Il Paganella Bike Park è il bikepark più grande d'Italia e per noi andare in pista è semplicemente acquistare il pass e divertirci per una giornata intera, ma dietro ci sono oltre 150 persone che lavorano, 100 km di trail da manutenere e una gestione complessa che ha però rivoluzionato il turismo della zona e ha messo in luce l'importanza della MTB per le realtà montane.
Abbiamo approfondito come si gestisce un bikepark con Luca D'Angelo, direttore di APT Dolomiti Paganella.
PARTIAMO DALLA BASE: IL COSTO DEL GIORNALIERO
Il giornaliero del Dolomiti Paganella Bike Park per gli adulti costa 53 euro. Cifra che è tra le più alte in Italia (52 euro Val di Fassa, 47 Livigno, 36 La Thuile), che possiamo confrontare con gli oltre 70 euro per uno skipass invernale, ma Dolomiti Paganella non è un Bike Park qualsiasi: è il più grande d'Italia, con una struttura da stagione sciistica estiva.
Chi pedala in Paganella ha la sensazione di muoversi all'interno di una grande ski area estiva. E non è solo un'impressione: In piena stagione il sistema Paganella Bike coinvolge 9 impianti di risalita, tra cui 3 cabinovie e 6 seggiovie, distribuiti tra le zone di Andalo, Fai della Paganella e Molveno.
Il risultato è un bikepark estivo tra i più estesi e articolati d'Italia, con 40 Km trail lavorati e 60 di trail naturali e condivisi, per un totale di oltre 100 km di sentieri mappati, ma ogni anno si aggiunge un trail nuovo, come il Duel quest'anno.
SINCE 2011
Tutto è iniziato nel 2011, con l'apertura alle mtb a Fai della Paganella, ma la vera svolta arriva nel 2015, quando partono i primi investimenti strutturati su impianti, trail e comunicazione. Da allora, Paganella è diventata una delle destinazioni MTB più complete dell'arco alpino.
Il progetto è arrivato a una fase adulta ed ora, come ci ha spiegato Luca D'Angelo direttore dell'APT Dolomiti Paganella, l'obiettivo non è espandere l'area, ma soprattutto ottimizzare e distribuire meglio i flussi di rider. L'idea è quella di migliorare le connessioni esistenti tra le aree, come il collegamento in cantiere tra la zona della Selletta e Meriz, che andrà a unire ancora meglio Andalo con Fai, alleggerendo i sentieri naturali oggi molto stressati.
TRAIL COSTRUITI O NATURALI? LA LEGGE FA LA DIFFERENZA
Un aspetto poco conosciuto dei bikepark è quello che riguarda la legislazione per la costruzione di nuovi trail, per. nulla semplice in Italia. Nello specifico in Trentino la legge divide i trail in due categorie:
- quelli in demanio sciabile, dove si può operare con mezzi meccanici e quindi costruire da 0.
- quelli fuori zona sciabile, dove la manutenzione deve essere manuale e minimale, i trail "natural"
Questa distinzione ha un impatto diretto sulla gestione del bikepark: i trail naturali, non creati ad hoc per sopportare molti passaggi, si rovinano prima, mentre quelli costruiti possono essere disegnati per resistere allo stress e restare sicuri più a lungo.
Il nuovo collegamento tra Andalo e Fai, ad esempio, servirà a decongestionare i trail naturali, allungandone la vita e migliorando la sostenibilità generale del sistema.
"Un trail deve essere dinamico e progressivo, pensato per diversi livelli di rider e capace di offrire un'esperienza sempre diversa" - ci dice Luca.
CHI LAVORA DIETRO LE QUINTE DI PAGANELLA BIKE
Un bikepark così complesso non si gestisce da solo. Dietro c'è un team di circa 150 persone, coordinate da tre società impianti e da Pool strategico nell'Azienda per il Turismo che si occupa di marketing, comunicazione e sviluppo del prodotto.
I numeri. parlano di una realtà complessa e molto strutturata:
- 93 addetti impianti: tra biglietterie, pedane, parcheggi e controllo accessi.
- 13 trailbuilder: si occupano quotidianamente della manutenzione dei sentieri.
- 3 bike patrol: una figura ibrida tra manutenzione e soccorso, sempre presenti sui trail per intervenire rapidamente in caso di bisogno.
TRAIL CHIUSO DI GIORNO? STANNO LAVORANDO PER VOI!
Una delle cose che un utente di bikepark fatica a capire è perchè a volte capita che qualche trail sia chiuso, magari proprio duran te le giornate di punte. La chiusura temporanea di un percorso non è un dispetto, ma una parte fondamentale del lavoro di manutenzione che tiene viva e sicura la rete di sentieri. Interventi che possono rendersi necessari soprattutto quando il flusso di passaggi aumenta, quindi nei periodi clou della stagione. Se c'è un problema sul sentiero il bike. patrol lo comunica alla squadra di manutenzione che interviene il prima possibile per sistemare il tratto.
A differenza dello sci, dove le piste vengono sistemate di notte grazie ai gatti delle nevi, nei bike park e sui trail MTB gli interventi devono essere fatti alla luce del giorno. Questo comporta, inevitabilmente, blocchi parziali o totali di alcuni tracciati.
Lavorare di giorno permette ai trail builder di modellare meglio il terreno, verificare il drenaggio, regolare sponde e ostacoli con precisione millimetrica, osservando anche come la luce e le ombre influenzeranno la guida. La manutenzione è continua: pioggia, vento, passaggi intensi e stagioni che cambiano modificano rapidamente la superficie di guida. Intervenire regolarmente garantisce sicurezza e scorrevolezza, ma regala anche varietà: a ogni visita il trail può presentare piccole novità, curve più fluide o nuovi elementi che lo rendono sempre interessante.
