OMAR DI FELICE TENTA LA TRAVERSATA DELL’ANTARTIDE SU UNA SPECIALE WILIER

L’ultracyclist riparte, Omar Di Felice lascerà Punta Arenas non appena ci saranno condizioni favorevoli e punterà prima il Polo Sud per poi tentare il completamento di 1.500 km a -30° in sella a una speciale Wilier Antartica Unlimited. Lo abbiamo sentito per conoscere di più sulla bici a ruote chiodate e allestita Shimano.

Omar Di Felice è partito per un'altra incredibile avventura degna unicamente del suo nome, Antartica Unlimited, dopo il tentativo dello scorso anno l'ultracyclist ritorna ad affrontare l'Antartide in bici, una traversata quasi interamente sui ghiacci, elemento presente per il 99% e a un'altitudine media di 1600 metri sul livello del mare con temperature che andranno dai -20 ai -40 gradi.

 

 

L'unica compagna di viaggio sarà la sua Wilier Antartica Unlimited, con un telaio in acciaio al quale è fissata una slitta totalmente personalizzata per il trasporto delle scorte e dell'attrezzatura fondamentale per Omar Di Felice.

 

 

Lo abbiamo sentito proprio nei giorni scorsi mentre era in attesa delle condizioni meteo favorevoli alla Base Generale Bernardo O'Higgins, stazione di ricerca cilena in Antartide, per sapere di più su una bici e attrezzatura pensata unicamente per far fronte alle necessità che solo in Antartide si possono creare, non mancano le Haribo e qualche extra.

 

 

LA TRAVERSATA

Omar Di Felice attraverserà l'Antartide per 1.500 chilometri partendo dal Hercules Inlet e puntando inizialmente verso il Polo Sud, per poi proseguire verso l'Oceano Indiano. Sarà la neve e le condizioni atmosferiche più straordinarie a dettare i ritmi di una spedizione nel segno dell'esplorazione in sella ma anche una missione che vuole sensibilizzare l'opinione pubblica sulle tematiche relative al clima e lo scioglimento dei ghiacci.

 

 

WILIER ANTARTICA UNLIMITED

La compagna di viaggio di Omar sarà una fat bike realizzata da Wilier con telaio in acciaio e le Warning Stripes che decorano i tubi, una finitura proprio volta a simboleggiare il frutto del riscaldamento globale. 

 

 

A Omar abbiamo chiesto il perché della scelta di questo telaio: «Il telaio è un pezzo unico custom in acciaio che abbiamo realizzato insieme a Wilier, in primis perché avevamo bisogno di un telaio che fosse su misura e di veloce realizzazione in casa dove poter controllare tutte le fasi della lavorazione, cambiare misure e dettagli facendo varie prove.

 

 

Secondo punto fondamentale è il materiale che ci poteva dare garanzie maggiori considerando che le resine che tengono unite le fibre di carbonio a quelle temperature potrebbero cristallizzare rendendo il telaio più fragile. Oltretutto abbiamo dovuto rinforzare la zona della sella e del tubo verticale perché vi sarà collegata una slitta con un peso variabile tra gli 80 e i 90 chili, avevamo quindi bisogno di una struttura che ci desse robustezza e solidità in questo senso».

 


Per un'avventura di questo genere il montaggio si completa con un impianto frenante Shimano Deore, a riprova del fatto che è necessaria la solidità e l'affidabilità dei componenti. Un impianto frenante idraulico a disco.

 

COMPONENTI, PAROLA D'ORDINE ROBUSTEZZA

Sull'allestimento della Wilier Antartica Unlimited, Omar ha compiuto scelte mirate per ottenere più durata e facilità di riparazione, scelte che all'occhio dell'osservatore comune potrebbero quasi sembrare demodé, ma che determinano invece il funzionamento più preciso in un contesto così unico. 

 

 

«Ho scelto di utilizzare - ci svela Omar Di Felice - un gruppo trasmissione Shimano Deore a 11 velocità. Questo perché ci dà la possibilità di aver e componenti di una durata maggiore, anche la catena e il pacco pignoni hanno spessori maggiori. Considerando che poi all'atto pratico io utilizzerò fondamentalmente gli ultimi tre rapporti, quelli più leggeri. Non è importante avere una scala troppo varia, l'importante è avere il massimo dell'agilità. Utilizzerò dal 51 in giù».

