MX S. Pellegrino: L'ha provata Alberati (75 km)

Si corre domenica a Gualdo Tadino la marathon che nel 2011 assegnerà i Campionato Italiani

Domenica 2 maggio in Umbria a Gualdo Tadino (PG) è in programma la VII edizione della Gran Fondo San Pellegrino "Memorial Sergio Lispi". La prova, organizzata dal Gruppo Sportivo AVIS di Gualdo Tadino aprirà il Marathon Tour 2010 e sarà tappa dell' Umbria Challenge. L' aspetto che poi è interessantissimo per i bikers è che proprio questa gara l' anno prossimo sarà valida per l'assegnazione dei Campionati Italiani Marathon del 2011.

Il più famoso dei bikers dell' Umbria, Paolo Alberati ha provato il percorso e ve lo descrive :

L'aspetto che più coinvolge è il continuo alternarsi tra bosco e paese, tra single track e Gualdo Tadino, sterrato e Fossato di Vico, prateria e Sigillo, lago di campagna e San Pellegrino, lugo fiume e pista d'atletica in tartan dello stadio di Gualdo.e San Pellegrino, lugo fiume e pista d'atletica in tartan dello stadio di Gualdo. E' tutto un dentro e fuori, un alternarsi di sole e ombre, si pavé e sterrato, ove lo sterrato è assolutamente prevalente, ma dove l'ingresso tra le case e la gente che le abita, fugace e veloce, non dispiace affatto, anzi dà adrenalina e colore ad una gara che accoglie i biker in una delle vallate e dei bacini più belli dell'Umbria.


La distanza è considerevole (75 km), il dislivello altimetrico anche (2.350 mt), ma tutto scorre veloce perché il terreno è filante, asciutto anche se bagnato, nel senso che composto di scoglio roccioso o strada sterrata, quindi esente da rischio fango anche in caso di pioggia (che per domenica è assolutamente cosa inaspettata, scongiurata, non prevista, ndr).
Tutto scorre veloce appunto perché non monotono, perché l'alternanza tra l'infilarsi nei boschi ed uscire tra i lavabi e le piazze delle case sperdute della periferia del paese dà elettricità, movimento, voglia di rilanciare e perché no, anche un po' di tifo che sicuramente domenica non guasterà.


La prima parte tra Monte Penna e la Castagneta è quella che mette subito le cose in chiaro, chi vince e chi no, chi farà fatica e chi invece si divertirà a farsi inseguire, il dislivello altimetrico è infatti subito impegnativo. Ma attenzione non proibitivo. La salita del Penna infatti è tutta da pedalare, mai da mettere il rampichino, mai quindi da vedere le stelline.
La Castagneta invece è un'erta fatta a strappi, dal fondo divertente e filante quando scollina e torna in picchiata su Fossato di Vico.

Poi lo scoglio di Vercata Alta che è duro e non scherza (qui forse ci sarà per venti metri bisogno anche della suola delle scarpe), pratone in successione prima in salita poi in discesa ,vento contro da paura (non a caso lì quelli dell'Enel hanno posto le pale eoliche come generatori di energia elettrica), e in rapida successione la salita di Cese e poi Sigillo (non male il bar e chi lo conduce al centro del paese, ndr) e per un po' di chilometri finalmente si respira, con pianure rilassanti (si fa per dire) e a vista l'ultima erta di San Pellegrino annunciata da un laghetto che scorre sulla sinistra e che sembra quello delle favole.


La fatica è quasi terminata, decisivo lo spirito (e le forze) con cui si affronta quest'ultima salita, per scrollarsi di dosso avversari di classifica o piuttosto per cercare di non farsi staccare, perché poi si piomba nello stadio di Gualdo e lì la fatica avrà termine tra gli spalti ove il pubblico potrà assistere a volate divertenti e all'ultima energia.


Insomma tutto bello, davvero elettrizzante e da provare. Con un po' di precauzioni da prendere.
Primo avere "pazienza": non forzate troppo subito nella prima parte di gara, sennò non si riesce poi a essere brillanti nel finale.
Poi ruota scorrevole dietro e un po' tassellata davanti: il terreno è veloce  e non tecnico, ma ci sono anche discese veloci che richiedono appoggi "importanti".


Chi vi scrive la gara l'ha provata (e la correrà) con una 29" e forcella rigida, non ci sono scogli tecnici impossibili, ma la velocità in discesa con sterrati insidiosi sarà da considerare.
Infine tasche piene, di barrette (o panini) per le prime due ore di gara, poi carboidrati liquidi e comunque tanti liquidi da bere nel finale di gara. Pena (o delizia, dipende dalle intenzioni) una fermata obbligata nel bar di Sigillo per riempire le tasche in vista degli ultimi chilometri.

Buon divertimento a tutti, ci vediamo (per chi ci sarà) domenica a Gualdo.


Info www.gsavisgualdotadino.it - www.marathonsanpellegrino.it

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