Jolanda Neff tra 10 giorni parteciperà al suo primo mondiale di ciclocross

La 26enne elvetica nel pomeriggio di sabato 2 febbraio a Bogense in Danimarca per la prima volta nella sua carriera sarà al via in una rassegna iridata di cx.

A 10 giorni dai campionati del mondo di ciclocross in programma sabato 2  e domenica 3 febbraio in Danimarca a Bogense la 26enne Jolanda Neff è stata intervistata dall'UCI proprio in vista di questo appuntamento. Se seguite il ciclocross la location è la stessa che l'anno scorso aveva ospitato la Coppa del Mondo, spettacolare per il passaggio a fianco del mare, per il vento fastidioso e per una salita quasi impossibile da scalare anche a piedi.

 

 

Sabato 2 febbraio alle 15:00 "Jole" per la prima volta nella sua carriera si presenterà ai nastri di partenza ad un campionato del mondo di ciclocross, sembra inverosimile visto che d'inverno gareggia in questa specialità, ma è proprio così. E lei di mondiali se ne intende, visto che ha partecipato a 9 edizioni in mtb e anche a tre su strada (2013, 2015, 2018). "E' stato bello essere diventata campionessa svizzera e sono curiosa di vedere a che livello è il nostro ciclocross rispetto a quello del resto del mondo."

 

 

La fuoriclasse svizzera che da quest'anno corre con la maglia del team Trek Factory Racing ha fatto un'attenta analisi delle differenze che ci sono tra la mountain bike e il ciclocross. I soli punti in comune sono che si corre in fuoristrada e che quindi spesso ci si sporca per il resto sono due discipline differenti a partire dal mezzo meccanico (lei correrà con una Trek Boone).

 

"Mi piace l'intensità del ciclocross, si corre solo per 40 minuti ma gli sforzi sono diversi da quelli che si fanno in mountain bike. Fin dalla partenza, ogni secondo conta, come ogni metro ed ogni singola mossa che facciamo. Gli errori non sono ammessi. Anche in mtb c'è molta intensità ma diluita su 90 minuti e dove ci sono percorsi con salite di 3/5 minuti dove si può fare veramente la differenza. Nel CX è tutto diverso al massimo hai un rettilineo di 200 metri e subito dopo c'è una curva, per questo è necessario attaccare continuamente e bisogna avere le energie per tutti e 40 i minuti di gara".

 

 

La Neff ha ammesso che il suo punto debole è il freddo estremo, quando le temperature sono vicine allo zero e nevica o scende pioggia gelata, come è successo quando ha vinto il titolo nazionale. Ha raccontato che negli ultimi 2 giri si sentiva come un cubetto di ghiaccio.

 

Jolanda non si è vista domenica scorsa a Pont Chateau perchè ha preferito andare ad allenarsi a Maiorca insieme alle stradiste del team Trek Segafredo ma domenica la rivedremo in azione a Hoogerheide dove si concluderà la Coppa del Mondo. La location olandese è la stessa dove l'anno scorso si era infortunata, scontrandosi con Pauline Prevot Ferrand.

 

 

Poi arriverà la settimana del mondiale e la Neff ha detto: "Ho sentito che a Bogense troveremo un percorso piatto e poco tecnico io invece preferisco percorso tecnici, con ostacoli e fango. Sarà importante portarsi fin da subito nelle prime posizioni. Non faccio previsioni, visto che le altre ragazze corrono da settembre e hanno programmato di raggiungere il picco della forma proprio all'inizio di febbraio."

 

Sappiamo che sarà difficile per Jolanda visto che servono punti per partire davanti ma sappiamo anche che all'inizio di quest'anno è stata capace di battere tutte le specialiste andando a vincere il GP Nys nella loro tana, il Belgio. Per questo motivo la consideriamo come l'unica atleta in grado di scombussolare gli equilibri consolidati tra le ciclocrossiste che regolarmente partecipano alla CDM.

 

 

 

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