Samuele Porro: “Il Sudafrica è da vivere, non da portare a casa”

A un solo giorno dalla prima prova di Coppa del Mondo XC in Sud Africa e a 10 giorni dalla partenza della Cape Epic abbiamo fatto due chiacchiere con l’alfiere del Team Trek Selle San Marco sul Sud Africa, sulla preparazione, ma anche su ben altro…

In pochi in Italia possono vantare in bacheca maglie tricolori sia XC sia Marathon, tra questi c'è Samuele Porro. Il comasco del Team Trek Selle San Marco ha nel suo palmares oltre ai 2 titoli di Campione Italiano Marathon consecutivi (2014-2015) ha anche il titolo di Campione Italiano XC U23 nel 2010. Soprattutto nel 2016 Samuele é stato il primo italiano, in coppia con Damiano Ferraro, a salire sul podio finale, terzi assoluti, della Cape Epic.

 


Sbarcato da pochissimo sul suolo Sud Africano insieme alla sua Trek Top Fuel SL per prendere parte sia alla prima tappa di World Cup XCO, sia alla più importante gara a tappe del mondo, lo abbiamo contattato per capire cosa passa nella testa di un bikeR alla vigilia di due appuntamenti così importanti, ma anche per rubare qualche segreto su materiali e preparazione.

 

 

Ormai  tu sei un "veterano" della Cape Epic, cosa é cambiato nel tuo approccio dalla prima volta a questa? È cambiata molto nella preparazione con cui mi sto avvicinando alla Cape Epic, conoscendo quello a cui si va in contro è possibile allenarsi nel migliore dei modi.


Parteciperai alla Coppa del Mondo XC come preparazione a una gara a tappe. Come mai questa scelta? Parteciperò senza badare al risultato, giusto per fare un ottimo allenamento ad alta intensità e senza prendere rischi inutili.


Tu hai vinto un italiano XC e due Marathon, quali sono per te le vere differenze tra le due discipline e dove inseriresti, se la inseriresti, una gara a tappe come la Cape Epic? Aimè ho vinto un italiano xc nel 2010, quando la disciplina era decisamente diversa da quella che è ora. Con i percorsi moderni tra xc e xcm la differenza è abissale: ritmo, tecnica, durata, concentrazione... Una gara come la Cape Epic si avvicina sicuramente di più ad una Marathon, ma ad una di quelle "toste", ripetuta giorno dopo giorno.

 


Per la Cape Epic prevedi l'uso di materiali particolari o diversi dal solito (gomme più resistenti, reggisella telescopico)? Sì, useremo delle gomme più resistenti del solito, ma per il resto niente di particolare.

 

Durante le tappe cosa c'è nelle tasche della tua maglia? (cibo, gomma di scorta, bomboletta, dynaplug, ecc...) Tutto, dai gel alle barrette, all'attrezzatura: camera, Co2, dynaplug, fascette, nastro.


Cosa c'é o ci sarà invece nella tua valigia al ritorno dal Sud Africa? Spero qualche bel trofeo da appendere a fianco di quelli del 2016.


Qualche souvenir? No, di quelli non ne vado matto, il Sudafrica è da vivere, non da portare a casa.

 

 

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