HERO ABU DHABI DAL SAPORE AMARO PER GLI ITALIANI, DOLCE PER MARTINA BERTA

Le due gare sono state vinte da rider arrivati dall'Oceania, l'australiana Henderson e il neozelandese Oliver. Arrivano dall'estate australe, probabilmente hanno fatto meno riposo degli altri e hanno corso già, quindi ritmo gara nelle gambe. Martina Berta sale sul terzo gradino del podio. Quinto Simone Avondetto. Si è corso sotto un cielo coperto e nella mattinata è piovuto

Quando ci immaginiamo gli Emirati Arabi Uniti nella nostra mente appaiono giganteschi grattaceli, supercar e un caldo torrido. È così per quasi tutto l'anno ma anche nella penisola arabica ci sono le stagioni e c'è anche un inverno meteorologico che va da novembre a marzo. Il periodo ideale per visitare il paese, non a caso per la prima edizione della Hero Abu Dhabi Hudayriyat Island, un evento cross country di classe C1, si è scelto il secondo fine settimana di febbraio.

 

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Dopo le due prove Short Track corse venerdì e vinte dallo svizzero Thomas Litscher e dall'australiana Rebecca Henderson, oggi, domenica 11 novembre, erano in programma le due gare più attese, quello del cross country e con un montepremi principesco 20.000 euro al vincitore, 1.500 al decimo. Si doveva correre nel pomeriggio ma in seguito all'allerta meteo gli organizzatori della Hero, hanno anticipato le gara al mattino. Era prevista pioggia e la pioggia è arrivata. Quindi non si è corso con il classico sole che spacca le pietre ma con cielo grigio e coperto. La temperatura? Circa 18°. 

 

IL PERCORSO

Ad attendere i rider a Abu Dhabi c'era un percorso che, non a sorpresa, rispecchia un po' quello della Hero Dolomites, tecnicamente molto semplice, ma adatto a tutti e che può ingolosire anche chi non ha skills tecniche elevatissime. Arrivando dai tracciati di Coppa del Mondo iper-tecnici, qui sembrava di essere su una lunga PumpTrack.

 

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Non gridiamo allo scandalo però, perché prima di tutto si tratta di una gara di inizio stagione, quindi un percorso fisicamente duro per le alte velocità e poco tecnico, La Nuncia non è molto di più nonostante sia naturale, ma soprattutto fa pensare che quel tracciato è una pista permanente aperta a tutti, cosa che in Italia quasi non esiste (fatto salvo pochissime eccezioni) e che quindi non può avere difficoltà tecniche troppo elevate. Certo inserire un paio di Hardline ad hoc per i pro non sarebbe stato male.

 

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BIS DI "REB", TERZA MARTINA BERTA

Tra l'Italia e gli Emirati Arabi Uniti la differenza è di 3 ore, loro sono in anticipo rispetto a noi, per questo motivo la gara delle donne open è iniziata alle 9:00 locali, le sei di mattina da noi. Sotto la pioggia sono partite 18 donne elite, sette delle quali erano italiane. Gara molto tattica, sei davanti fino alla fine del quinto dei sei giri previsti.

 

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Le italiane Martina Berta e Giada Specia, la campionessa di Danimarca Sofie Pedersen, compagna di squadra della bellunese, la svizzera Noelle Buri e due australiane. Zoe Cuthbert e la temutissima "Reb" Henderson. La posta era altissima, 20.000 euro, ma anche gli altri premi erano da mille e una notte.

 

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Quando l'aussie del Primaflor Mondraker ha cambiato marcia il gruppo si è spezzato in due, Pedersen, Specia e la Cuthbert hanno perso la ruota delle altre tre ragazze. La Henderson ha mantenuto sempre il gas aperto, questo le ha permesso di prendere qualche metro di vantaggio, permettendole di arrivare sotto la finish line da sola. Sua questa prima edizione della Hero Abu Dhabi Hudayriyat Island. Dietro la Buri ha regolato la campionessa italiana Martina Berta. Quarto e quinto posto per le Wilier Vittoria Giada Specia e Sofie Pedersen arrivate dopo pochi istanti.

