La The Traka 200 è molto più di una gara gravel: è il Coachella del mondo Gravel è uno di quegli eventi che vengono appuntati come spillette sulla maglia di ogni rider, ma non è certo una passeggiata tra i campi, anzi è una sfida vera e propria, che mette alla prova resistenza, tecnica e capacità di gestione dello sforzo.
Volevamo sapere quanto impegno richiedesse per un amatore medio una gara di questo tipo ed abbiamo quindi colto l'occasione quando un nostro amico ci ha detto che avrebbe partecipato a The Traka 200, non ce lo siamo fatti ripetere due volte e gli abbiamo consegnato i nostri pedali SRAM X-Power, quelli con misuratore di potenza, quelli che utilizziamo su quasi tutte le bici test, per avere un dato il più consistente possibile a quelli che registriamo nelle uscite di ogni giorno, su quanto sia dura una gara gravel di queto tipo.
I PEDALI CON MISURATORE DI POTENZA SRM X-POWER
Per chi come noi ha la fortuna di cambiare spessissimo bicicletta usare un misuratore di potenza non è facile, perchè quelli "tradizionali" sullo spider comportano sempre il dover cambiare guarnitura e soprattutto non sempre i telai hanno gli stessi standard, così per questo 2024 abbiamo chiesto a SRM di fornirci una coppia di X-Power da MTB da utilizzare in tutti i test MTB e Gravel 2024 in modo da avere un ulteriore dato in più di comparazione tra i vari modelli.
SCOPRI TUTTI I DETTAGLI DEI PEDALI X-POWER
Cosa serve davvero per affrontare 200 chilometri di sterrati e quasi 2.300 metri di dislivello? Ecco cosa ci raccontano i numeri.
I NUMERI THE TRAKA: UNO SGUARDO COMPLESSIVO
La giornata in sella a The TRaka 200 per la nostra "cavia" è durata 7 ore, 11 minuti e 13 secondi, un impegno che richiede una preparazione solida e tanta costanza.
L'impegno fisico è stato evidente: tenere una velocità media di quasi 27 km/h su un terreno misto è sintomo di una gestione attenta dello sforzo. La potenza media di 200 watt è indicativa di un amatore ben allenato, mentre il picco di 734 watt racconta gli sforzi esplosivi tipici dei rilanci o delle salite più tecniche.
Distanza: 193,11 km
Dislivello totale: 2.299 m
Velocità media: 26,9 km/h
Velocità massima: 68,2 km/h
Potenza media: 200 W
Potenza massima: 734 W
Energia spesa: 5.033 kJ (equivalenti a 5.042 calorie)
Frequenza cardiaca media: 160 bpm
Frequenza cardiaca massima: 185 bpm
Cadenza media: 81 rpm
FREQUENZA CARDIACA: CUORE IN PIENA BATTAGLIA
La distribuzione delle zone di frequenza cardiaca offre uno sguardo interessante sull'impegno aerobico e anaerobico durante la gara. Il ciclista ha trascorso solo 6 secondi in Z1 (Endurance, <112 bpm), segno che ha rapidamente raggiunto un ritmo di gara e che non cè praticamente mai stato un solo momento davvero "calmo" per tutte le 7 ore di gara.
In Z2 (Moderata, 112-148 bpm) ha passato 1 ora e 4 minuti (14,9%), sfruttando questa zona per i tratti più scorrevoli e meno impegnativi del percorso. La parte più consistente dello sforzo si è concentrata in Z3 (Tempo, 148-166 bpm), con quasi 4 ore (55,1%) trascorse a un'intensità sostenuta ma gestibile, ideale per una competizione di lunga distanza. Significative anche le 2 ore e 8 minuti (29,9%) passate in Z4 (Soglia, 166-184 bpm), che dimostrano la capacità di mantenere uno sforzo vicino alla soglia anaerobica, cruciale per le fasi più impegnative della gara. Infine, solo 13 secondi (0,1%) sono stati spesi in Z5 (Anaerobica, >184 bpm), a conferma che la competizione è più una prova di resistenza vera e prorpia senza picchi di potenza elevatissimi o sprint esplosivi.
