Coppa del Mondo, a Albstadt il fango cambia le carte in tavola. Vince Mat Flückiger

Già a San Marino avevamo capito (e lui lo ha anche detto) che con freddo e fango N1NO diventa un corridore terrestre. Oggi è partito forte ma quando ha iniziato a piovere gli altri lo hanno passato. Grande MVDP che nel finale sorpassa Jordan Sarrou. Noi italiani non abbiamo brillato nel fango tedesco, primo italiano "Gerri", quattordicesimo.

Albstadt (Germania): Finalmente dopo nove mesi di attesa la Coppa del Mondo cross country è ripartita questo fine settimana ed a concludere la lunga serie di gare, iniziate venerdì con lo Short track, ci hanno pensato oggi nel primo pomeriggio gli "elite men".

 

 

UN PERCORSO CONTESTATO

Era la gara più attesa ed i top rider, partendo per ultimi hanno avuto il tempo di valutare le condizioni del percorso che è rimasto della Old School, perfetto per gli amanti delle salite ma odiato dai rider tecnici. Se vi ricordate era stato criticato da Anton Cooper che in un post aveva fatto da eco a quello che pensava il gruppo dei top rider.

 

Secondo loro, le modifiche introdotte (ghiaia a ricoprire diversi single track) e passaggi su ponticelli costruiti con assi di legno, snaturavano il tracciato rendendolo ancora meno tecnico. Per questo motivo tranne Avancini, Marotte e Kerschbaumer avevano optato quasi tutti per le loro bici hardtail.

 

 

Nelle gare di questa mattina si era visto che non c'era tanto fango ma quasi tutti cadevano proprio nei punti dove c'erano le assi di legno che avevano il fondo viscido e nelle discese le donne elite scendevano senza prendersi troppi rischi.

 

C'era dunque grande curiosità per vedere come lo avrebbero affrontato gli elite men che per la prima volta (ma le prove le avevano già fatte venerdì) sono partiti alle 14:35 come nelle gare di Formula 1. Invece di sentire lo sparo hanno dovuto alzare lo sguardo verso la loro sinistra dove c'era il semaforo, prima rosso e poi verde che ha dato il via ai 139 rider provenienti da 34 nazioni.

 

 

LA GARA

Grazie al successo nello Short Track è partito davanti Mathieu Van der Poel che nel giro di lancio si è portato subito al comando ma appena è iniziata la salita con facilità Nino Schurter lo ha passato portandosi cosi in testa alla corsa e dietro si è portato anche il suo compagno di squadra, il campione d'Europa Lars Forster.

 

Nel frattempo la temutissima pioggia aveva iniziato a scendere. Mentre davanti i due svizzeri pedalavano in scioltezza, quando si saliva nei tratti in single track, per chi inseguiva era dura perchè bastava che uno mettesse il piede a terra per fermare tutta la colonna di rider.

 

 

L'allarme si è acceso subito, sul fondo viscido, in pianura su una curva Forster ha fatto una bella scivolata sull'erba ed era passato solo un quarto d'ora. Si annunciava così una gara con tanti colpi di scena visto che il fondo da insidioso stava diventando anche pesante perchè dopo 20 minuti ha iniziato a scendere il diluvio. N1NO davanti è stato agganciato dal connazionale Mat Flückiger, vicini c'erano il brasiliano Avancini, il francese Sarrou e Forster.

 

 

Il primo italiano era Luca Braidot che era appena fuori della top ten mentre da dietro gli si stava avvicinando Nadir Colledani che nel fango come avevamo visto a San Martino, si esalta. Gerri girava attorno alla ventesima posizione. 

 

 

Nonostante la pioggia e il fondo sempre più viscido i top rider maschi sembravano degli indemoniati rispetto alle donne che avevano corso in precedenza. C'era una seconda scivolata di Forster che questa volta piegava il manubrio mentre una foratura metteva fuori dai giochi il kiwi Anton Cooper. Davanti N1NO che non ama il freddo e nemmeno le condizioni estreme iniziava a far fatica a tenere il passo di due indemoniati, Mat Flückiger e anche Sarrou che in precedenza li aveva raggiunti.

