Il campionato mondiale marathon di mountain bike si è corso oggi, sabato 6 settembre, in Svizzera nel Canton Vallese (Valois) sfruttando il percorso storico del Grand Raid.
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Una gara con un percorso massacrante, lungo 125 chilometri, con 5.025 metri di dislivello e partenza ed arrivo da due diverse località. Partenza all'alba alle 6.40 da Verbier ed arrivo, si ipotizzavamo dopo 6 ore a Grimentz. Non ci siamo sbagliati, si è laureato campione del mondo marathon lo statunitense Keegan Swenson con il tempo finale di 6 ore 1 minuti e 44 secondi.
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Medaglia d'argento per il comasco Samuele Porro, l'azzurro è stato autore di una rimonta pazzesca, per i non addetti ai lavori inimmaginabile a metà gara. Su queste distanze tutto può succedere, conta tantissimo l'esperienza e la tenuta dopo 4-5-6 ore di gara. Terzo a 3 minuti e 42 secondi il condor Leonardo Paez.
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Un mondiale che perde credibilità
All'estero, a differenza dell'Italia, la maggior parte delle nazioni non ha un CT di specialità e da sempre quando ci sono mondiali ed europei i corridori sono seguiti dalle proprie squadre. Quest'anno c'erano due novità: avevano diritto di partecipare alla rassegna iridata i primi 80 del ranking UCI e i primi 20 di ogni singola tappa delle Hero UCI MTB World Cup. Il risultato poco edificante a livello visivo, e naturalmente con il massimo rispetto dei corridori che non hanno colpa, è stato vedere in una rassegna mondiale rider che sono partiti indossando il giubbino leggero della loro squadra perchè partendo all'alba e pedalado in quota avevano freddo.
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Altro dettaglio, Porro ha rischiato di perdere la medaglia perché nella discesa finale ha incrociato una ragazza che correva su uno dei diversi percorsi previsti dalla CristAlp. Inconcepibile in un mondiale.
Il primo gruppo di testa a Nendaz
A Nendaz, dopo 35 chilometri, davanti c'era un gruppone con una quindicina di rider. L'unico azzurro presente era Lorenzo Samparisi, insieme ai due colombiani Leo Paez e Diego Arias e allo svizzero Casey South, tutti corridori che militano in Italia.
L'uomo più temuto era il tedesco Andreas Seewald, ma a far salire la tensione tra gli specialisti del gravel c'era anche la presenza di alcuni cross countristi di livello mondiale come il ceco Ondrej Cink, lo spagnolo David Valero e lo svizzero Dario Lillo. Nella fuga figurava anche l'americano Keegan Swenson, fresco vincitore della Leadville 100, la marathon più lunga e dura del Nord America. In questa fase iniziale della gara il secondo azzurro, Samuele Porro, transitava 26° a 43 secondi.
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La svolta a Hérémence
Dopo le prime scalate a Veysonnaz e Les Collons, il mondiale è passato a Hérémence (km 58) con una svolta importante: davanti erano rimasti soltanto in cinque. Oltre a Paez e Swenson, c'erano tre padroni di casa: South, Balmer e Lillo. Dietro inseguivano gli italiani: Samparisi 12° a 53 secondi e Porro, che stava recuperando, in 15ª posizione a un minuto.
L'attacco a Mandelon
La corsa era ancora apertissima. A Mandelon (km 73), dopo una lunga salita, la fuga a cinque è stata ripresa dall'olandese Smeenge e da Valero. Il cronometro segnava 3 ore e 20 di gara. Samparisi riusciva a tenersi in top ten, mentre Porro pedalava appena dietro a Seewald con un ritardo di 40 secondi. Al termine della lunga discesa verso Evolène, però, le speranze azzurre sembravano evaporare: davanti erano in sei, mentre Porro, che aveva continuato a recuperare, transitava 12° ma a 1'45''. Samparisi era due posizioni più indietro.
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La resa dei conti sul Pas de Lona
Sembrava tutto finito. Restava ancora una breve salita prima dell'inizio del tratto più duro, quello che tutti consideravano decisivo: l'interminabile ascesa al Pas de Lona (2.787 m), con il famigerato settore finale da affrontare a piedi, bici in spalla. Ai piedi del "mostro" però Samuele Porro tornava in gioco, e alla grande. Gara incertissima: davanti erano in otto, e il comasco inseguiva con un gap di soli 10 secondi. Samparisi resisteva, passando 14°.
