OLIMPIADI PARIS 2024: IL PERCORSO XCO? FAST & FURIOUS SEMBRA UN'AUTOSTRADA!

I Giochi Olimpici nella storia hanno segnato sempre dei punti di svolta nella disciplina del XC, da Parigi però la ricerca è diversa. La riqualificazione di una collina per la mtb. Non ci saranno passaggi super tecnici, ma molta velocità e scatti su un terreno prevalentemente ghiaioso…e il percorso rimarrà permanente.

A Parigi sulla Collina d'Elancourt si disputerà la gara di cross country valida per le Olimpiadi 2024, Tom Pidcock e Jolanda Neff rimetteranno i loro titoli olimpici in palio, in realtà come ben si sa, la svizzera non sarà presente neanche per difendere il titolo.

 

PIDCOCK PROVA IL PERCORSO DI PARIGI

© UCI

 

Come più o  meno capita sempre, il tracciato è stato creato praticamente da zero ed è quindi un percorso quasi totalmente artificiale e, ancor più di quello di Tokyo 2021, non presenta grosse difficoltà tecniche ed è caratterizzato da un fondo battuto, quasi gravel, e alcuni passaggi tecnici che ricordano quelli di un bikepark.

 

RILEY PROVA IL PERCORSO DI PARIGI

© UCI

 

Matteo Berta, coach tecnico di Martina Berta, ci ha spiegato nel dettaglio la tipologia del tracciato e come hanno approcciato la preparazione alla gara con Martina, sottolineando anche la scelta della bicicletta. 

 

 

IL DETTAGLIO DEL TRACCIATO

Per Parigi la location non sembra aver garantito ostacoli artificiali come Tokyo, il percorso visionato lo scorso anno durante il test event dai rider e all'inizio di questa stagione sembra piuttosto un tracciato da velocità elevatissime, fondi battuti e qualche ostacolo artificiale (vedete che poi il gravel torna sempre). 

 

MITTERWALLNER PROVA PERCORSO PARIGI

© UCI

 

Dalle immagini fissate nella nostra mente della prova Test Event del 2023 ricordiamo tanta ghiaia, tanti ostacoli ma nulla di veramente estremo, tanto che gran parte degli atleti erano partiti addirittura con le hardtail. 

 

CINQUE CERCHI

© UCI

 

Partiamo dalla location, sul sito ufficiale dei Giochi abbiamo trovato qualche cenno storico, la gara si svolge sulla collina d'Elancourt, il punto più alto nella regione di Parigi e si specifica che: "Non saranno costruite grandi strutture in questa località per minimizzare gli effetti sulla sua biodiversità. Il 95 percento dei percorsi per gli eventi di mountain bike, tracciati dall'esperto sudafricano Nick Floros, avranno come base sentieri già esistenti" Questo per fare in modo che la collina diventi un punto di aggregazione e divertimento per i cittadini. 

 

La collina è artificiale ed è situata in un'area di cave di arenaria per questo la presenza di sabbia e polvere proprio come si vede dai video del tracciato. Dai dati forniti sembra che la traccia sia addirittura di 4.4 chilometri per giro, distanza sempre più inusuale nel XCO internazionale e che il dislivello a giro sia di 110 metri. 

 

Salita ghiaia

 

Nel video caricato da Fini con Andreassen si distingue una prima parte molto larga con una rampa ripida che immette immediatamente in una piccola discesa a gradoni. Da subito però sembra emergere tutta la ghiaia riportata per appiattire e compattare. 

 

La prima salita effettiva rimane sullo stesso fondo, cortissima con un paio di tornanti a salire spondati che immettono su un falsopiano che presto diventa ondulato con doppi in stile bike park di Glentress Forest (del mondiale 2023). 

 

 

Primo rock garden parigi

 

Il primo dei rock garden del percorso prevede tre linee di ingresso, la centrale affrontata da Andreassen sembra oltre che alla più diretta anche al più "veloce". Un metro di rocce a scaloni e un drop. L'utilità delle tre linee sarà crediamo quella di sfollare un po' il primo giro, quando arriveranno insieme ad alte velocità in questa sezione. 