 

Dopo mezz'ora di gara avevano 20 secondi di vantaggio su Vogel, seguito da un quintetto comprendente MVDP, Marotte, Indergand, Frischknecht e Cink.

 

 

Attorno alla decima posizione insieme c'erano i due Bianchi Contervail, Colledani e Tempier mentre molti vicini ed attorno alla 18esima posizione c'era Luca Braidot e Gerhard Kerschbaumer.

 

Nel terzo giro Schurter ha perso la ruota degli altri due fuggitivi che erano in sella su due diverse bici. Flückiger aveva una front, il francese uno dei pochi ad aver scelto di partire con una full. Poco dopo Van der Poel e Vogel come due avvoltoi alla caccia della preda, sono volati addosso a Schurter e lo hanno agganciato.

 

 

Queste erano le posizioni a metà gara. Colledani era ancora intorno alla decima posizione, Luca Braidot e "Gerri" poco prima della ventesima. Dopo una cinquantina di minuti sono cambiate le condizioni meteo, ha smesso di piovere e si è intravisto anche il sole, purtroppo però i corridori erano tutti una maschera di fango, per loro era difficile vedere con gli occhiali tutti sporchi.

 

Ai -2, davanti "Mat Fluck" riusciva a seminare Sarrou che però era sempre vicinissimo, mentre da solo a mezzo minuto da solo c'era MVDP quindi a cinquanta secondi Schurter e Vogel che però rischiavano di essere assorbiti dal gruppetto inseguitore. Dopo 1 ora la classifica parziale ci dava un primo responso, i maestri nel fango sono gli svizzeri e i francesi, presenti in nove nella top ten. Italiani in difficoltà, Colledani rimbalzava indietro e Kerschbaumer era il primo passando in sedicesima posizione.

 

 

 

Davanti non ci sono stati colpi di scena e così dopo aver già vinto lo scorso anno a Mont Sainte Anne, oggi a 30 anni Mathias Flückiger è tornato sul gradino più alto del podio in una tappa di Coppa del Mondo.

 

 

Dietro invece Mathieu Van der Poel ha acceso la corsa, prima ha annullato lo svantaggio che aveva sul 26enne Jordan Sarrou, facendo vedere che anche lui ha il "manico" in discesa. Non solo, va forte pure in salita. Il francese che era in riserva ha poi proseguito insieme all'olandese che negli ultimi metri gli è sempre stato davanti e di fatto non c'è stato sprint. I due sono arrivati al traguardo dopo 32 secondi.

 

 

 

Completavano la top five il francese Titouan Carod e lo svizzero Florian Vogel che a 37 anni ha dimostrato che in queste condizioni è ancora competitivo. 

 

 

E N1NO? Ha chiuso la sua giornata nera al sesto posto, a 1' 39'' da Flückiger. Ci ha abituati troppo bene, al massimo quando gli andava storta finiva secondo, oggi invece si è visto subito che non era in grado di tenere il passo dei primi. 

 

 

LE SQUADRE ITALIANE

Per noi italiani non è andata come si sperava, fango e pioggia hanno cambiato le carte in tavole. Non siamo riusciti a piazzare nessun rider nella top ten. Il primo ad arrivare al traguardo indossava la maglia celeste del team Bianchi Countervail ma parlava francese, era Stephane Tempier. Ha chiuso all'undicesimo posto.

 

 

Il campione d'Italia Gerhard Kerschbaumer che alla vigilia aveva detto che sarebbe stato soddisfatto centrando la top ten. Purtroppo non c'è l'ha fatta, è rimasto nella pancia del gruppo e solo nel finale è risalito fino alla quattordicesima posizione. Ricordiamoci che l'anno scorso ha iniziato ad andare forte da giugno in poi. "La gara è andata abbastanza bene, il risultato è buono. - ci racconta Gerri  - L'anno scorso ero arrivato 40°, quest'anno è andata decisamente meglio. Sono consapevole che posso ancora migliorarmi però con tutto il fango che c'era oggi sono contento. Adesso arriva Nove Mesto, il percorso mi piace però spero che non piova."

