MYTHOS CONFERMA CHE NELLE MARATHON IN ITALIA LE HARDTAIL SONO ANCORA LE REGINE

Siamo andati a vedere che mountain bike sono state utilizzate dai primi tre assoluti nelle marathon più partecipate d'Italia (Hero, Dolomiti Superbike, Alta Valtellina Marathon) e ci siamo accorti che tutti le hanno corse in sella ad una hardtail. La stessa cosa si è verificata all'inizio di settembre alla prima edizione della marathon di San Martino di Castrozza

Chi dice che le mountain bike front suspended sono sul viale del tramonto, probabilmente non ha guardato attentamente i podi delle tre Marathon più partecipate d'Italia: Hero Südtirol Dolomites, Dolomiti Superbike e Alta Valtellina Marathon. Questo però ve lo avevamo già detto all'inizio di agosto, ora c'è una quarta conferma. L'abbiamo avuta sabato al termine della Mythos Primiero Dolomiti.

 

Tutte e quattro le gare hanno visto i vincitori restare in sella per più di quattro ore: 4:26:57 (86 km) a Selva di Val Gardena; 4:40:32 a Villabassa (123 km); 4:25:03 (100 km) a Rasin di Valdidentro; 4:03:02 (84 km)

 

MYTHOS PRIMIERO DOLOMITI

Sabato 11 settembre a San Martino di Castrozza (TN) si è corsa la prima edizione della Mythos Primiero Dolomiti, una vera e propria gara sulle long distance. Basta guardare il tempo del primo, il russo Alexey Medvedev che per completare il tracciato marathon, lungo 84 chilometri, ci ha impiegato poco più di quattro ore.

 

 

Alle sue spalle staccati di oltre 5 minuti sono arrivati Jacopo Billi e Domenico Valerio. Per gli amatori la corsa è stata ovviamente molto più lunga c'è chi è rimasto in sella per 5 ore, altri 6 e numerosi più di 7 ore. Le bici hardtail usate dai primi tre erano due Lee Cougan Rampage 428 e una KTM Myroon.

 

Photo ©Alessandro Billiani

 

 

ALTA VALTELLINA BIKE MARATHON 

 

Sabato 31 luglio guardando le bici dei primi tre classificati alla Alta Valtellina Marathon, ci siamo resi conto, con un po' di stupore, che tutte e tre erano hardtail. Il vincitore Alexey Medvedev con la Lee Cougan Rampage 428, il secondo Juri Ragnoli con la Scott Scale RC World Cup, l'unico dei tre con il reggisella telescopico ed infine il campione d'Italia Samuele Porro con la Trek Procaliber. 

 

Incuriositi dalla scelta tecnica siamo andati a ricontrollare le fotografie delle due gare altoatesine. Ci ricordavamo che i vincitori erano in sella a mountain bike hardtail ma non avevamo mai approfondito se anche il secondo e il terzo avessero fatto la medesima scelta tecnica.

 

DOLOMITI SUPERBIKE

Sabato 10 luglio 2021 in Val Pusteria a Villabassa il campione del Mondo Leo Paez conoscendo il tracciato della Dolomiti Superbike dal suo parco bici aveva optato per la front Giant XTC Advanced, la stessa scelta dal suo compagno di squadra Diego Alfondo Arias Cuervo che aveva chiuso la gara al terzo posto. La piazza d'onore l'aveva invece conquistata il ceco Martin Stosek, top rider del Canyon Northwave che in quella occasione aveva pedalato in sella alla Exceed.

 

 

 

 

Da segnalare come in questa gara Samuele Porro non solo era partito in sella a una hardtail, ma addirittura aveva montato una coppia di gomme da Gravel, le Pirelli Cinturato Gravel H per la precisione. 

 

 

Photo ©Newspower.it

 

HERO

A Selva di Val Gardena, sabato 12 giugno 2021, c'era stato il successo del tedesco Andreas Seewald. Il top rider del team Canyon Northwave lo aveva fatto in sella alla Canyon Exceed, alle spalle erano arrivati Samuele Porro e Leonardo Paez. 

 

 

 

Il campione d'Italia aveva usato la sua Trek Procaliber, il campione del mondo la Giant XTC Advanced SL.

 

 

 

Photo ©Wisthaler Photography

 

LO DICIAMO SPESSO...

Che nel mondo Marathon si vedano ancora molte bici hardtail non ci stupisce affatto, anzi. Più passa il tempo è più comprendiamo che ad alti livelli il mondo XCO e il mondo XCM stanno prendendo strada completamente opposte.

 

 

Nel XCO i tracciati sono talmente tecnici e nervosi che è più importante avere una bici capace di sopportare di tutto e soprattutto le salite sono fatte di forza, brevi e intense e quindi anche il peso globale non è poi così importante, conta, ma non è fondamentale.

 

I top riders delle lunghe distanze, invece, devono essere super attenti al peso sia della bicicletta, ma anche di tutti i componenti, alla massima scorrevolezza e in generale a fare delle scelte che gli permettono di risparmiare watt ed energie, se ci pensate 500 grammi in meno dopo 4,5 ore di gara ad alto ritmo si fanno sentire: quindi hardtail e componenti iperleggeri, contando anche che nella maggior parte dei casi i tracciati non presentano difficoltà tecniche troppo elevate che giustificherebbero escursioni maggiori.

 

 

Stiamo sempre parlando di top bikers, siamo convinti che per gli amatori medi l'aiuto di una full suspended permetta di essere più sicuri, avere maggiore controllo e comodità, fondamentali per chi il lunedì deve tornare a lavorare e non può permettersi di recuperare come fanno i PRO.

Insomma "Lunga vita al Frontino", almeno nel mondo XCM.

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