QUANTO COSTA GESTIRE UN BIKEPARK?
Tenere in piedi una struttura del genere ha costi importanti. La sola manutenzione dei trail costa circa 570.000 euro l'anno, una cifra che non include le spese per impianti di risalita, energia elettrica o personale amministrativo.
Realizzare un nuovo trail richiede circa 60 euro al metro lineare, il che significa che un sentiero da 4,5 km arriva a costare quasi 270.000 euro. Numeri importanti, ma ben calcolati.
"I numeri della MTB sono ancoa bassi rispetto allao sci, basti pensare che in una singola giornata di picco della stagione sciistica possiamo arrivare anche a 13.000 primi ingressi giornalieri" - racconta Luca D'Angelo. La stagione bike va da aprile a ottobre con 204 giornate di apertura (contro le 120-140 medie dello sci) e circa 60-65.000 ingressi stagionali, ma con un trend del turismo outdoor estivo sempre più in crescita.
NIENTE GARE, SOLO COMMUNITY
Paganella ha preso una decisone ben precisa, posizionarsi come park "inclusivo", che accoglie ogni biker dal principainte all'esperto, non si fanno gare, ma solo eventi che creano community come l'Opening. La scelta è consapevole: "ci sono già eventi di richiamo internazionale nelle vicine Val di Sole e Val di Fassa. Qui si punta piuttosto a costruire una community di rider, fatta di famiglie, bambini, principianti e appassionati" - continua Luca.
Per questo i trail sono pensati non soloo per i pro-rider, ma soprattutto per i livelli intermprogressivi, con una curva di apprendimento pensata per accompagnare i biker nella crescita.
PUNTARE AI GIOVANISSIMI
Il segmento più giovane è quello su Paganella investe di più, perché il futuro della MTB si costruisce così: educando i piccoli rider al rispetto del territorio e alla convivenza con gli altri utenti della montagna. La Paganella Bike School punta sulla tecnica, ma anche sull'educare a stare sui sentieri dei giovani rider... cosa che servirebbe forse anche per alcuni adulti.
"Non si cambia la mentalità degli adulti. Ma si può cambiare l'approccio dei bambini", racconta D'Angelo. "Il sogno è rendere la mountain bike uno sport più globla, meno visto come uno sport estremo... perchè coem ben sappiamo non lo è poi davvero".
E-BIKE, NOLEGGI E INDOTTO: COM'È CAMBIATA LA MONTAGNA?
Fino a qualche anno fa, la stagione estiva della zona seguiva l'andamento del turismo "villeggiante" quindi picco in agosto, ma presenze ridotto soprattutto a inizio e fine stagione, quando le scuole erano ancora aperte. Oggi l'effetto bike si sente ovunque in Paganella, con un buon numero di rpesenza spalmate tra aprile e ottobre, ma anche con tante attività nate proprio per rispondere alle esigenze del turismo bike:
- 13 punti noleggi attivi.
- 4 scuole MTB.
- Rifugi che aprono prima e chiudono dopo.
MELTINPOT INTERNAZIONALE
Il pubblico di Dolomiti Paganella Bike è composto per il 65% da italiani, il resto da tedeschi, austriaci ed est-europei. L'età media è tra i 35 e i 40 anni, con una netta prevalenza maschile, ma in costante crescita il numero di biker donne, soprattutto in arrivo dalla Germania.
PIÙ BICI PERSONALI E PIÙ EBIKE
Con l'effetto post-Covid, molti biker hanno comprato una bici personale e questo ha portato a un leggero calo sui noleggi, ma l'uso dei bikepass è salito, quindi più rider girano.
Un dato interessante è che la maggior aprte di chi ha acquistato una mtb nelgi ultim anni, ha acquistato una ebike e avendo una sola bici sno in tanti a girare in park con una eMTB, insomma si gira quello che si ha, e si cerca di massimizzare il divertimento.
Un progetto in cantiere (ma ancora bloccato da vincoli burocratici) prevede la realizzazione di un trail uphill flow per e-bike nella zona del Lago di Nembia, a 700 m di quota, sfruttabile anche in bassa stagione. Sarebbe un ulteriore passo verso una Paganella Bike sempre più completa e 4 stagioni.
LA VISIONE OLTRE IL TRAIL
Dal racconto di Luca D'Angelo di Dolomiti Paganella emerge un messaggio chiaro: la mountain bike, se gestita con visione e competenza, può diventare una leva economica e sociale di enorme valore per un territorio. Non si tratta solo di contare passaggi o realizzare nuovi sentieri, ma di costruire una vera cultura della bike, capace di gestire i flussi, formare le nuove generazioni e creare un ecosistema sostenibile e condiviso.
In questo contesto si inserisce MTB Talks, il "TEDx del turismo MTB" che proprio a Paganella riunisce operatori, amministrazioni e realtà del settore per condividere idee, strategie e casi di successo. L'obiettivo? Stimolare altre località a cogliere le opportunità offerte dalla MTB come forza turistica e non solo come attività sportiva.
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Il Dolomiti Paganella Bike Park, con il suo approccio alla manutenzione, alla gestione del territorio e alla creazione di esperienze di riding uniche, ha già tracciato una linea chiara. E dinamica. Proprio come i suoi trail.
Scopri Dolomiti Paganella Bike: dolomitipaganellabike.com