MARIN RIFT ZONE 29, IL DIVERTIMENTO A BASSO COSTO PER CHI AMA L’ALLUMINIO

La Marin Rift Zone sfida le biammortizzate di lusso, pochi fronzoli e tanto divertimento. Dalla California arriva l’aggiornamento di una delle migliori full per rapporto qualità prezzo. Più travel e un telaio permissivo, pronta per giocare…

L'alluminio in certi contesti gasa, c'è poco da fare, Marin Bikes lo sa bene e sulla Rift Zone ha pensato un nuovo telaio in alluminio con alcuni aggiornamenti ma mantenendo l'anima grezza per una mountain bike morbida, dagli utilizzi più disparati ma soprattutto per divertirsi senza compromessi. La nuova Marin Rift Zone è la classica biammortizzata da trail senza troppi fronzoli ma con un sacco di potenzialità.

 

Marin Rift Zone primo piano

 

NOVITÀ MARIN RIFT ZONE

Marin rilancia uno dei suoi modelli più apprezzati in gamma, uno di quelli versatili e dalle alte potenzialità su una moltitudine di terreni. Le novità della gamma, infatti, riguardano un inquadramento un po' più avanzato per il riding.

 

 

La Marin Rift Zone vede l'aggiunta di un centimetro di escursione all'anteriore rispetto alla versione precedente, passando da 130 mm a 140 mm. Anche le geometrie però sono state aggiornate e ben bilanciate a un format di biammortizzata che è stato pensato per un'infinità di fasce di riders ma soprattutto per quelli che non vogliono spendere un'esagerazione per divertirsi.

 

Marin Rift Zone

 

CARATTERISTICHE TELAIO MARIN RIFT ZONE

Photo ©BCA Robert Fowler

 

La Marin Rift Zone è una trail bike con sospensioni da 140 mm all'anteriore e 130 mm al posteriore abbinate a un telaio in alluminio 6061 con tubazioni dotate di passaggio cavi interno e dettagli forgiati, con sistemi di passacavi che evitano il passaggio delle guaine vicino ai punti più pericolosi come la catena, i dettagli dei passaggi cavo sono da veri maniaci con tunnel che sono forgiati nella struttura nel passaggio da triangolo anteriore a quello posteriore.

 

Photo ©BCA Robert Fowler

 

Nel telaio della Marin Rift Zone si possono scorgere tutti i punti di saldatura, delle tubazioni che si presentano con profili sottili e si trova lo stile più puro del riding all'americana, incentrato sul divertimento con pochi ricami.

 

 

GEOMETRIE MARIN RIFT ZONE

Uno degli aggiornamenti principali apportati sulla Marin Rift Zone è quello che ha riguardato le geometrie in cui è stato accorciato il tubo di sella che al tempo stesso è stato verticalizzato maggiormente.

 

 

Lo standover invece è stato abbassato e due valori invece ci portano a vedere similitudini con due categorie periferiche al trail per cui la Rift Zone nasce. L'angolo di sterzo della Marin Rift Zone ha un'ampiezza di 65,5 gradi e ricorda molto quelli che sono i valori del mondo all mountain/enduro, il valore dei foderi bassi del carro invece avvicina questa biammortizzata al mondo delle down country e cross country con un valore di 430 mm per la versione con ruote da 29". Il reach invece ha un consistente valore nella taglia M, di 460 mm.

 

SOSPENSIONI MARIN RIFT ZONE

 

Le sospensioni della Marin Rift Zone oltre ad avere un travel ripartito per anteriore da 140 mm e posteriore da 130 mm, hanno assetti abbastanza particolari. La cinematica si basa su uno schema a quadrilatero, con funzionamento denominato MultiTrac, abbastanza classico che funziona però molto bene, il link è molto grosso e anch'esso è realizzato come il resto del telaio in alluminio.

 

Marin Rift Zone

 

Sulla curva però i tecnici hanno lavorato per apportare più anti squat e sostegno, lavorando inoltre con un Sag al 30%. Per l'anteriore invece sono state scelte forcelle Marzocchi Z1 e Z2 e una X-Fusion, prodotti molto particolari ma che hanno permesso di mantenere il rapporto qualità prezzo a una soglia molto interessante.

 

 

VERSIONI

La Marin Rift Zone dispone di una serie di allestimenti differenziati che cercano di accontentare tutti i praticanti. La Rift Zone 1 è l'entry level della gamma, con una trasmissione a 11 velocità, è disponibile con ruote da 29" o 27,5" per la taglia XS. La Rift Zone 2 ha lo stesso telaio ma una trasmissione a 12 velocità e una forcella Marzocchi Z2.

 

Photo ©BCA Robert Fowler

 

La Rift Zone XR rappresenta invece il top della gamma e ha una forcella Marzocchi Z1, una trasmissione Shimano SLX/XT e freni idraulici marchiati ancora Shimano. Ci sono poi due versioni dedicate ai più piccoli, una con ruote da 26" che ha un travel di 130 mm e la JR che ha ruote da 24" e sospensioni da 130 mm.

 

QUANTO COSTA LA MARIN RIFT ZONE

Il prezzo è uno dei punti di forza della Marin Rift Zone, e con la componentistica di cui sono dotate il rapporto è davvero elevato. La XR che è la top di gamma costa 3.499 euro, la 2 costa 2.599 euro, la 1 costa 1.999 euro, mentre le 26 e JR costano 1.999 euro.