 


Solitamente le fat bike si basano su un telaio allestito con ruote da 26", ma anche sotto questo punto di vista Omar e Wilier hanno ricercato la soluzione migliore per ottenere più scorrevolezza: «Abbiamo optato per un diametro da 27,5" per avere più scorrevolezza e il massimo della larghezza per galleggiare sulla neve con una sezione da 4,5" di larghezza con una cinquantina di chiodi all'anteriore e un'altra cinquantina al posteriore per aumentare il grip nelle zone maggiormente ghiacciate».

 

 

IL CARICO

La traversata avrà una durata variabile e per Di Felice sarà fondamentale avere con sé tutto il necessario per ogni momento della giornata e della notte, il tutto è disposto all'interno di borse attaccate al telaio e nella slitta che trasporterà con sé.

 

 

«Utilizzo una borsa frame - continua Di Felice - di Miss Grape custom per il triangolo anteriore di questa Wilier, davanti è allestito un supporto denominato "Il Coso" dove poter agganciare una borsa che conterrà la tenda, poi ai lati ho altre borse da forcella, mentre sottosella avrò un'altra saddle bag di Miss Grape.

 

 

Non è il setup principale perché il grosso dello storage sarà tutto concentrato nella slitta, questa mi consentirà di caricare i quasi 90 kg di materiale tra cibo liofilizzato, i ricambi, accessori, attrezzi, sacco a pelo, i ricambi per la tenda, paleria di ricambio, i materassini per isolare, i fornellini e il carburante per far funzionare i fornelli per fondere la neve e utilizzarla per cucinare e per l'igiene personale».

 

 

ABBIGLIAMENTO MADE IN ITALY

Per riuscire ad avanzare con temperature di decine di gradi sotto lo zero non è solamente indispensabile una bici che richieda poche preoccupazioni, ma anche e soprattutto un'attrezzatura che permetta al fisico di performare, puntando sul massimo isolamento e mantenimento del calore corporeo, una tuta specifica che è stata sviluppata in Italia proprio negli stabilimenti di UYN.

 

 

«Abbiamo realizzato con UYN una tuta d'alta quota, un po' come quelle che utilizzano gli alpinisti, ma abbiamo ricercato più vestibilità, quindi proteggermi dal freddo ma anche darmi la possibilità di pedalare. Tra i vari strati sotto avrò abbigliamento da sci della UYN alternato ad abbigliamento da ciclismo».

 

 

Per le calzature ha scelto di utilizzare uno scarponcino Shimano XM900 che ha una suola flessibile e un rivestimento in Gore Tex per ottenere la massima impermeabilità e mantenendo i piedi al caldo e asciutti.

 

 

Di Felice utilizza questi scarponcini che hanno una suola in Vibram, con pedali EH500 vale a dire il pedale che da un lato presenta un attacco SPD mentre dall'altro può essere utilizzato senza sgancio rapido ma con l'ausilio invece di 8 pin d'acciaio.

 

 

PESO CENTELLINATO MA CI STA ANCHE LO SVAGO

Muoversi sulla neve richiede un grande sforzo, una grande concentrazione e bilanciamento per cui l'ultracyclist ha pensato di portare con sé lo stretto indispensabile per non sovraccaricare la slitta e le borse.

 

Abbiamo però chiesto a Omar se c'è e quale sia l'oggetto impensabile all'interno delle borse che lo accompagneranno, qualcosa che nessun biker porta con sé durante le proprie escursioni: «Considerate che devo stare attento a portare solo il necessario centellinando tutto, ma l'oggetto che porto sempre con me e porterò anche in questa Antartica Unlimited è un Kindle, un lettore di e-book, l'unica cosa che mi porto extra, cioè che non c'entra con quello che sto andando a fare e che mi distrae dall'avventura quando sarò in tenda».

 

Fotografie ©Mirror Media

 

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