Allenamento con il misuratore di potenza e con i BPM, cosa cambia? Risponde il nostro esperto.

Il consiglio del Trainer "Amico", puntata nr. 78. Il Dott. Alessio Cellini e suo fratello Marco, ogni settimana risponderanno alle vostre domande, riguardanti la preparazione atletica nella mountain bike.

"Il consiglio del Trainer Amico", attraverso questa Rubrica il nostro staff dedicato alla preparazione atletica in mountain bike, risponderà ai vostri quesiti. Una domanda alla settimana, tutte le settimane, sempre il lunedì. 

 

Ciao mi chiamo Samantha, volevo sapere se e quanto in percentuale potrebbe migliorare un ciclista che si allena da anni con i battiti cardiaci, qualora utilizzasse il misuratore di potenza. In caso di miglioramento, quest'ultimo potrebbe considerarsi del tutto irraggiungibile con il classico allenamento dei "bpm" oppure, una volta ottenuto e capito il miglioramento con il misuratore di potenza, in qualche modo si puo trasferire lo stesso concetto all'allenamento coi bpm e quindi migliorare anche seguendo i battiti? 

 

Ciao Samantha


Domanda intelligente e quanto mai attuale, infatti le diverse possibilità che oggi offre il mercato e la grande evoluzione tecnica del mondo ciclistico amatoriale stanno facendo diffondere tantissimo i power-meter e l'interesse a loro riguardo.


Non è possibile quantificare l'incremento delle prestazioni sportive grazie all'introduzione dell'allenamento con il power-meter, ci sono troppe variabili in gioco prime tra cui il livello di partenza dell'atleta e la sua genetica (che non si cambia), per questo dare un numero in % equivale a dare un numero a caso (anche se da qualche parte mi sembra di averlo letto...).


Una cosa è certa, a parità di condizioni, avere uno strumento che permettere di mettere in pratica in maniera molto precisa un allenamento "dalla carta alla strada" (esempio power-meter) e permette poi una ottima analisi a tavolino ha molto più possibilità di successo rispetto allo stesso allenamento eseguito con parametri meno stabili (esempio frequenza cardiaca) ed influenzati da diversi fattori (del soggetto e dell'ambiente), dove quindi anche la casualità gioca un ruolo pro/contro rispetto al risultato finale.


Infine ogni allenamento valido, sostenuto quindi prima da concetti di fisiologia dello sport e poi dalla pratica da campo (e non il contrario..) può essere eseguito o trasferito da potenza a frequenza cardiaca e viceversa, il problema è solo che passando da una misura diretta del carico ed una indiretta (reazione dell'organismo al carico stesso) si perde un pò di precisione ma non è detto che con un po' di esperienza non possa venire comunque un buon lavoro.

 

Alla prossima. 

 

Hai anche tu una domanda per il trainer sulla preparazione in mountain bike (mtb)?

Se hai una domanda, anche se ti può sembrare banale, scrivici a info@pianetamountainbike.it

 

 

Chi è il Dott. Alessio Cellini che risponde alle vostre domande

 

Alessio Cellini - Trainer- Dott. Alessio Cellini

- Direttore del Centro CTM, Responsabile Area Tecnica

- Dottore in Scienze Motorie

- Dottore Magistrale in "Scienze e Tecniche dell'attività sportiva"

- Direttore Sportivo 3° livello "Categorie Internazionali", Federazione Ciclistica Italiana

- Preparatore Fisico, Federazione Ciclistica Italiana


- Maestro MTB, Federazione Ciclistica Italiana


- Sport Performance Specialist (qualifica Europea EQF 3-4-5)

 

- Slimming Specialist

 

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