 

TEST MARIN RIFT ZONE XR

In occasione del Bike Connection Agency estivo in Paganella abbiamo avuto modo di provare la Rift Zone XR per alcune ore. Un modello che sin dal primo sguardo ci ha ispirato grande divertimento. Abbiamo preso una taglia M con ruote da 29" per cercare qualche good vibe sui trail della Paganella... non solo i più flow che tutti conoscono.

 

Photo ©BCA Mirror Media

 

PRIME IMPRESSIONI

L'estetica della Marin Rift Zone in alluminio richiama la guerra, le discese senza rispetto e lo shred più puro. Le forme dei tubi così ristrette ne danno un sapore classico, pochi fronzoli, saldature in vista e cavi abbastanza esposti, quelli che fanno contenti i meccanici. Nonostante la XR sia il top di gamma non ci sono dei componenti da fuoriserie, si tratta di un allestimento equilibrato e pronto per il divertimento.

 

Photo ©BCA Mirror Media

 

L'adozione di alcuni dei componenti presenti però può far già pensare a utili upgrade, come le leve dei freni Shimano BL-M4100 che hanno una lunghezza pensata per le due dita in frenata, ma che per chi è abituato al dito singolo risultano un po' ingombranti.

 

SALITA E PEDALATO

In Paganella se si sfruttano gli impianti di risalita si fa ben poco pedalato, ma con la Marin Rift Zone abbiamo cercato qualche tratto per comprendere meglio come si comportasse anche sul pedalato. Non abbiamo avuto modo di pesare la XR ma in salita si è sentita la struttura in alluminio, anche a registri chiusi delle sospensioni l'avanzamento non è quello di una down country per intenderci, mentre sul ripido però ci siamo resi conto che la posizione che l'angolo di sella offre permette di stare seduti ben centrali e quindi di riuscire a spingere al meglio.

 

Photo ©BCA Mirror Media


Nei rilanci in discesa invece la Rift Zone è proprio sembrata una trail docile, che usciva di curva con un filo di gas e si poteva riportare senza troppi sforzi a velocità discretamente alte. L'opzione da 29" infatti sui tratti vallonati è molto comoda e pronta, con una discreta scorrevolezza, bisogna dire che il blocco della Marzocchi Z1 non ci è sembrato ultra preciso e un minimo di affondamento c'era sempre.

 

MARIN RIFT ZONE IN DISCESA

Ci aspettavamo di metterci lì con un po' di olio di gomito e cercare di buttare a forza la Rift Zone dentro alle curve, invece sulle discese flow è venuta fuori quello che è il concetto per intero della Marin, una bici semplice da guidare e prevedibile. Abbiamo messo le ruote della Marin Rift Zone sul Willy Wonka ma anche su altri trail più tosti. Sulle superfici più compatte è un bel binario, con un baricentro ribassato e un comportamento sempre prevedibile, non è la bicicletta che schizza via, ma neanche quella che bisogna buttare in curva a forza.

 

Test Marin Rift Zone

Photo ©BCA Mirror Media

 

La Rift Zone asseconda bene i comportamenti del rider, non scalcia e si riesce a controllare con pochissimo impegno fisico. La stabilità che si percepisce è data da geometrie secondo noi azzeccate e una cinematica ben sostenuta.


Sullo scassato si sente un po' di più un comportamento robotico della Rift Zone, la rigidità della struttura ha reso un po' più macchinoso il controllo soprattutto sul tecnico veloce, complici anche una Z1 che in certi punti si piantonava un po' troppo tra una radice e l'altra e un impianto frenante che doveva esser tenuto sempre caldo.

 

Test Marin Rift Zone

Photo ©BCA Mirror Media

 

In compenso sullo stretto ci ha fatto divertire non poco, il retrotreno è molto agile e il fatto che oltre allo standover anche il telescopico (da 150 mm in taglia M) portassero a una posizione molto ribassata ci hanno offerto posizioni con cui uscire facilmente dalle curve. È un telaio che non asseconda troppo le grandi asperità, ma che complessivamente può portare in giro per diverse ore.

 

COSA CAMBIEREMMO

Chiedere di più per poco più di 3.000 euro sembra eccessivo, ma sul montaggio della Marin Rift Zone XR troveremmo utile un impianto frenante leggermente più avanzato per avere quel pizzico di sicurezza in più quando le frenate devono essere immediate.

 

A CHI LA CONSIGLIAMO

Per noi la Marin Rift Zone è la bicicletta con cui tutti coloro che cercano divertimento a basso prezzo dovrebbero pensare. Una mountain bike che fa divertire con pochissimo, che va contro alle logiche che impongono di avere una bici super costosa per divertirsi. Con la Rift Zone si fa l'80% di quel che si pensa di fare con una biammortizzata, senza troppe paure di lanciarla tra un sasso e l'altro.

 

Photo ©BCA Mirror Media

 

È ciò che va bene per chi vuole fare giri senza ambizioni di tempi su Strava, che in discesa vuole ridere e sapere di affidarsi a un mezzo robusto e permissivo. Se siete biker che vogliono switchare dal mondo pedalato al mondo fun questa è una bici che vi sazierà, magari anche come seconda.

 

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