 

Chiara Teocchi prova il percorso di Parigi

© UCI

 

La parte successiva alterna tratti velocissimi a piccoli rock garden o meglio spianate di rock garden in pianura per poi ripresentare prima dell'area tecnica altre tre gradoni. 

 

Nel tratto subito dopo l'area tecnica si trova il primo vero single track naturale, qualche curva che taglia nel bosco ma che subito riportano su uno stradone battuto prima largo e più stretto poi. 

 

Rock garden principale Parigi 2024

 

A metà percorso si ritrova un'altra salita a tornanti che replica esattamente la prima ma da un altro versante della Collina, è alla fine di questa salita che si giunge alla sommità della collina e da qui ci si immette nel rock garden principale. Dai video sembra una roccia porosa che offre tanto grip, ma soprattutto una linea sostanzialmente unica. 

 

Il rock garden è diviso in due segmenti con elementi di collegamento in terra battuta. Ognuno dei due segmenti ha un'immissione ceca, con un ingresso cioè che non permette di vedere sotto. Non sono presenti però grandi drop e soprattutto il dislivello tra i sassi non è enorme. 

 

Schurter tronchi di Parigi

© UCI

 

A poche centinaia di metri dalla seconda area tecnica e dall'arrivo si trova l'ultima feature tecnica che è una sezione di tronchi su discesa veloce. Le linee potenzialmente sono infinite ma quella affrontata da Simon Andreassen con immissione a sinistra e centralizzandosi a metà sembra essere quella con l'uscita migliore. 

 

Boschetto Parigi 2024

 

Prima dell'arco di arrivo si trova un nuovo single track nel bosco, molto ondulato ma senza ostacoli, indubbiamente uno dei tratti più stretti. Come tutti i percorsi Olimpici infine dall'inizio alla fine del tracciato sono presenti continuamente tratti di doppie e triple linee per i sorpassi anche nei tratti di salita. 

 

Il percorso sarà velocissimo

© UCI

 

Matteo Berta, il fratello di Martina nonché collaboratore tecnico di fiducia della campionessa italiana, ha fatto un bel quadro di quello che sono le caratteristiche e proprio per come lo avevano visto un anno fa, si sono preparati in maniera specifica con elementi come pump track e bike park, terreni e ostacoli più vicini a quelli del percorso olimpico. 

 

Come abbiamo visto anche, oltre ai design super accattivanti, le bici degli atleti olimpici hanno soluzioni specifiche proprio per migliorare la scorrevolezza, tra scelta delle gomme e setup delle sospensioni. 

 

Prevot al test event di Parigi

© UCI

 

Nel corso dell'anno al primo Test Event, erano state richieste alcune modifiche su quello che sembra un tracciato molto molto facile da un punto di vista tecnico, la componente maggiormente pericolosa sembra realmente essere la ghiaia che impone più leggerezza e probabilmente se diventasse bagnato questo tracciato può aumentare il grado di difficoltà. Ma parlando con i tecnici e i selezionati di varie Nazionali, non sembrano esserci stati grandi stravolgimenti nonostante le segnalazioni e richieste. 

 

IL PARERE DEL C.T.

«Rispetto a ieri il fondo è cambiato, permettendo maggiore velocità, che ha fatto registrare anche qualche foratura in più. - Ha dichiarato il C.T. azzurro Mirko Celestino - Ieri il terreno, appena risistemato e secco per il caldo, era molto scivoloso. La pioggia di questa mattina e il passaggio dei corridori lo hanno migliorato, permettendo maggiore aderenza. Braidot ha realizzato tre giri, Avodentto cinque, provando diverse pressioni e gomme. Si tratta di un tracciato tecnico con due salite impegnative. Non conterà tanto la velocità, ma riuscire a non commettere errori nei vari passaggi».

 

 

Chi vincerà qui sarà un atleta potentissimo, che sa gestire la velocità e che sa scattare in continuazione per rilanciare l'azione. L'assenza di grandi rampe di salita potrebbe tagliare fuori i più scalatori, mentre le skills tecniche sembrano essere meno necessarie. Non saranno assenti i rischi perché proprio la superficie ghiaiosa è una delle meno stabili che si possono affrontare in mtb e cadere su questo fondo risulta essere sempre molto rovinoso.  

 

 

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