Nové Mesto na Morave (Repubblica Ceca): In una antica leggenda nordica una veggente scrutando l'orizzonte, dopo aver visto un corvo che si levava in cielo predisse: il 2017 sarà l'anno dei Vikinghi e poi aggiunse, un numero sarebbe stato importante quell'anno, il 23. Questa mattina all'esordio della Coppa del mondo di mountain bike specialità cross country, abbiamo capito a cosa si riferiva, ai ragazzi con età inferiore ai 23 anni.
Petter Fagerhaug alias Thor il Dio del Tuono

Oggi i vikingi, temprati con il ferro e con il fuoco, abituati alle rigide temperature del nord, si sono scatenati ed è successa una cosa mai vista prima, come una orda barbarica, hanno monopolizzato non solo il podio, ma si sono presi anche il quarto posto. A vincere con merito è stato il 20enne norvegese Petter Fagerhaug, che potrebbe essere la grande rivelazione di quest'anno.

Se leggete pianetamountainbike.it con assiduità, il suo nome l'avrete già letto. E' il giovane biker che noi avevamo battezzato "Thor" il Dio del tuono, perchè quando i Braidot Twins all'inizio del mese erano andati a correre nella lontana Oslo, nei primi due giorni erano stati accolti dal tuono Fagerhaug e dal fulmine danese Sebastain Castersen. Solo il terzo giorno Luca Braidot, si era ripreso ed era riuscito a fargli capire che anche lui aveva "poteri magici."
Il legionario Gioele Bertolini da solo lotta come un leone contro 4 guerrieri Vikinghi
.jpg)
Oggi i vikinghi con le loro "navi" a due ruote, sono sbarcati a Nove Mesto ed hanno messo a ferro e fuoco la Vysocina Arena, Petter Fagerhaug è stato l'asso pigliatutto. Come "Thor" il Dio del tuono, si è scatenato fin dal primo giro, andando al comando insieme al lettone Martins Blums che ha staccato durante la terza delle cinque tornate.
Alla fine ha completato i 23,30 km (lancio da 2,8 + cinque giri da 4,1 km) in 1 ora 16' 39''. Dopo 35 secondi è arrivato Blums che però ha sudato le classiche sette camicie per staccare il "fulmine" danese Sebastian Castersen Fini, che lo aveva agganciato dopo che Fagerhaug aveva preso la testa della corsa. Alla fine solo 5 secondi ha diviso i due vikinghi.

Oggi l'unico legionario dell'impero romano che ha potuto contrastare questi ragazzi che arrivano dal profondo e lontano nord era il valtellinese Gioele Bertolini (NOB Selle Italia). Il "bullo" è stato l'unico biker del centro sud Europa e possiamo aggiungere, del resto del mondo, che è riuscito a combattere ad armi pari con queste furie vikinghe.

Il racconto prosegue sulla seconda pagina con il commento di Gioele e come sono andati gli altri ragazzi italiani.
Ma quando ci si scontra con la predizione di una veggente ed entra in gioco la magia, anche il più valoroso dei combattenti deve arrendersi. Gioele nelle prime due tornate, combattendo come un leone, è stato al comando insieme a Fagerhaug e Blums, poi nel terzo giro si è trovato a lottare per il podio pedalando insieme al lettore e a Casternsen. A quel punto dall'estremo nord, gli Dei vikinghi hanno mandato un'altro guerriero, il finlandese Sasu Halme che nel penultimo giro ha agganciato Gioele e poi per pochi secondi l'ha preceduto al traguardo.

Cosa ha detto Gioele Bertolini
Il commento post gara di Gioele Bertolini: "Conosco bene il percorso di Nove Mesto e sapevo che la gara sarebbe stata dura sotto ogni punto di vista - ha commentato il top rider del team NOB Selle Italia dopo il traguardo - sono partito senza esagerare per risparmiare le forze e tenere alta la concentrazione perchè su questi passaggi non ci si può permettere di arrivare poco lucidi".
"In poco tempo sono rientrato sulla testa della corsa, il ritmo era altissimo ed oltre allo sforzo per rientrare ho dovuto faticare non poco per tenere le ruote dei migliori. Siamo rimasti in tre ma poi abbiamo abbassato troppo la guardia e da dietro gli avversari si sono avvicinati."
"A tre giri dalla fine il norvegese ha aperto il gas e se ne è andato da solo - conclude Gioele - io ho perso qualche metro di troppo nel corso del penultimo giro cedendo poi qualche posizione proprio sul finale. Eravamo tutti vicinissimi, ci ho creduto e sperato fino all'ultimo ma non ne avevo proprio più. Io sto bene anche se ora mi mancano un po' i cambi di ritmo, quei fuori giri che ti permettono di fare la differenza."
In vista di Albstadt, Gioele Bertolini chiederà aiuto al più potente degli Dei dell'antica Roma. Marte il Dio della Guerra.
Ora bisognerà rileggere la saga nordica per capire che posizione magica hanno usato i vikinghi perchè tra una settimana, sono attesi in Germania a Albstadt. Gioele Bertolini dovrà invocare l'aiuto di Marte, il Dio delle guerra degli antichi romani. Un consiglio che gli diamo è quello di non mangiare i "raspeball" il giovedì, il perchè glielo potrà spiegare Luca Braidot. E proprio al friulano che dovrà chiedere consiglio, infatti Luca dopo averle prese di santa ragione, i primi due giorni nel trittico di Oslo, al Day 3, aveva rialzato la testa ed aveva trovato il punto debole di Thor, vincendo l'ultima prova.

Tornando alla corsa, vi segnaliamo che alla fine l'UCI ha classificato 146 dei 152 ragazzi che erano partiti e il massimo Ente del ciclismo mondiali ci dice anche che provenivano da 34 diverse nazioni.
Ordine d'arrivo Under 23 maschile
1. FAGERHAUG Petter | Norvegia 1:16:39 -
2. BLUMS Martins | (Lettonia) ZZK +0:35
3. CARSTENSEN Sebastian Fini | (DK) CST SANDD AMERICAN EAGLE MTB RACING TEAM +0:40
4. HALME Sasu | Finlandia +0:54
5. BERTOLINI Gioele | TEAM NOB SELLE ITALIA +1:07
6. HATHERLY Alan | Sudafrica +1:12
7. EGGER Georg | Germania +1:34
8. DISERA Peter | CAN - NORCO FACTORY TEAM XC +1:47
9. OLIVER Ben | NZL -PERFORMANCE HUB POWERED BY SUBWAY +1:59
10. COLOMBO Filippo | SVI - VELO CLUB MONTE TAMARO +2:18

23. COLLEDANI Nadir | TORPADO GABOGAS +3:36
28. NASPI Alessandro +4:06
58. SITTA Dominique RDR ITALIA FACTORY +6:36
82. PELLIZZON Moreno +8:13
96. BONETTO Francesco ELIOS-SRSUNTOUR PRO TEAM +9:08
100. AGOSTINELLI Alessio +9:25
108. BROCCHI Christian | ELIOS-SRSUNTOUR PRO TEAM +9:56
