L'anno nero di Emily Batty che in Val di Sole ha toccato il fondo

La 31enne dell'Ontario arriva da un 2018 bellissimo, la migliore stagione della sua carriera, e nei precedenti 11 anni ha avuto una crescita costante. Quest'anno sembra una nave che ha perso la rotta e non riesci più ad arrivare al porto di destinazione. A Nove Mesto avrebbe voluto nascondersi sotto un tavolo per la vergogna.

La Coppa del Mondo XCO è una brutta bestia, ci mette poco ad esaltarti e a portarti in Paradiso ancora meno ad aprirti la porta dell'Inferno. Correre ad alto livello logora gli atleti, non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Sono pochi quelli che riescono a stare la davanti con risultati costanti nel tempo (N1NO ne è un esempio), la maggior parte ha alti e bassi.

 

 

Oggi vi parliamo delle donne èlite. Yana Belomoina sorprese tutti due anni fa vincendo la Coppa del Mondo, ma a fine stagione un incidente in dicembre l'ha fatta scomparire nell'anonimato la scorsa stagione. Quest'anno sta lentamente risalendo la china.

 

Annika Langvad? La più forte top rider dell'ultimo decennio, a 34 anni ha deciso di provare a correre anche su strada con una squadra olandese. Il risultato? Un disastro in mountain bike, visti i risultati. Ha corso solo 3 delle 5 prove di Coppa del Mondo, in Val di Sole ha chiuso al 30° posto e nel ranking è 42ª.

 

 

Nelle sue stesse condizioni c'è Emily Batty, la 31enne dell'Ontario, nonostante in questo periodo si alleni a Livigno, è dall'inizio dell'anno che non riesce a capire come mai non riesce più a trovare il colpo di pedale degli anni passati, quello che in diverse corse ci aveva emozionato.

 

Che qualcosa non andava lo aveva già capito all'inizio di aprile quando chiuse i Panamericani con un deludente sesto posto poi è arrivato il mese della verità, la seconda parte di maggio e sono stati dolori. 28ª a Albstadt, peggio ancora a Nove Mesto (38ª), in quell'occasione scrisse - "Forse sto pagando gli sforzi e la fatica fatta negli anni passati."

 

 

Il mese successivo, mentre si stava preparando per la gara di Vallnord, aveva scritto: "L'ultimo semestre è stato difficile, dopo 11 anni caratterizzati da continui miglioramenti e un 2018 concluso come "my best season". A Nove Mesto avrei voluto nascondermi sotto un tavolo dalla vergogna, negli anni passati una gara andata storta l'avrei conclusa nella top 14, invece ho toccato il fondo, visto che ho concluso la gara in 38ª posizione. Quando sono rientrata nel paddock, sotto il casco e coperta dagli occhiali, avevo le lacrime agli occhi per la delusione".

 

 

Ma poi è andata di male in peggio, leggero miglioramento sui Pirenei (26ª - nel 2018 la concluse sul podio) e a Les Gets (23ª). Poi ha avuto un acuto vincendo il suo quarto titolo nazionale canadese ma nel ritornare in Europa, è ritornata nel tunnel, domenica in Val di Sole, ha ottenuto il suo peggior piazzamento di questa stagione, 39ª a Commezzadura.

 

Emily non ha nemmeno il tempo di recuperare, la sua squadra, il Trek Factory Racing è già a Lenzerheide, dove si correrà domenica. In 7 giorni è difficile vedere repentini miglioramenti, ma il peggio a livello psicologico arriverà a fine mese. In un anno caratterizzato quasi esclusivamente da negatività, in queste condizioni la Batty dovrà affrontare il mondiale che correrà in casa a Mont Sainte Anne.

 

 

E quando hai puntato addosso gli occhi di tutti i tuoi connazionali è dura per tutti, anche per i rider che in quel momento sono al top della forma. Se lo ricorda anche N1NO Schurter, l'anno scorso a Lenzerheide aveva il peso di tutta la Svizzera sulle spalle, un secondo posto sarebbe stato interpretato come una "tragedia" sportiva nazionale.

 

In queste condizioni non ci resta che dire: Forza Emily tieni duro, non mollare. É già successo ad altre atlete, quest'anno è toccato a te.

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