 

Diciassettesimo Nadir Colledani che nella prima parte della gara si era avvicinato alla decima posizione. "Si ai meno 2 ero nella top ten poi purtroppo una foratura a metà giro mi ha fatto perdere 1-2 minuti. Peccato un occasione sprecata ma ho la rabbia giusta per rifarmi domenica prossima". Ci ha raccontato il friulano.

 

 

Tra i primi trenta (29°) troviamo anche Gioele Bertolini, anche lui arrivato con una maschera di fango sul viso. "Una gara come volevo, purtroppo all'inizio non ce l'ho fatta a rimontare poi dopo ho tenuto un buon ritmo, recuperando fino alla fine. Partendo con il numero 71 non era poi così scontato riuscire ad arrivare tra i primi 30. L'obiettivo era quello di arrivare tra i primi 20/25, quindi ci sono arrivato vicino."

 

 

Ordine d'arrivo

1. FLUECKIGER Mathias (SVI - THÖMUS RN SWISS BIKE TEAM)  1:23:54

2. VAN DER POEL Mathieu (OLA CORENDON - CIRCUS) +32

3. SARROU Jordan (FRA - ABSOLUTE-ABSALON) +33

4. CAROD Titouan (FRA - BMC MOUNTAINBIKE RACING TEAM) +1:20

5. VOGEL Florian (SVI KMC - EKOI - ORBEA) +1:22

6. SCHURTER Nino (SVI SCOTT - SRAM MTB RACING) +1:39

7. MAROTTE Maxime (FRA - CANNONDALE FACTORY RACING) +1:44

8. INDERGAND Reto (SVI - BMC MOUNTAINBIKE RACING TEAM) +1:55

9. FRISCHKNECHT Andri (SVI SCOTT - SRAM MTB RACING) +2:08

10. VALERO SERRANO David (SPA - MMR FACTORY RACING TEAM) +2:28

 

 

11. TEMPIER Stephane (BIANCHI COUNTERVAIL) +2:31

14. KERSCHBAUMER Gerhard (TORPADO URSUS) +2:49

17. COLLEDANI Nadir (BIANCHI COUNTERVAIL) +3:25

29. BERTOLINI Gioele (SANTA CRUZ FSA MTB PRO TEAM) +5:09

33. BRAIDOT Luca (CS CARABINIERI - CICLI OLYMPIA - VITTORIA) +5:29

41. BRAIDOT Daniele (CS CARABINIERI - CICLI OLYMPIA - VITTORIA) +6:23

42. PETTINA' Nicholas (CS CARABINIERI - CICLI OLYMPIA - VITTORIA) +6:33 - "Tanta tanta fatica, quella brutta. Pioggia, fango, e terreno difficile. L'acqua è caduta a corsa iniziata e ha rimescolato le carte. Le mie gambe oggi non giravano. Guidavo lento in discesa, e ho speso tanto a manovrare il mezzo. Colpa di tante cose. Oggi va così, sono le condizioni che non mi si addicono. Ho cercato di stare nella mia zona, senza rischiare troppo e portare a casa il massimo possibile! Non ci si può lamentare...anche se correre così.. non mi piace!"

59. LOO Martin (ELIOS CODE FACTORY RACING) +8:31

78. PELLEGRINI Lorenzo (VALLERBIKE) +10:52

83. FUMAROLA Denis (KTM PROTEK DAMA) +11:35 - "Non il risultato sperato ma partendo con il nr.162 sono riuscito a recuperare fino alla 83ª posizione .. lontano lontano, ma c'è l'ho messa tutta. Tra una settimana ci sarà modo di rifarsi."

85. BONETTO Edoardo +11:59

89. CLERICI Davide -1 giro

113. SETTI Mattia (KTM PROTEK DAMA)

 

 

Ritirato Andrea Tiberi (Santa Cruz FSA) - "Gran botta ma niente di grave - ha raccontato il torinese - la gamba era buona, il ritmo era quello giusto e stavo risalendo davvero bene anche sotto la pioggia battente. Poi di colpo è partito il davanti senza che riuscissi a far niente. Avete presente? Come in MotoGP! Ero nelle serie di curve veloci verso i box, la dove il terreno è pieno di quelle piccole rocce che...non perdonano."

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