzione indicata per la gara e subito abbiamo superato una piccola diga. Successivamente abbiamo iniziato a salire per uno sterrato largo e dalla consistenza compatta,  proseguendo il percorso presentava le stesse caratteristiche, strada larga il fondo compatto con sassi e ghiaia in alcune zone. "Tutto sommato è un bel tracciato" - abbiamo pensato.


Sabato mattina, dopo aver consumato la colazione alle ore 6.30 ci siamo preparati, ultima revisione alla mtb, quindi abbiamo lasciamo l'albergo e ci siamo avviati alla zona dello start, dove c'era un grande fermento, ciclisti, organizzatori, fotografi, tv, e anche molta gente, è stata una bella sensazione e si avvertiva il calore della gente oltre a quello del sole che iniziava a scaldare.


Partenza ! E come sempre si inizia a tutta, grupponi che pedalavano a manetta sul tratto di asfalto, e qui i ciclisti con qualche chiletto in più come me hanno visto i più leggeri passare avanti e va beh... inizia la salita, più o meno siamo li,  dopo una ventina di km i gruppetti  si erano già formati, persone che avevano più o meno lo stesso passo pedalavano insieme. I miei amici erano più avanti e io con il mio passo ho raggiunto altri gruppi con i quali ho poi percorso buona parte del tracciato. Ho parlato in spagnolo con alcuni bikers isolani, poi in inglese con un tizio norvegese che mi si è accodato: è divertente anche questo aspetto della granfondo, persone da ogni angolo di Europa, tutti insieme, amici e avversari nello stesso tempo, ma disposti a darsi una mano o una "tirata" per qualche km nel caso di difficoltà.


L'organizzazione prevedeva punti di ristoro ogni 20 km con acqua, sali, e cibo, con l'ausilio dell'Esercito! Si, enormi camion militari hanno trasportato le strutture per il ristoro, e anche impianti audio dove musica ad alto volume faceva sentire il ristoro ancora prima di vederlo! Fantastico, mi sono fermato e pur non avendo fretta, sono stato ristorato come in un pit-stop di F1, un tizio mi ha preso la borraccia e me l'ha lavata, un secondo ha sbucciato una mezza banana e me l'ha messa davanti alla bocca, quindi il tipo che ha rifornito la borraccia me l'ha collocata nella bici, e con un'amichevole spinta e molto tifo mi hanno fatto ripartire, meravigliosi!


Ecco, questo è lo spirito che spinge noi ciclisti amatori a partecipare alle granfondo,  la voglia di divertirci, il piacere di pedalare con gli amici di sempre, insieme ad altri ciclisti di altri paesi appena conosciuti, ed essere tutti amici, perché noi non dobbiamo andare più forte degli altri ma solo più forte di noi stessi.


Il lunedì siamo tornati in Italia contenti della nostra vacanza, soddisfatti della nostra prestazione e con il nostro numero di gara come se fosse il più bello dei trofei.

 

 

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