Tokio 2020: Meglio settembre o ottobre?

Il CIO (Comité International Olympique) tra quattro settimane ci farà sapere se... ed eventualmente quando si svolgeranno i Giochi Olimpici di Tokio 2020. Tre giorni fa è arrivata a Tokio la fiaccola e, come vedete dall'immagine in basso, nel paese del Sol Levante non sembrano rispettare troppo le distanze di sicurezza.


Tutti danno per scontato che l'evento verrà posticipato, a questo punto bisogna solo capire in quale periodo. Al momento sono circolate due ipotesi: spostarle di un mese quindi tra la fine di agosto e il mese di settembre oppure rimandarle ad ottobre ottobre.

 

 

I due scenari avrebbero comunque ANCORA una ripercussione sul calendario internazionale della MTB. Per questo motivo abbiamo cercato di capire quali potrebbero essere gli effetti di questo spostamento. L'UCI proprio perchè c'erano le olimpiadi con le gare previste il 27 e 28 luglio aveva adeguato il suo calendario in modo da avere ben 4 tappe di Coppa nei mesi seguenti Tokio 2020:

 

14 > 16 agosto LENZERHEIDE (SVI)

 

21 > 23 agosto MONT SAINT ANNE (CAN)

 

11 > 13 settembre VAL DI SOLE

 

18 > 20 settembre LES GETS (FRA)

 

Questo vuol dire che se i giochi olimpici venissero posticipati di 1 mese sarebbe un problema grosso che avrebbe ripercussioni sulla Coppa del Mondo. Se invece venissero spostate a ottobre apparentemente non ci sarebbero problemi di calendario.

 

Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi perchè il problema del coronavirus è mondiale e nessuno sa quando verrà risolto. L'esperienza cinese ci insegna che se hai risolto il problema nella tua nazione poi devi mettere in quarantena tutti quelli che arrivano dall'estero, dove magari sono ancora in piena emergenza.

 

E SE FOSSE UN BENE?

In realtà lo spostamento delle Olimpiadi a settembre/ottobre potrebbe anche risolvere un problema che scommettiamo molti atleti (con obiettivo a Tokyo 2020) si stanno ponendo, ovvero arrivare in piena forma, e “piena” per la Olimpiadi significa essere al 120% della miglior forma di sempre.

 

Infatti se questo spostamento avvenisse a settembre questi mesi di quarantena potrebbero essere interpretati come il periodo di lavoro invernale e quindi far ripartire le tabelle di allenamento quasi fosse un anno normale, e non trovarsi a inseguire la forma top in 3 o, ancor peggio, 2 mesi di allenamenti outdoor.

 

Di sicuro in questo momento atleti italiani, spagnoli, svizzeri e francesi, sono nettamente svantaggiati rispetto ad atleti di paesi che permettono ancora l’allenamento outdoor. Lo spostamento delle Olimpiadi potrebbe ripianare un po’ le differenze.

 

 

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