Nei paesi baltici l'Estonia ha rotto il tabù. Strada e mtb hanno già iniziato, c'era anche Pruus

In questi giorni stiamo leggendo sui giornali del dibattito che si è aperto sul turismo in Europa. Nonostante il coronavirus abbia colpito tutte le nazioni senza distinzioni, con l'Italia fin da subito in primissima linea, ora che la quarantena è finita siamo considerati ancora come gli "appestati d'Europa": addirittura alcune nazioni confinanti ad oggi non vogliono turisti italiani.

 

 

Ve ne parliamo perchè quando tutte le frontiere saranno aperte, visto il perdurare del blocco alle gare in bici, almeno fino al 30 giugno, in teoria sarebbe possibile andare a gareggiare in un'altra nazione. Che nella Repubblica Ceca hanno già iniziato a correre da quasi un mese ve lo abbiamo già raccontato due volte, oggi ci spostiamo in una delle tre repubbliche baltiche, la più piccola, l'Estonia.

 

 

Una nazione con soli 1.300.000 abitanti che noi conosciamo visto che è la patria di Peeter Pruus, il top rider specialista delle gare sulle lunghe distanze che corre in Italia con la squadra di Sandro Lazzarin, il Torpado Südtirol International. Lo scorso fine settimana in Estonia è ricominciata la stagione ciclistica.

 

 

Sabato a Neeruti in una giornata ventosa ma calda e soleggiata è iniziato l'Husqvarna XCO, il loro circuito cross country che prevede cinque prove che si svolgeranno tutte nei prossimi tre mesi. Non c'era l'altro rider estone molto conosciuto in Italia, Martin Loo la "Lokomotiva di Tallin, però c'erano due corridori arrivati dalla vicina Lettonia che hanno occupato le prime due posizioni. Guardando il video di Facebook pare che in Estonia non esista la distanza di sicurezza e che nessuno porti la mascherina.

 

 

Sempre sabato 30 maggio è iniziata anche la stagione su strada con il GP Sillaotsa che ha visto la partecipazione di 61 corridori, compresi i professionisti Mihkel Räim (Israel Start Up Nation), Martin Laas (Bora Hansgrohe), Aksel Nõmmela (Bingoal Wallonie Bruxelles) e Norman Vahtra (Israel Start Up Nation). Nella foto della partenza, senza distanze di sicurezza, alla sinistra si nota Peeter Pruus ma c'era anche il lettone Martin Blums, ragazzo che 2/3 anni fa aveva vinto la Coppa del Mondo tra gli Under 23.

 

 

Vedere queste immagini ci lascia perplessi e fa aumentare i nostri dubbi. Siamo noi in Italia che ci preoccupiamo troppo oppure nei paesi del nord hanno una diversa percezione del pericolo?


Per esempio la Svezia non ha mai imposto la quarantena. Eppure se ascoltiamo gli esperti ogni giorno ne sentiamo una nuova, l'ultima di ieri, sui giornali uno dei tanti "esperti" ha detto che "clinicamente non c'è più virus". Non sappiamo davvero dove sbattere la testa. È anche vero che in molte altre nazioni non si sono create situazioni come quelle che sono state vissute nella bergamasca e nel bresciano ed è forse per questo che si sentono meno in pericolo.


Rimane il fatto che tutti abbiamo voglia di gareggiare, di rimettere il numero sulla bicicletta e tornare a sentire l'adrenalina del gomito a gomito... poterlo fare anche a 2 metri di distanza non sarebbe male!

 

 

Foto Husquarna XCO: Erki Mental

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