 

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ORDINE D'ARRIVO DONNE OPEN

1. Rebecca Henderson | AUS | Primaflor Mondraker 1:17:41 -
2. Noëlle Buri | SVI | Lapierre Mavic Unity 1:17:46 +0:04
3. Martina Berta | Santacruz RockShox Pro Team 1:17:47 +0:05
4. Giada Specia | Wilier Vittoria Factory team   1:17:53 +0:11
5. Sofie Heby Pedersen | DAN | Wilier Vittoria Factory team 1:17:53 +0:12
6. Zoe Cuthbert | AUS | Team 31 1:18:15 +0:33
7. Ana Santos* | POR | Guilhabreu MTB Team 1:19:14 +1:32
8. Sara Cortinovis* | Santacruz RockShox Pro Team 1:19:24 +1:43
9. Elisabeth Brandau | EBE Racing Team 1:19:51 +2:09
10. Eva Lechner | Trinx Factory Team 1:20:37 +2:56


11. Lucia Bramati* | Trinx Factory Team 1:22:37 +4:55
16. Vittoria Rizzo* | Berria Polimedical 1:30:55 +13:13
DNF. Nicole Pesse* | Trinx Factory Team

 


 

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Decisamente più numerosi gli uomini che alle 11:00 locali si sono schierati in griglia, erano 41 e tra di loro, come venerdì c'era anche Peter Sagan. Italia presente con il Santa Cruz Rockshox (Braidot, Colledani, Fagerhaug), Wilier Vittoria (Avondetto, Orr, Pedersen), CS Carabinieri (Braidot, Fontana), Trinx Factory (Zanolini) e Berria Polimedical con i due colombiani Arias e Duvan Peña.

 

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Il lunghissimo serpentone di rider uno in fila dietro l'altro è stato spezzato quando lo svizzero Thomas Litscher e il neozelandese Ben Oliver hanno deciso di aprire il gas. Quest'ultimo è il rider che in alcune tappe della Coppa del Mondo si era presentato con un completo leopardato, oggi invece correva con la casacca della nazionale kiwi.

 

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L'attacco dei due non è stato un fuoco di paglia, sono rimasti presto da soli al comando, con dietro ad inseguirli c'erano il campione d'Italia Luca Braidot, Filippo Fontana, Simone Avondetto, il tedesco David List e il neozelandese Ethan Rose. Da questo gruppetto si è staccato Braidot che poi si è ritirato. La corsa è esplosa ne finale, quando Ben Oliver ha attaccato Thomas Litscher non è stato in grado di rispondere e così questa prima edizione della Hero Abu Dhabi Hudayriyat Island, come nella gara femminile è stata vinta da un rider arrivato dall'Oceania, in questo caso però non dall'Australia ma dalla vicina Nuova Zelanda.

 

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Dietro il tedesco David List è riuscito a sganciarsi dal gruppetto inseguitore andandosi a prendere il terzo posto. I nostri Simone Avondetto e Filippo Fontana hanno ceduto nel finale chiudendo rispettivamente quinto e sesto, li ha passati il kiwi Ethan Rose.

 

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E Peter Sagan? Davanti non pervenuto, ha chiuso 22° a cinque minuti da Ben Oliver.

 

ORDINE D'ARRIVO UOMINI OPEN

1. Ben Oliver | NZL | Denver Disruptors 1:17:43 -
2. Thomas Litscher | SVI | Lapierre Mavic Unity 1:18:12 +0:28
3. David List | GER | Lexware MTB Team 1:18:24 +0:40
4. Ethan Rose* | NZL | Trek Future Racing 1:18:51 +1:07
5. Simone Avondetto | Wilier Vittoria Factory team 1:18:57 +1:13
6. Filippo Fontana | C.S. Carabinieri Cicli Olympia 1:19:01 +1:18
7. Johan Van Zyl | RSA | Toyota-Specialized 1:19:16 +1:32
8. Daniel McConnell | AUS | Trek Shimano Australia 1:19:16 +1:32
9. Daniele Braidot | C.s. carabinieri 1:19:17 +1:34
10. Oliver Sølvhøj* | DAN | Team Scott Creuse   1:19:18 +1:35

14. Nadir Colledani | Santacruz RockShox Pro Team 1:19:39 +1:56
20. Gustav Pedersen* | Wilier Vittoria Factory team 1:20:18 +2:34
23. Petter Fagerhaug | Santacruz RockShox Pro Team 1:21:58 +4:14
24. Peter Sagan | Specialized Factory Racing 1:22:48 +5:04
25. Nelson Duvan Pena Franco* | Berria Polimedical 1:22:52 +5:09
27. Diego Alfonso Arias Cuervo | Berria Polimedical 1:23:08 +5:25
35. Alan Zanolini* | Trinx Factory Team  1:27:37 +9:54

DNF. Luca Braidot | Santacruz RockShox Pro Team

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