GIANT LIV POLIMEDICAL: LEONARDO PAEZ E' BRONZO AL MONDIALE MARATHON

Il Campionato Mondiale è l' evento più importante della stagione di mtb. E' l'appuntamento che tutti preparano al meglio perché un podio al mondiale significa dimostrare di essere nell'olimpo della mountainbike. Il team GIANT-Liv Polimedical è arrivato a Auronzo di Cadore al gran completo: i due team managers Loredana Manzoni e Gianfranco Bechis, il fisioterapista Emiliano Carro, il coach Massimo Bechis, il meccanico Francesco Scaccia, il tecnico delle forcelle Roberto Gallo e tutte le varie figure che lavorano dietro le quinte.

 


"Questo team è prima di tutto una grande famiglia." commentano i managers, "ci compensiamo, ci capiamo e sappiamo unirci per lavorare al top."

 

"102km di gara, più di 4000m di ascesa e 9 feedzones sono una grande sfida sia per gli atleti che per lo staff" ci confidano il coach Massimo Bechis e il fisioterapista Emiliano Carro. "Coordinare tutto significa svegliarsi alle 5 il giorno della gara ma allo stesso tempo tutto deve già essere perfetto dal pomeriggio precedente. Un gran lavoro ma a noi stimola essere messi sotto pressione."

 

Riprendono la parola Gianfranco e Loredana: "Ovviamente un Campionato Mondiale è per Nazioni ma noi come team ci siamo presi in carico i nostri due atleti colombiani Paez e Arias oltreché il greco Ilias. Ci piace avere tutto sotto controllo e dare la possibilità ai ragazzi di rendere al meglio."

 

Partenza alle 9 precise ma il primo brivido dopo pochi km ce lo racconta direttamente Leonardo Paez: "Davanti a me sono caduti parecchi atleti e sia io che Periklis che Diego ci siamo finiti in mezzo. Sono ripartito ultimo." Una gara in rimonta, "considerando che davanti andavano fortissimo ho dovuto fare un forcing pazzesco per rientrare sul primo gruppo di 10 atleti. Ci ho impiegato una ventina di km in totale fuorisoglia" spiega Paez, "una volta tornato coi migliori sono iniziati gli scatti spaccagambe, ho tenuto duro e ho cercato di recuperare ogni qualvolta fosse possibile."

 


Nelle retrovie nel frattempo Periklis e Arias rimontavano posizioni su posizioni arrivando a ridosso della top20 prima e poi scalando mano a mano la classifica. Per Periklis però "un finale da dimenticare purtroppo. Ho avuto un mal di pancia pazzesco che mi ha costretto a fermarmi molte volte per il dolore. Sul traguardo il risultato non può soddisfarmi ma questa è la vita dello sport agonistico. I bocconi amari vanno mandati giù e bisogna guardare avanti"; Diego Arias conduce un recupero che lo porta quasi in top20, "avevo una gamba ottima oggi. Stavo davvero bene purtroppo i primi km hanno condizionato pesantemente la mia performance finale".

 

 

Tornando in testa alla gara, Paez rimane con il brasiliano Avancini e l'austriaco Geismeyer. Una lotta a tre per il mondiale 2018. Scatti e controscatti, forcing in salita e discese al limite. Ultimi 3 km. Ultima rampa con pendenza superiore al 30%, "Ero in seconda posizione" racconta Paez, "Avancini davanti a me ha dovuto mettere piede a terra. Ero pronto a scattare perché sapevo che era il momento perfetto per farlo. Purtroppo il brasiliano nello sganciare il piede ha perso trazione e ha messo la bici di traverso e quindi ho dovuto fermarmi anche io. Corriamo in fuoristrada, la perdita di aderenza può succedere e in aggiunta è stato un mondiale tiratissimo, il momento di poca lucidità capita.Non gliene faccio una colpa. Terminata la salita a piedi siamo risaliti in bici ma il brasiliano e l'austriaco sono più forti di me in pianura. Impossibile provare a fare la differenza. Chiudo al terzo posto consapevole di aver fatto una gara pazzesca, purtroppo rimane un po' di amaro in bocca ma ci saranno molte altre occasioni per rifarsi..."

 

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