La FCI allunga il blocco dell'attività e fa 3 proposte per riattivare il settore

Oggi pomeriggio, mercoledì 1 aprile, il Consiglio federale della Federazione Ciclistica Italiana informa che l'attività agonistica non potrà ripartire prima del 1° giugno. "Valuteremo la situazione sanitaria ogni 15 giorni - ha ricordato il Presidente Renato di Rocco - per essere pronti lì dove si dovessero presentare le condizioni per ricominciare." É stato anche ipotizzato di allungare la stagione agonistica fino al mese di novembre.

 


Secondo la FCI il blocco dell'attività provocherà l'annullamento di circa 1.600 gare, con un possibile mancato introito di tasse federali di circa il 50% rispetto a quanto preventivato, oltre alla forte sofferenza da parte di tutte le società sportive per l'indotto legato alla organizzazione degli eventi.

 

Sempre per quanto riguarda l'aspetto economico la FCI, attraverso il CONI ha comunicato al Ministero dello Sport, tre proposte utili per riattivare il motore economico del settore:

 

- L'attribuzione di un credito d'imposta del 20% (al pari di quello riconosciuto per gli affitti commerciali) da riconoscere agli sponsor, oltre all'attuale detrazione fiscale del costo sul restante 80% della sponsorizzazione. Il provvedimento, da estendere a tutto il mondo sportivo, deve trovare applicazione in ambito giovanile, dilettantistico e professionistico a condizione che venga confermato (o incrementato) il 100% dei contributi di sponsorizzazione già stanziati per l'anno 2020.

 

- Consentire l'accesso alla cassa integrazione da parte degli atleti professionisti con contratti di importo lordo inferiore a 50 mila euro.

 

- Creazione di un fondo "Salva ciclismo" attraverso la destinazione del 1% delle scommesse sportive o almeno dell'ammontare delle giocate dirette sul ciclismo.

 

Altre News