Claviere (TO): Johann Pallhuber scrive per la seconda volta il proprio nome sull'albo d'oro della Clavierissima. Dopo la vittoria del 2009 e il podio nel 2010, l'atleta della Silmax Cannondale oggi ha fatto il vuoto sulla salita più lunga andando a vincere in solitaria, a conferma dello stato di forma che lo accompagna in queste settimane. "Dopo la Transalp ho effettuato un paio di settimane di recupero e ora sto pedalando veramente bene" - confessa Pallhuber - "sto attraversando un buon momento di forma, anche domenica scorsa a Folgaria ho sfiorato la vittoria, che è arrivata oggi. Sono andato subito via con Rosa in cima alla prima salita, sulla seconda siamo saliti insieme per un po', poi quando siamo usciti dalla pineta ho alzato il ritmo e Rosa non ha risposto, da qui sono andato solo fino al traguardo, cercando di tenere alto il ritmo e di gestirmi bene, senza rischiare troppo in discesa, soprattutto sull'ultima che era veramente viscida".
Grande soddisfazione quindi di Pallhuber per questa vittoria centrata davanti a nomi di spicco del panorama italiano, a partire proprio da Diego Rosa reduce dallo splendido 8° posto ai mondiali di Champery che aveva ancora nelle gambe e ne ha sicuramente condizionato il rendimento.
La Coppa Piemonte di MTB è tornata quindi a scaldare gli animi dei biker del nord-ovest. Dopo la pausa di agosto è arrivata la Clavierissima giunta alla sua 11° edizione, ancora con una prova di alta montagna, a cui quest'anno il meteo non ha riservato quelle splendide giornate terse che l'inizio di settembre sa dare. La pioggia, già caduta copiosa al sabato, è continuata a cadere al mattino e per tutta la gara e, seppur lieve, ha rovinato un po' la festa ai biker. La nebbia, a tratti veramente fitta, ha fatto il resto, coprendo lo splendido panorama che la Clavierissima sa offrire. Nel complesso il terreno particolarmente roccioso dell'alta Val Susa ha retto alla grande, non creando particolari problemi di grip o fango eccessivo, e le temperature non erano poi così basse.
La tappa di Claviere è diventato ormai un appuntamento fisso e molto atteso della stagione agonistica piemontese, che segna la ripresa alle competizioni dopo le meritate ferie. Ferie durante le quali gli oltre 400 iscritti al circuito di Coppa Piemonte hanno fatto scelte molto diverse: c'è chi ha scelto di "staccare la spina" optando per un periodo di riposo lontano dalle amate 2 ruote, e chi all'opposto ha approfittato delle giornate libere di vacanza per sottoporsi a duri e appaganti allenamenti in chissà quale località turistica. Risultato? Qualche chilo di troppo su qualcuno unito ad una scarsa forma, qualcun altro capace di un salto di qualità sulle sue performance, e classifiche leggermente rimescolate. Ma poi neanche troppo.
La fortuna e l'apprezzamento della Clavierissima da parte degli appassionati è dato si dall'ottima organizzazione della manifestazione da parte del Team Drigani, ma soprattutto dalla straordinaria bellezza naturale del tracciato, uno dei più tecnici e panoramici del calendario piemontese: strade militari, single track nelle pinete e nei pascoli d'alta quota, laghi, vecchie casermette, rifugi, chalet e una vista che nei tratti in quota spazia a 360° dalle valli olimpiche al Queyras francese sono il biglietto da visita di questa Granfondo sul confine italo-francese. Grazie a tutto questo e alle vacanze, il percorso della Clavierissima e molto frequentato nel mese di agosto, da tesserati che provano il tracciato a semplici cicloamatori che non vogliono farsi mancare un escursione decisamente appagante. Peccato la nebbia oggi abbia celato gran parte di queste bellezze ai biker. Nonostante tutto, alcuni atleti alla prima esperienza sui sentieri di Claviere sono comunque rimasti entusiasti della bellezza del gara, su tutti Walter Costa che ha espresso grandi parole di elogio sul tracciato.
Il numero di partenti ha comunque risentito del meteo: dei quasi 600 iscritti alla vigilia, poco meno di 400 si sono presentati ai nastri di partenza.
La politica di Drigani & C. da qualche anno sembra essere "percorso vincente non si cambia", e anche per l'edizione 2011 il tracciato è rimasto praticamente invariato rispetto alle ultime edizioni, salvo piccoli ritocchi in partenza e nel tratto finale per migliorarne il gradimento e la sicurezza.
Partenza dalla scuola di sci di Claviere per affrontare la prima salita al M. Fort du Boeuf, meno di 3 km ma particolarmente adatti a sgranare decisamente il gruppo, grazie alle pendenze subito da brivido con tratti oltre il 20%. La successiva veloce discesa porta i biker ad accarezzare i campi da golf e l'abitato di Monginevro, prima di affrontare la seconda salita, la più impegnativa e lunga della Granfondo che porta al GPM di giornata situato ai 2.449 mt del Sommet des Anges: una salita si lunga ma con pendenze regolari e mai eccessive.