POTENZA: IL MOTORE IN AZIONE
L'analisi delle zone di potenza rivela una gestione equilibrata e strategica dello sforzo durante la gara. Quasi un terzo del tempo, 2 ore e 24 minuti (33%), è stato speso in Z1 (Recupero attivo, 0-161 W), probabilmente nei tratti più scorrevoli o per recuperare da sforzi intensi. In Z2 (Endurance, 162-219 W), con 1 ora e 32 minuti (21%), il ciclista ha trovato un ritmo fluido e conservativo, ideale per mantenere la velocità senza esaurire le energie. I tratti più sostenibili ma impegnativi in Z3 (Tempo, 220-263 W) hanno occupato 1 ora e 5 minuti (15%), contribuendo in modo significativo alla progressione.
Il cuore della prestazione si evidenzia nei 58 minuti (14%) trascorsi in Z4 (Soglia, 264-307 W), dove si lavora al limite del sostenibile, richiedendo massima concentrazione e preparazione. Mezz'ora abbondante in Z5 (VO2 Max, 308-351 W), con 35 minuti (8%), testimonia la capacità di affrontare salite dure o rilanci intensi. In Z6 (Anaerobica, 352-439 W), con 24 minuti (6%), si entra nei momenti più esplosivi, utili per attacchi o risposte agli avversari. Infine, i 9 minuti (2%) in Z7 (Neuromuscolare, >440 W) rappresentano il picco dello sforzo, con scatti intensi e brevi che mettono alla prova forza e reattività.
CHE COSA IMPARIAMO DA QUESTI DATI?
- Resistenza al centro: l'allenamento aerobico è fondamentale per affrontare una gara così lunga. Più di 70% del tempo è stato trascorso in zone che richiedono un grande motore aerobico.
- Gestione dello sforzo: il passaggio tra le zone di potenza dimostra una buona strategia, alternando fasi di recupero e rilanci.
- Preparazione specifica: affrontare la soglia anaerobica per periodi così lunghi è possibile solo con un allenamento mirato.
IL PROFILO DEL CICLISTA IDEALE PER AFFRONTARE UNA GARA COME THE TRAKA
The Traka, con i suoi 200 km di sterrato e un dislivello significativo, richiede un ciclista dotato di grande resistenza aerobica, capacità di gestione dello sforzo e preparazione strategica. Analizzando i dati di frequenza cardiaca e potenza di un partecipante medio, emerge un profilo ben definito del ciclista adatto a competizioni gravel di questo livello.
La distribuzione delle zone di frequenza cardiaca indica che il ciclista deve avere una solida base aerobica. Oltre la metà della gara è stata trascorsa in Z3 (Tempo, 148-166 bpm), un'intensità sostenuta ma gestibile, essenziale per coprire lunghe distanze senza accumulare troppa fatica. Inoltre, le 2 ore in Z4 (Soglia, 166-184 bpm) dimostrano che chi partecipa deve essere in grado di lavorare vicino alla propria soglia anaerobica, soprattutto nei momenti più impegnativi come salite o rilanci su terreni tecnici.
Dal punto di vista della potenza, il ciclista ha trascorso il 33% del tempo in Z1 (Recupero attivo, 0-161 W), segno che una buona strategia prevede fasi di recupero per bilanciare gli sforzi intensi. La presenza significativa in Z2 (Endurance, 162-219 W) e Z3 (Tempo, 220-263 W) sottolinea l'importanza di un ritmo costante e conservativo per preservare energie e affrontare senza problemi gli ultimi chilometri.
Le quasi 2 ore tra Z4 (Soglia) e Z5 (VO2 Max, 308-351 W) rivelano che il ciclista deve essere capace di tollerare sforzi prolungati e intensi, necessari per affrontare salite o mantenere un ritmo competitivo. Sebbene gli sprint (Z6 e Z7) siano ridotti al minimo, la capacità di generare picchi di potenza elevati in momenti cruciali è comunque un elemento utile per rispondere agli attacchi o superare tratti difficili.
Il ciclista ideale è quindi un atleta completo, un amante della resistenza capace di alternare momenti di recupero attivo e intensità sostenute. La capacità di mantenere la concentrazione per oltre 7 ore è altrettanto cruciale, poiché il percorso richiede non solo forza fisica ma anche abilità tecniche per gestire i terreni sterrati e le condizioni variabili.
In sintesi, The Traka è una sfida per ciclisti con un'ottima base aerobica, forza mentale e abilità tattiche. Non serve essere professionisti, ma una preparazione adeguata, con lunghi allenamenti a intensità variabile, è la chiave per vivere al meglio questa avventura gravel.