Ecco il commento di Samira Todone: "Riconfermarsi è un'ardua impresa..ed io ho avuto la soddisfazione di raggiungere questo obiettivo.. Grazie a chi mi ha assistito in gara: Luca, Flavio e Renzo. Complimenti a De Polo Marco per il prestigioso titolo Europeo, e a Cristian Chiavedale per il meritato bronzo. Condividere fatiche e sorrisi a fine gara ha reso la giornata ancora più ricca di valore umano. Un saluto a tutta la simpatica compagnia, oltre ai già citati, anche ad Andrea Turcatel, Michele e Claudio."
Marco De Polo: "La gara è stata parecchio tosta e non bastassero le difficoltà del percorso ho pure sbagliato strada nei primi km (forse siamo abituati troppo bene.. in Austria poche le frecce..) cmq sono riuscito a rientrare sui primi dopo parecchi km e spendendo molte energie. Ho tirato il fiato per qualche km e poi ho dato veramente tutto sull'ultima salita purtroppo poco prima di scollinare ho avuto qualche crampo e ho dovuto rallentare il ritmo perdendo il terzo posto assoluto master. Da li all'arrivo ho gestito il vantaggio. Sono stra contento d'aver raggiunto questo risultato dopo il grave infortunio avuto alla 24 ore di Roma dove ho rischiato di non poter più correre. Vincere titolo italiano ed europeo è un sogno.. Dopo Roma senza la mia famiglia e mia moglie che mi ha spinto a riprendere e a non mollare tutto ciò non sarebbe stato possibile".
Adriano Zanasca: "Malgrado anni di militanza in mtb, la tensione, alla partenza di una gara importante la fa da padrona, ma è cosa che dura poche centinaia di metri, mi accorgo subito che è giornata, malgrado inizialmente il treno a cui mi sono accodato non sia dei migliori "neofiti di Graz". La marathon austriaca è gara ostica,vuoi x il chilometraggio,vuoi per altimetria, vuoi per le discese che non perdonano niente. Per questo, bisogna saper ben distribuire le proprie energie. Ho continuato in solitaria per diverse decine di chilometri, andando poi a riprendere, chi inizialmente aveva azzardato troppo,e sostenuto in piu punti del percorso da un tifo infernale da parte di mia moglie "prima volta sui percorsi di gara". Ho continuato in crescendo sino all'arrivo,dove ho potuto dare sfogo a tutta la mia felicita' sia per la vittoria che per il mio nuovo record di percorrenza 5h 45' 50'' meno 14' rispetto all'anno precedente. Ricordo la mia dichiarazione fatta in occasione della mia prima vittoria nel 2010:non la faro' mai piu',troppo dura.questa è la terza, e me ne sono innamorato. ciao a tutti. ps. un bacio a mia moglie per il tifo, ma soprattutto per la pazienza fin quì avuta in tutti questi anni."
Emiliano Ballardini (team Todesco - 2° Master 3): "Ho corso davvero ai miei limiti attuali, di testa e di gambe, e anche se non è bastato non ho rimpianti. Certo fare terzo assoluto, ma solo secondo di categoria, fa un po' male. Però al di là del risultato e del distacco siderale che ho preso dal primo, la gara era proprio come me l'aspettavo. Sono stato attentissimo al percorso, segnato poco e male, e a non bucare, sapendo fin dai primi chilometri che il primo di categoria se ne era andato. Ho cercato di bere molto, restituendo sempre le borracce vuote alle assistenze (curate da Sandro, Severino e dai Tassetti's - grazie di cuore a tutti - ) e ho "ingurgitato" tutto quello che mi hanno passato secondo lo schema collaudato che abbiamo messo a punto da tempo con Marzio Margonar, Diesse della squadra Masters del Team Todesco. E quindi a parte la puntura di una vespa (che jella!) e qualche spavento nella discesa finale (tosta!) direi che la mia gara è stata abbastanza lineare, senza crisi o episodi di rilievo. Aggiungo solo che mi dispiace che i nostri biker più forti snobbino la manifestazione, perché al di là della maglia, la gara meriterebbe già di suo la trasferta e lo sforzo logistico."
Leonarco Arici (Racing Rosola - 3° Master 5): "Una gara massacrante portata a termine più con la testa che altro. 104 km interminabili con circa 3.800 di dislivello, dove era importante non sbagliare a gestrisi, non tanto per vincere, ma almeno per concluderla. Nelle prime due ore di gara avevo "a vista" il tedesco Matthias Ball (che poi vincerà) poi pero' per "non saltare" sono andato con il mio passo, mantenendo fino al 75° km. la seconda posizione. A questo punto, un attimo di crisi, e sono stato sorpassato da un gruppetto di atleti, tra cui un altro avversario M5 (austriaco). Soddisfatto del podio, onestamente nulla avrei potuto contro il vincitore. Quindi, secondo o terzo posto non cambia molto, l'importante era tornare sul podio che l'aveva visto vincitore nel 2009. Il Racing Rosola e in particolare io, vogliamo ringraziare tutti gli amici del team Todesco (e altri) che mi hanno aiutato nelle "feed zone" con i rifornimenti idro - alimentari.
Stefano Severgnini (3° Master 1): Ecco come lo descrive la sua squadra, il team Todesco. Stefano combatteva contro la mala sorte che lo ha fermato per circa tre mesi causa una rovinosa caduta nella prima prova del challenge Trek Zerowind ad Andora. Sembrava una stagione stregata e che stentava a decollare e, anche il mesto ritiro al recente campionato italiano cross country non lasciava presagire nulla di buono.
Due settimane corroboranti in altura sulle montagne elvetiche e poi via con la prova che segna anche la sua futura carriera che, fino ad oggi, eccezione fatta per un campionato provinciale nel 2011 e, qualche vittoria nelle gran fondo nel 2010, non gli aveva regalato molti sorrisi. Un successo vero per “Seve” che aveva tanto atteso questa stagione per misurarsi con i pari categoria master 1. Conquista in una sola occasione la scena internazionale ed un bronzo quanto mai insperato ma fermamente voluto. Benvenuto tra i protagonisti.