Porro all'attacco, Swenson resiste
Sul Pas de Lona il gruppo di testa si è frantumato. Per molti si è accesa la spia rossa, altri hanno scoperto di avere ancora watt da spendere. Tra questi c'era proprio Porro: poco prima del tratto da fare a piedi era già balzato in seconda posizione, a soli 30 secondi dal fuggitivo Swenson. Dietro, Paez teneva la terza piazza a poco meno di un minuto. In cima alla salita, l'americano è scollinato per primo, allungando su Porro, staccato di un minuto. Paez manteneva la posizione, ma perdeva ulteriore terreno.
La discesa verso Grimentz e il verdetto finale
La discesa verso il lago della diga e l'ultimo strappo fino a Moiry non hanno cambiato le dinamiche. Restava solo la lunga picchiata verso Grimentz, temutissima da tutti per il rischio forature. Porro si è lanciato in una discesa croccante, riuscendo a rosicchiare 35 secondi allo statunitense. Non è bastato: i 125 chilometri erano finiti. Keegan Swenson ha fatto check-in sul gradino più alto del podio e, con pieno merito, si è messo al collo l'oro. Samuele Porro è arrivato a soli 25 secondi, conquistando un argento da applausi. Terzo, a 3'42'' Leo Paez, il condor colombiano a 43 anni ha volato in alto ancora una volta.
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A livello tecnico è interessante notare che il primo e il terzo hanno corso con una front, la Santa Cruz Highball e il prototipo Lee Cougan, Porro invece ha corso con la stessa bici che usa tutto l'anno, la Orbea Oiz.
Porro racconta il rischio che ha corso nella discesa finale
Il commento di Samuele Porro «La gara l'ho studiata a tavolino con il mio coach. Sapevamo che la gestione avrebbe potuto fare la differenza. Ho sempre fatto la gara seguendo i miei valori e senza strafare. Cercando di star vicino al gruppo di testa ma senza seguire quelli che scattavano. La tattica ha pagato perché a Evolene ho visto che davanti molti erano stanchi. Sulla salita finale ho iniziato a curare le posizioni per il podio, quando Swenson ha attaccato non ho reagito. Ero con Paez, Valero e l'olandese. Poi però mi sono giocato le mie carte e li ho staccati, in cima quando mi hanno detto avevo 1 minuto dall'oro non nego che ho pensato che avrei provato a far qualcosa per riprenderlo. Ma poi in discesa ho capito che oggi andava bene il secondo posto. Al GranRaid ci sono vari percorsi, davanti avevo una ragazza, lei quando ha sentito che arrivava la moto che mi faceva da apripista si è spaventata ed è caduta. Lo spavento l'ho preso anche io, gli sono passato sopra con la bici, pensavo di aver bucato invece mi è andata bene. A quel punto mi sono detto, Samuele oggi il secondo posto va benissimo.»
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Gli altri azzurri
Rimonta di Fabian Rabensteiner che è risalito fino alla 14ª posizione, 15° Lorenzo Samparisi che per buona parte del mondiale ha pedalato come migliore degli azzurri. 20° Dario Cherchi, 24° Gioele De Cosmo, 25° Stefano Goria.
Ordine d'arrivo maschile ufficioso
1. SWENSON Keegan | USA | 6:01:44,3 | --
2. PORRO Samuele | ITA | 6:02:10,0 | +0:25
3. PAEZ LEON Hector Leonardo | COL | 6:05:27,2 | +3:42
4. VALERO SERRANO David | ESP | 6:06:08,3 | +4:24
5. PERNSTEINER Hermann | AUT | 6:06:53,7 | +5:09
6. FANGER Martin | SUI | 6:08:27,0 | +6:42
7. SMEENGE Tim | NED | 6:08:27,8 | +6:43
8. CINK Ondrej | CZE | 6:08:28,3 | +6:44
9. ALLEMAN Wout | BEL | 6:09:42,9 | +7:58
10. SOUTH Casey | SUI | 6:10:02,0 | +8:17
13. ARIAS CUERVO Diego Alfonso | COL | 6:13:03,4 | +11:19
14. RABENSTEINER Fabian | ITA | 6:13:35,4 | +11:51
15. SAMPARISI Lorenzo | ITA | 6:13:36,9 | +11:52
20. CHERCHI Dario | ITA | 6:16:06,0 | +14:21
24. DE COSMO Gioele | ITA | 6:20:55,5 | +19:11
25. GORIA Stefano | ITA | 6:21:07,5 | +19:23
31. SAMPARISI Nicolas | ITA | 6:29:31,2 | +27:46
32. SARAVALLE Alessandro | ITA | 6:30:19,6 | +28:35
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KATE COURTNEY INSUPERABILE
Il mondiale marathon femminile sulla finish line ha visto sventolare per la seconda volta la bandiera a stelle e strisce, i due vincitori della Leadville 100, sono i campioni del mondo 2026. Tra le ragazze ha vinto la californiana Kate Courtney che da Evolene in poi ha allungato sulle due che la inseguivano da vicino, la sorprendente svizzera Anna Weinbeer e la campionessa in carica, l'austriaca Mona Mitterwallner.
