Cicli Andreis, Gioia Venturini 4^ alla Mini Valsugana Ride

La nostra impavida e determinata “quota rosa”, Gioia Venturini, coglie un più che ottimo 4° posto, in quel di Telve (TN), in occasione della “Mini - Valsugana - Ride” - 2025; inoltre, il maestro/istruttore MTB - Giorgio Bravi - unitamente alla sezione C.A.I. di Tregnago (VR) e a Mario Zappelli, hanno “accompagnato”, al rifugio “Fraccaroli”, l’amico Stefano con l’ausilio della “joelette”.

Telve (TN) - In occasione (sabato 12 luglio 2025) del 9° stage della 4^ edizione della "Coppa Femminile - Prodigi" - 2025, il ben organizzato challenge "trentino/bolzanino" di ben 15 gare mtb/ strada, e riservato alla categoria "Giovanissimi" (sotto l'egida della F.C.I. e in particolare dei comitati di Trento e Bolzano), anche noi - del team Cicli Andreis - Gioielleria - Ottica Dal Colle - eravamo presenti con la sola, giovanissima impavida e determinata "quota rosa" - in miniatura - Gioia Venturini che - proprio in quel di Telve - Valsugana (Trento) - ha gareggiato alla 4^ "Mini - Valsugana - Ride" - 2025 (parco di Telve dei Zeiati).


Gara MTB che - come abbiamo avuto modo di sottolineare poco sopra - era riservata alla categoria dei "Giovanissimi" e che precede di una settimana (domenica 20 Luglio 2025) la terza tappa del challenge "Trentino - MTB" - 2025 - ovvero, la blasonata e spettacolare "Valsugana Wild Ride" con i suoi due tracciati: ovvero, quello X.C.M. - "Marathon" e quello X.C.P. - "Classic" e sempre in questa stupenda località trentina e, oramai, appuntamento "fisso" per i nostri colori "neroarancio" tregnaghesi.

 


A difendere i prestigiosi colori del team (e su un percorso tecnicamente molto impegnativo, con vari sali e scendi che richiedevano - senza ombra di dubbio alcuno - notevoli capacità di guida sopraffine e, soprattutto, grande tecnica), la nostra piccola "quota rosa" Gioia Venturini (categoria G4F) che - con tenacia e caparbietà - ha colto una prestigiosa - top - five (4^) di giornata; un vero peccato, per lei, che a causa di una banale scivolata - a metà gara - l'ha privata del terzo scalino del podio; un plauso a lei per l'ottimo risultato agonistico, e - come sempre - a tutto il nostro team (vedi i nostri bravi e preparati tecnici/allenatori/istruttori/maestri/MTB) per lo stupendo risultato di Gioia; inoltre, un grazie ai suoi genitori, per la loro continua presenza al suo fianco ... nonostante le lunghe trasferte.


Tregnago (VR) - In contemporanea al "momento" agonistico di Gioia Venturini (sabato 12 luglio 2025), il nostro impavido, inossidabile e, soprattutto, immarcescibile istruttore/maestro MTB (classe 1959) - Giorgio Bravi - in collaborazione con il C.A.I. - sezione di Tregnago - è stato protagonista - unitamente a un gruppo di "fedelissimi" amanti della montagna e, soprattutto, della SOLIDARIETA' - di un "momento" veramente speciale.


Lo abbiamo incontrato, e lui ci ha raccontato, in sintesi, quanto segue. "In sintesi, la storia di questo desiderio di Stefano (classe 1959) di tornare in montagna, malgrado la sua disabilità! Il tutto è nato un anno fa (2024) quando il C.A.I di Tregnago ha acquistato una joelette (una carrozzina fuoristrada monoruota, che permette - a qualsiasi persona con disabilità - di fare escursioni con l'aiuto di almeno due accompagnatori) per il trasporto di persone disabili. Da qui l'idea di Mario Zappelli, esperto di alpinismo (classe 1959), di provare il mezzo con Stefano in un percorso altamente tecnico e impegnativo! Mi ha chiesto di partecipare - attivamente - e così senza esitare ho messo da parte le scarpette da bici per indossare gli scarponi. Arrivati al rifugio Scalorbi (1767 metri - situato nel cuore delle Piccole Dolomiti - monte Carega - tra Veneto e Trentino), abbiamo posizionato Stefano sulla joelette e, così, siamo partiti con un gruppo di dieci persone - sempre del C.A.I. di Tregnago, alla volta del rifugio Fraccaroli, situato a quota 2230 metri. Come già evidenziato, il tutto si è svolto nell'ambito naturalistico/montuoso del gruppo del Carega, località assai nota per tutti gli escursionisti e degli amanti della Montagna. Non nascondo che - sia la salita, ma soprattutto la discesa - ci ha messi a dura prova, ma quello che abbiamo compiuto è andato ben oltre le molteplici difficoltà (soggettive e oggettive) che abbiamo affrontato! Un'emozione - a dir poco - unica e altamente formativa (sia a livello spirituale che psicofisica), oltre ad alcune lacrime di gioia versate per avere reso una giornata indimenticabile per il nostro meraviglioso Stefano".

 


"L'espressione "disability not inability" tradotta - in italiano - come "disabilità non è inabilità", sottolinea che una persona con disabilità può comunque avere capacità e talenti, e che la disabilità non definisce la sua intera persona; la disabilità - perciò - risulta essere una caratteristica fisica e/o mentale, mentre l'inabilità si riferisce all'incapacità di svolgere determinate azioni e/o compiti; quindi, "disabilità non è inabilità" - evidenzia in modo chiaro e lampante - che una persona con una disabilità può essere capace di fare molte cose, nonostante la sua condizione - conclude e sottolinea Giorgio Bravi".

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