Dal GPM inizia il tratto più spettacolare della Clavierissima: una sterrata che presto si riduce a stretto single track che taglia i pascoli dell'alta valle del Queyras (qui siamo momentaneamente in territorio francese) attraverso il quale si raggiunge il bellissimo Lago dei 7 colori (Gignoux per i cugini francesi) e si passa una prima volta a Cima Saurel quota m. 2.329 dopo una rampa da brivido. La successiva discesa inizia su single track ghiaioso e con pochissimo grip, per poi entrare nella sterrata larga ma decisamente sconnessa fino al Rif. Capanna Mautino, dove si entra nuovamente in un tecnico single track nella pineta fino ai Monti della Luna. Inizia l'ultima asperità di giornata, in circa 5 km bisogna nuovamente guadagnare i 2.329 m. di Cima Saurel, una salita inizialmente pedalabile e regolare che si impenna decisamente nell'ultimo tratto, qui chi non si è gestito bene di solito paga a caro prezzo lo sforzo.
L'ultima discesa è da affrontare con una certa lucidità, perché è una delle più tecniche e lunghe dell'intera Coppa Piemonte: il single track che scende inizialmente nei pascoli e poi nel bosco di larici è ricco di insidie, con radici, sassi, guadi e ghiaia che non concedono grossi margini d'errore. L'ultimo tratto di discesa invece è sulle larghe piste da sci e porta agevolmente al traguardo.
In totale sono 43 km per 1500 mt di dislivello, con un tasso tecnico elevato.
Un po' da rivedere forse il pacco gara, che ormai da troppi anni presenta sempre la stessa maglietta della manifestazione, accompagnata quest'anno da cappellino Kinder, 2 brioches, 1 barretta e 1 bottiglietta d'acqua. Migliorabile il pasta party, se rapportato ad altre gare del circuito. Drigani si è poi scusato anche per le docce, un buon numero e discretamente calde, ma senza un'area coperta sotto la quale cambiarsi, e pioveva... Un po' confusa anche la zona delle iscrizioni e ritiro pacco gara.
La Gara: Partenza puntuale alle 10,30 dalla scuola di sci di Claviere, e le forti pendenze della prima salita fanno subito selezione. Prende il largo il nutrito gruppo di elite, dal quale a Fort du Boeuf vanno in avanscoperta Johann Pallhuber (Silmax Cannondale) e Diego Rosa (Giant Italia Team). Al passaggio a Monginevro, quando inizia la seconda lunga salita, la coppia di testa è inseguita da 8 corridori: ci sono Costa, Schweiggl e Milan (Silmax Cannondale), Pollone (Giai Team), Ronchi (Lissone Mtb), Antonello (Giant Italia Team), Lamastra (Elettroveneta Corratec) e il colombiano Mejia Sanchez (ASPTT Gitane) giunto dalla vicina Francia.
Lamastra molla subito all'inizio della salita e si ritira, mentre la superiorità numerica dei 3 della Silmax favorisce i giochi di squadra, soprattutto con Pallhuber in fuga. Il duo di testa Pallhuber-Rosa inizialmente procede appaiato, ma quando la strada esce dalle pinete Pallhuber sferra l'attacco, al quale Rosa non risponde. Pallhuber passa quindi a condurre in solitaria, con Rosa che piano piano si allontana: nelle gambe del giovane azzurro c'è sicuramente ancora la fatica del mondiale corso neanche 48 ore prima, ma gran merito va all'azione di Pallhuber.
Alle spalle di Rosa l'inseguimento è tutto nelle mani di Luca Ronchi, che comunque imprime un gran ritmo: solo Costa gli rimane a ruota passivo, agevolando così il rientro di Schweiggl leggermente in difficoltà in salita ma molto più a suo agio in discesa. Proprio nella planata verso Capanna Mautino Schweiggl sferra l'attacco al podio, accumulando circa un minuto su Costa e Ronchi. Sull'ultima salita verso Cima Saurel il podio è ormai delineato, con Pallhuber involato verso la vittoria, Rosa sicuro al secondo posto e Schweiggl al terzo, mentre Ronchi e Costa devono guardarsi dal ritorno di Antonello della Giant.
Al traguardo di Claviere Pallhuber arriva a braccia alzate in 1h50'17", precedendo di 2'29" Rosa e di 4'42" Schweiggl. Quarto Costa a 6'09" che brucia nel finale il generoso Ronchi. Antonello, Pollone, Milan, Sanchez e Ciocca completano la top ten.
Tra le donne non c'è stata storia fin dai primi metri. La colombiana Angela Parra tesserata per la francese Asptt Gitane ha dimostrato di avere anche 2 marce in più delle rivali, e ha corso in solitaria finendo con un lusinghiero 60° posto assoluto in 2h23'38".
Nulla hanno potuto Mariangela Cerati della Colnago, seconda a 20'09" dalla fortissima colombiana, e Barbara Piralla terza a oltre 23'. Tra le due italiane la lotta per la piazza d'onore è stata solo sulla prima salita, prima che la Cerati prendesse il largo. Quarta la francese Meissner, quinta la Scapin.
Ottima la premiazione, con riconoscimenti ai primi 10 di ogni categoria, chiamati sul podio dell'apprezzatissimo speaker valdostano Paolo Mei, voce narrante di tutta la manifestazione.
Fotografie : Gabriella Camusso