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Sono loro tre che sono salite sul podio. Gran gara della nostra Claudia Peretti che nella prima parte del mondiale era vicina alla testa della corsa, ha iniziato la salita finale in quarta posizione ma proprio sulla parte finale dell'ascesa la spagnola Natalia Fischer l'ha passata. Ha chiuso quinta con un gap di 9' 57'' dalla Cortney.
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Il commento di Claudia Peretti
«Ho fatto subito forte la prima salita riuscendo a scollinare in 4 posizione. Ho pedalato per qualche km con la polacca Gorycka poi sono riuscita a staccarla e prendere il gruppetto di testa composto da Mona, Kate e la Anna. Con loro ho fatto un po' di km ma prima di Heremence mi sono staccata e da lì è iniziata una gara solitaria. - racconta Claudia Peretti - All'inizio del Pass de Lona e del tratto a piedi vedevo Mona davanti ma non ne avevo per chiudere il buco e in piú sono stata raggiunta da Natalia. Sono comunque soddisfatta della mia gara. Questo quinto posto è il miglior risultato mai ottenuto a un mondiale e mi dà molto morale per preparare quello del prossimo anno che è in Italia.»
Centra la top 10 Mara Fumagalli, 13ª Debora Piana, 18ª Sandra Mairhofer che ha preceduto Costanza Fasolis, in Svizzera non con la nazionale ma grazie al nuovo regolamento che le ha concesso il diritto di partecipare. È tredicesima nel ranking mondiale.
Ordine d'arrivo femminile ufficioso
1. COURTNEY Kate | USA | 7:10:11,1 | --
2. WEINBEER Anna | SUI | 7:13:55,9 | +3:44
3. MITTERWALLNER Mona | AUT | 7:15:10,2 | +4:59
4. FISCHER EGUSQUIZA Natalia | ESP | 7:18:49,1 | +8:38
5. PERETTI Claudia | ITA | 7:20:08,2 | +9:57
6. GORYCKA-KURMANN Paula | POL | 7:29:12,4 | +19:01
7. SKARDA Alexis | USA | 7:33:07,1 | +22:56
8. LOOSER Vera | NAM | 7:37:10,7 | +26:59
9. SHEPPARD Samara | NZL | 7:37:14,4 | +27:03
10. FUMAGALLI Mara | ITA | 7:38:27,7 | +28:16
11. BOHLIN Amanda | SWE | 7:41:15,3 | +31:04
12. OTTO Hannah | USA | 7:44:17,3 | +34:06
13. PIANA Debora | ITA | 7:46:03,7 | +35:52
14. MOSCHETTI Margot | FRA | 7:49:22,3 | +39:11
15. BOLTON Chelsea | USA | 7:52:14,9 | +42:03
16. VAN DOORN Rosa | NED | 7:53:37,3 | +43:26
17. WÜST Janina | SUI | 7:56:14,3 | +46:03
18. MAIRHOFER Sandra | ITA | 7:56:21,2 | +46:10
19. FASOLIS Costanza | ITA | 8:03:26,0 | +53:14
20. CALDERON MARTINEZ Monica Yuliana | COL | 8:03:49,7 | +53:38
Cosa ha detto il CT
Il CT Mirko Celestino a fine gara: «Samuele è riuscito a gestire tutto il percorso con esperienza. Al quinto rifornimento aveva due minuti di svantaggio e poco dopo era riuscito a riportarsi sui primi. Quando mi è stato comunicato quello che aveva fatto mi sono reso conto che oggi avrebbe raggiunto un grande risultato e così è stato. Complimenti a lui, agli altri azzurri che hanno corso bene, a cominciare da Claudia Peretti, giunta quinta tra le donne a fino all'ultimo anche lei in gara per il podio, e a tutto lo staff.»