I campionati d'Europa giovanili si concludono con il bronzo di Michael Pecis

La prima gara, quella riservata alle ragazze è stata vinta dalla svizzera Lea Huber, migliore azzurra Noemi Plankensteiner, ottava. La gara dei ragazzi è stata dominata dal danese Pedersen. Agostinacchio che gli era rimasto alle calcagna, cala nell'ultimo giro, sprint tra Pecis e il tedesco Herzog per l'argento.

Pila - Gressan (AO): Gli UEC Mountain bike Youth European Championships, i campionati d'Europa riservati alle categorie giovanili Esordienti (13-14) e Allievi (15-16) che hanno coinvolto 600 ragazzi e ragazze, provenienti da 29 nazioni, si sono conclusi oggi pomeriggio a Pila in Valle d'Aosta. Le ultime due gare XCO sono partite alle 14:00 e alle 16:00 ed hanno coinvolto gli Under 17, molti dei quali l'anno prossimo passeranno tra gli juniores.

 

 

Dopo pranzo le prime a partire sono state 89 ragazze, la prima parte di gara è sembrata un film già visto due ore prima, l'europeo delle ragazze Esordienti. Anche tra le Allieve c'è stata una fuga a quattro con tre ragazze che parlavano la lingua di Goethe, le rossocrociate Lea Huber (che però corre per una divisa del Lichtenstein) e Nöelle Rüetschi, la tedesca Sina Van Thiel e la ceca Aneta Novotna. All'inizio a 21 secondi nel gruppo delle inseguitrici c'erano anche le azzurre Giulia Challancin e Noemi Plankensteiner.

 

 

 

Ad accelerare per cambiare le carte in tavola nel gruppo di testa è stata la Novotna, la sua azione ha avuto successo e la giovane slava si è trovata da sola al comando del campionato d'Europa. Dietro sono emersi i veri valori, l'unica che è stata in grado di reagire è stata la rossocrociata Lea Huber. Nei primi due giorni, nel team Relay e nell'Eliminator le svizzere erano rimaste in ombra, ma oggi si sono scatenate.

 

 

 

Nell'ultimo giro ha passato la Novotna ed è andata a regalare alla Svizzera la seconda medaglia d'oro in questa ultima giornata agli europei di Pila. Piazza d'onore per la ceca, arrivata al traguardo dopo 17 secondi, altra medaglia per la Confederazione Elvetica. Questa volta è di bronzo, con Nöelle Rüetschi, terza a 33 secondi.

 

 

 

Ottavo posto per l'altoatesina Noemi Plankensteiner (+2' 26''), l'unica azzurra che è riuscita ad entrare nella top ten, dodicesima la valdostana Giulia Challancin (+4').

 

 

 

ORDINE D'ARRIVO DONNE ALLIEVE

 

 

Alle 16:00 è scattata la gara che ha chiuso questa lunga ed intensa rassegna continentale. Ai nastri di partenza c'era un vero e proprio esercito di ragazzi Allievi, ben 195. Era pertanto fondamentale partire davanti, per evitare di restare imbottigliati nel primo momento importante di una gara, la partenza.

 

 

Tutti i riflettori erano giustamente puntati sugli italiani che mercoledì a giovedì avevano sbancato il tavolo della roulette continentale. La prima volta nella prova di squadra, il team Relay, invece il giorno successivo Filippo Agostinacchio aveva conquistato l'oro nell'Eliminator ed era stato accompagnato sul podio da Nils Laner e Marco Betteo. Ottime le premesse ma oggi bisognava confrontarsi con la dura realtà, c'erano anche gli avversari, tutti con il coltello tra i denti e nessuno disposto a fare regali a noi padroni di casa.

 

 

Fin dalle prime pedalata c'è stato l'attacco della Danimarca che ha lanciato in fuga Heby Gustav Pedersen aiutato dalla lepre Mads Landbo, per fortuna a controllarli c'era una maglia azzurra, quella di Filippo Agostinacchio che era in compagnia del francese Adrien Boichis. Il vantaggio del quartetto era esiguo, dietro c'erano tanti ragazzi che tentavano di annullare la loro fuga.

 

 

Landbo, termina la sua sparata è saltato, però la sua azione è servita a lanciare in fuga Pedersen che a metà gara conduceva l'europeo con 26 secondi di vantaggio su Agostinacchio e 34 sul francese Boichin. Alle sue spalle, a pochi secondi di distacco c'erano due italiani pronti a sfruttare ogni suo errore, l'azzurro Michael Pecis e il lombardo Nicolas Milesi.

 

 

 

Al suono della campana che annunciava la tornata finale, la medaglia d'oro era già sul collo di Heby Gustav Pedersen. Il vichingo, passava con 40 secondi di vantaggio su un terzetto formato dagli azzurri Agostinacchio e Pecis con un terzo incomodo, il "crucco" Herzog, autore di una grande rimonta finale.

 

 

Davanti non c'erano colpi di scena e così Pedersen andava a regalare il primo oro alla Danimarca, una nazione piccola e con pochi abitanti ma con una grandissima tradizione nel fuoristrada. Era la ciliegina che mancava sulla loro torta, che aveva già due candeline d'argento e due di bronzo.

 

 

Purtroppo, non è arrivato l'epilogo che speravamo noi italiani, Agostinacchio che probabilmente ha pagato lo sforzo iniziale, si è staccato mentre Michael Pecis è rimasto insieme al tedesco Emil Herzog fino al rettilineo d'arrivo.

 

 

Lo sprint ha premiato quest'ultimo. Quindi argento alla Germania e bronzo per l'Italia. Nella top ten troviamo altri due italiani: 6° Matteo Siffredi (+1' 33''), 8° Nicolas Milesi (+1' 49'').

 

 

Siamo noi che abbiamo dominato questi campionati europei accumulando in tre giorni: 2 medaglie d'oro, 3 d'argento e 4 di bronzo. Alle nostre spalle Germania e Svizzera.

 

ORDINE D'ARRIVO ALLIEVI 

 

IL MEDAGLIERE

Italia 2 oro, 3 argento, 4 bronzo

Germania 2 oro, 1 argento

Svizzera 2 oro, 1 bronzo

Gran Bretagna 2 oro

Danimarca 1 oro, 2 argento, 2 bronzo

Norvegia 1 oro, 1 bronzo

Austria 1 argento, 2 bronzo

Repubblica Ceca 2 argento

Slovacchia 1 argento

 

 

 

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